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07 marzo 2018

Proof-of-Burn: cos'è e a cosa serve, dove viene utilizzata e quali sono i suoi vantaggi.

La blockchain è un’invenzione estremamente innovativa. Tuttavia, per potere funzionare, necessita di un algoritmo di consenso che sia sicuro ed efficiente. Tale algoritmo protegge la blockchain dalle manomissioni e ne assicura la validità. La Proof of Work (PoW) e la Proof of Stake (PoS) sono gli algoritmi di consenso maggiormente utilizzati nelle criptovalute.

Tuttavia, esistono diversi metodi alternativi che sono in pochi a conoscere. Uno di questi metodi di consenso è la Proof of Burn (PoB), che richiede all’utente di bruciare la proof of work di una criptovaluta minata, come il bitcoin, in cambio di privilegi per il mining o token.

Come funziona quindi la Proof of Burn?

La Proof of Burn funziona in questo modo: i miner inviano monete ad un indirizzo non spendibile (anche detto indirizzo eater), bruciandole definitivamente. Una volta che le monete vengono bruciate, non sono accessibili e non possono più venire spese. Dato che le transazioni Proof of Burn vengono registrate sulla blockchain, vi è la prova necessaria che le monete non possono più venire utilizzate e l’utente può quindi venire a sua volta ricompensato.

L’idea dietro la Proof of Burn è che, bruciando una criptovaluta, un utente dimostra la volontà di sottoporsi ad una perdita nel breve termine per un investimento più a lungo termine. Con il tempo, gli utenti vengono premiati quando minano tramite il meccanismo di ricompensa della Proof of Burn, ottenendo il privilegio duraturo di minare sul sistema. Più monete un utente brucia, maggiore è la sua possibilità di minare il blocco successivo.

La Proof of Burn può essere attuata in diversi modi. Ad esempio, le monete bruciate possono essere quelle della valuta originale o quelle di una alternativa. Con la Proof of Burn, la propria quota diminuisce nel corso del tempo. Un po’ come con il bitcoin e il bisogno di investire in hardware di mining sempre più potenti, sarà necessario bruciare più monete per mantenere la possibilità di venire selezionati per il mining del blocco successivo.

Indirizzi eater

Gli indirizzi eater vengono utilizzati negli algoritmi Proof of Burn per conservare monete che non possono mai essere spese. Sono indirizzi di Bitcoin validi che sono stati generati in maniera casuale e non da una chiave privata specifica.

Dato che non è possibile risalire ad una chiave privata da un indirizzo Bitcoin, questi indirizzi eater sono praticamente non spendibili. Ecco un esempio di un indirizzo eater che ha già accumulato una grossa somma di denaro che è persa per sempre.

Quali sono i vantaggi della Proof of Burn?

Si potrebbe sostenere che un protocollo Proof of Burn incentivi il coinvolgimento a lungo termine in un progetto. Infatti, se c’è una percentuale maggiore di investitori nel lungo termine, il prezzo può avere una stabilità migliore.

Inoltre, la Proof of Burn contribuisce a determinare la distribuzione delle criptovalute in modo equo e decentralizzato. Ciò è in contrasto con la proof of work utilizzata nell’ambito del bitcoin, in cui abbiamo visto l’ascesa dei miner ASIC e la centralizzazione del mining. In generale, la Proof of Burn sembra essere un buon modo per distribuire nuove valute.

Quali sono gli svantaggi della Proof of Burn?

Un lato negativo della Proof of Burn è che, come la proof of work, implica uno spreco di risorse. Inoltre, la potenza di mining va a coloro che sono disposti a bruciare più denaro.

Si tratta di un problema simile a quello della proof of stake, secondo la quale i ricchi diventano più ricchi. Come con altri protocolli di consenso, non ci sono garanzie che un utente recuperi il valore delle monete bruciate, cosa che rende la Proof of Burn relativamente rischiosa.

Quali criptovalute hanno implementato la Proof of Burn?

Tra gli esempi di criptovalute che hanno implementato questo sistema vi sono Slimcoin (SLM) e Counterparty (XCP). Nel caso di Slimcoin, la Proof of Burn viene utilizzata come algoritmo di consenso e metodo di mining. Al contrario, Counterparty utilizza la Proof of Burn per distribuire i suoi token. Chi partecipa invia i bitcoin ad un indirizzo non spendibile e riceve in cambio i token di Counterparty.

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