I mercati globali, in particolare in Giappone, sono nel bel mezzo di un eccesso di stimolo economico al momento.
Il primo ministro giapponese Haruhiko Kuroda ha appena ottenuto una vittoria decisiva nelle elezioni dove i cittadini sono stati chiamati a scegliere se far proseguire o meno la "Abenomics" (dal nome del Primo Ministro giapponese Shinzō Abe, è una serie di iniziative macroeconomiche messe in pratica nella primavera del 2013 allo scopo di sollevare il Giappone dalla decennale depressione economica), mentre l'ex capo della US Federal Reserve , Ben Bernanke, ha incontrato i vertici della Banca del Giappone (BOJ) e il governo, alimentando le aspettative che un enorme pacchetto di stimolo fiscale e monetario sia in arrivo.
Dati i precedenti già stabilito dalla BOJ, con le sue politiche di tassi di interesse e QQE (Quantitative Qualitative Estimation) negativi, ora ci si aspetta che qualcosa cambi.
Le azioni giapponesi sono alle stelle con il cambio USD / JPY.
Lo stimolo è già sulla strada, dicono i mercati. Le uniche domande ora sono quale forma quest stimolo prenderà, e quanto grande sarà. Dati i movimenti dei mercati finanziari nel corso degli ultimi giorni, gli investitori scommettono che sarà enorme.
Secondo Tom Kenny, Brian Martin e Dan Wilson, membri del team economico di ANZ:
"La BOJ e il governo hanno bisogno di provare qualcosa di diverso per dare più forza e sostenibilità all'economia e alzare l'inflazione e le aspettative di inflazione".
A loro avviso, l'obiettivo della BOJ di ridurre l'inflazione entro due anni manca di credibilità e sta causando solo confusione. Non solo, semplicemente non funziona.
"Non solo la durata della la strategia del QQE della banca centrale si sta esaurendo, ma il suo ulteriore allentamento non sembra fornire per ora alcun beneficio netto, dice il trio di economisti.
E, come sottolinea ANZ, questi acquisti di attività non arriveranno senza problemi.
"La BOJ sta tenendo quasi il 40% di tutti i JGB (Japanese Government Bond). La sua posizione dominante nel mercato distorce la liquidità nel mercato dei JGB e quindi la determinazione dei prezzi nei mercati delle attività”, hanno detto gli esperti, aggiungendo:
"Gli acquisti annuali della Banca Centrale schiacciano il fabbisogno finanziario netto annuale del governo, il che significa che deve spingere gli attuali possessori di titoli JGB a vendere . Ci stiamo avvicinando al punto in cui il flusso di denaro dai venditori non sarà più sufficiente. "
Inoltre la BOJ sta già acquistando exchange-traded funds (ETF) e fondi comuni di investimento immobiliare (J-REIT) e ha introdotto tassi di interesse negativi e quindi la deflazione rimane ancora fermamente radicata.
Gli acquisti di asset, o i più profondi tagli dei tassi di interesse, effettivamente funzioneranno? A cosa porteranno? Un sacco di aumenti dei prezzi delle attività, è una risposta comune che è stata spesso sentita, ma poco o nessun beneficio per l'economia reale.
Dopo più di tre anni di fallimenti, lo scetticismo circa le politiche esistenti regna sovrano.
Basta guardare le dimensioni del bilancio della BOJ in percentuale del PIL, rispetto a quello della Federal Reserve. Per tutte le attività che la BOJ ha comprato, è stato poi consegnato molto poco.
Visti i tristi precedenti, i mercati ora stanno speculando che la Banca del Giappone dovrà ripiegare sul "nucleare" se vuole veramente stimolare l'inflazione e l'attività economica, mettendo in atto una politica in cui l'aumento della spesa fiscale sarà finanziata direttamente dalla banca.
Servirebbe il “denaro dell'elicottero”, in altre parole, per usare l'espressione coniata da Milton Friedman e resa famosa da Bernanke, che si riferisce all'immagine di sacchi di denaro contante gettato fuori dagli elicotteri al fine di incoraggiare la spesa.
Si tratta di pagamenti in contanti diretti, al settore privato, finanziati da una banca centrale e distribuito dal governo.
Il nucleare non vi sembra abbastanza? E' simile ad andare all in, per quelli di voi che giocano a poker. E' l'ultima risorsa per allontanare la deflazione quando l'allentamento della politica fiscale e monetaria è ormai esaurito.
"Questa sembra essere la situazione in cui il Giappone si trova ora, con un debito pubblico equivalente a quasi il 250% del PIL e la shelf life dei QQE si sta avvicinando la fine", dice ANZ.
Se la BOJ deciderà di prendere questa strada straordinaria, i politici dovranno procedere con cautela e, ciò che è più importante, dovranno trasmettere il messaggio che questa sarà più di una misura temporanea.
Spiegano gli economisti:
"Ci deve essere una stretta collaborazione tra la politica monetaria e quella fiscale. L'indipendenza della banca centrale non dovrebbe essere compromessa, non dovrebbe essere vista come una macchina da stampa per il governo. Il governo, non la banca centrale, dovrebbe prendere la decisione su quale sia il modo migliore per distribuire i fondi (tagli fiscali, aumento dei salari per i dipendenti pubblici, lavori pubblici). Il pubblico deve visualizzare l'aumento dell'offerta monetaria come permanente. In caso contrario, l'incremento sarebbe simile ad un'espansione fiscale finanziata da debiti e può avere solo piccole proprietà stimolanti. Questo aumento dell'offerta di moneta sarebbe inflazionistica. Per raggiungere questo obiettivo, il governo potrebbe emettere un bond perpetuo con zero obbligazioni che la BoJ manterrà nel suo bilancio. Un bond ad obbligazioni zero significa che il governo non dovrebbe poi pagare gli interessi sul debito. Se il governo dovesse pagare gli interessi, allora questo significherebbe negare ogni possibile stimolo fiscale."
La Banca del Giappone si riunirà il prossimo 28 luglio, prima di annunciare la sua decisione in merito alla politica monetaria il 29 luglio.
Non importa quale sia l'esito, che si tratti di una politica basata sul "nucleare" o su una "foglia di lattuga umida", in ogni caso essa porrà le basi per un altro drammatico, e potenzialmente senza precedenti, Venerdì nero per i mercati finanziari.