ICO, le nuove frontiere della raccolta di capitali
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06 luglio 2017

Opportunità, rischi e prospettive delle ICO, il mondo nuovo della finanza.

Una volta le initial coin offering (ICO) erano interesse di un piccolo numero di supporter, che visti dall’esterno apparivano simili a degli adepti di un culto esoterico. Negli ultimi tempi, invece, stanno diventando una calamita per gli investimenti di venture capital.

L’ultima società blockchain a lanciare un’ICO è stata OpenANX Foundation, compagnia con sede a Hong Kong, con la sua raccolta dell’equivalente in monete digitali di 22,5 milioni di dollari. E saranno in molte altre a intraprendere questa strada.

Cos’è una ICO?

Chi sta investendo nelle ICO?

Alcuni degli investitori principali con interessi in Asia sono:

  • Pantera Capital, la prima società statunitense specializzata in Bitcoin e tecnologie blockchain. Pantera ha fatto investimenti in Z Cash, Ripple Labs e coins.ph.
  • Blockchain Capital, formato nel 2013, è stato il primo fondo di venture capital ad accettare capital call in bitcoin e continua a occuparsi di investimenti negli ecosistemi Bitcoin e Blockchain. Alcuni dei suoi investimenti più importanti sono Coinbase e Wave.
  • Digital Currency Group è una società di investimento famosa che si è fatta notare per aver supportato una serie di società blockchain in Asia, tra cui Melotic, Luno e BTCC.
  • Fenbushi Venture Capital è la prima società cinese di venture capital che investe esclusivamente in società che si basano sulla tecnologia blockchain, come Abra e Symbiont.

Quali società di venture capital sono interessate alle ICO?

Alcune società di venture capital hanno determinato che il valore si concentra nello strato di protocollo condiviso nei progetti basati sulla tecnologia blockchain, non sulle applicazioni.

I token digitali fanno in modo che i creatori del protocollo blockchain possano monetizzare direttamente attraverso il protocollo stesso. In genere ciò viene realizzato riservando una porzione di token digitali per gli sviluppatori, per i primi investitori e i primi utenti. Non appena il progetto viene lanciato e raggiunge certi livelli di successo, allora quel gruppo di supporter della prima ora può creare un circolo virtuoso di investimenti e contare sul supporto del mercato per i token digitali.

Le applicazioni costruite sul protocollo blockchain, quando raggiungono il successo, servono a creare interesse nel protocollo sottostante, per il quale c’è un mercato disponibile. All’aumentare del prezzo, la capitalizzazione di mercato del protocollo crescerà crescerà più velocemente di qualsiasi altra applicazione.

Uno dei lati più interessanti delle ICO è il token digitale emesso dallo sviluppatore che può essere scambiato con altre valute digitali, e poi cambiato in quelle tradizionali attraverso un exchange digitale. Questo processo fornisce liquidità.

Le ICO sono regolate?

Le ICO nella gran parte dei casi non sono regolate. Ma sarebbe giusto che lo fossero?

Molte caratteristiche di un’ICO ricordano quelle dei prodotti finanziari. I documenti emessi con un’ICO sono liberamente basati su documenti simili emessi per l’offerta di titoli da quotare in Borsa. Anche la frase “initial coin offering” è simile a “initial public offering”.

Chi ritiene che le ICO non siano prodotti finanziari sottolinea questi fattori:

  • Un’ICO non offre titoli di investimento nella società blockchain.
  • Un’ICO offre solo sconti sulle criptovalute.
  • Un’CO è uno strumento globale, non nazionale e non è controllato da alcuna banca o autorità centrale.
  • Un token digital emesso in un’ICO concede diritti di utilizzo all’interno del protocollo blockchain che viene sviluppato.

Dall’altra parte della barricata, ci sono uelli che credono che le ICO siano in grado di rientrare nei criteri tradizionali intorno alle procedure riguardanti i prodotti finanziari.

Chi partecipa a un’ICO lo fa perché si aspetta un profitto. Una volta che qualcosa viene offerta per motivi di investimento o speculazione (invece che il mero utilizzo) allora diventa più probabile che venga considerata alla stregua di uno strumento finanziario.

E certamente una volta che viene formalizzata un’offerta al pubblico, allora le autorità hanno ragione di interessarsi.

La posizione da parte di Hong Kong non è chiara. La definizione contenuta nelle leggi sui prodotti finanziari non definisce le ICO come una security. Ma ad ogni modo la Securities and Futures Commission di Hong Kong può prescrivere una classe di interessi, diritti o proprietà come prodotto finanziario con una semplice notifica.

Quindi il regime di prodotto finanziario si estende oltre gli accordi sugli investimenti regolamentati, che cono accordi che forniscono un profitto o un rendimento calcolato rispetto alle modifiche del valore di qualsiasi proprietà.

I confini di questa interpretazione sono così ampi da poter interpretare i token digitali emessi in un’ICO.

Quali sono i rischi?

Di solito le ICO vengono lanciate durante la prima fase dello sviluppo. A volte a malapena dopo che il concept è stato approvato. Un investimento qualsiasi in questa fase è di per sé molto rischioso.

La Blockchain è una tecnologia nascente e in via di sviluppo. Le riviste di settore non sono ancora abituate a occuparsi in maniera particolarmente sofisticata degli investimenti in questo settore.

Al momento non sembra essere l’opzione ideale per gli investitori abituati a fare affidamento su degli intermediari professionisti che monitorano le informazioni pubbliche e gestiscono i loro investimenti in un ambiente regolato

Molte ICO non tengono conto degli standard nelle procedure antifrode o KYC

L’infrastruttura delle ICO non permette alcun controllo sulla dislocazione dei fondi, né tantomeno ci sono obblighi circa il rendere conto agli investitori del progetto blockchain sottostante.

Niente impedisce allo sviluppatore di darsi alla latitanza mentre l’ICO va avanti.

Ma le ICO stanno divenendo un fenomeno finanziario d’alto profilo. E da una parte rischiano di attrarre sempre più soggetti che hanno voglia di raccogliere capitale in un ambiente non regolato senza dover rendere conto a nessuno, e dall’altra sempre più sempre più investitori privi di una comprensione profonda dei rischi di investimento sottostanti.

Si tratta di un cocktail potenzialmente pericoloso.

Cosa riserva il futuro?

Le ICO sono qui per restare. Sono molti a vedere nelle applicazioni d’uso dei token emessi il vero valore delle ICO. Ciò sostiene la teoria secondo cui il protocollo è la parte più importante dell’equazione.

Le ICO combinano raccolte fondi efficienti dal punto di vista dei costi con la costruzione di una rete di sostenitori motivati. Molte società private non dovranno più aspettare l’arrivo di un evento in grado liquidità prima di raccogliere quantità sostanziose di liquidità.

E ovviamente le autorità regolatrici continueranno a tenere sott’occhio le ICO. In questo caso il silenzio non equivale a una forma di consenso.

Una grossa perdita di denaro con il coinvolgimento di molti investitori retail potrebbe produrre facilmente un intervento diretto.

Nel frattempo le società che organizzano le ICO farebbero bene a costruire misure che possano mitigare l’impatto di una eventuale stretta da parte delle autorità. Per esempio:

  • Ritardare la distribuzione di token fino a quando il network sottostante non sia attivato e in funzione.
  • Servirsi solo di token che hanno valore d’utilizzo, ed evitare i token che sono semplicemente degli strumenti speculativi.
  • Costruire i loro protocolli con software open source e servirsi di una blockchain aperta e trasparente.
  • Gestire l’intero processo come se fosse un investimento regolato, con comunicazioni informative riguardo al rischio, valutazione dell’investitore, procedure antifrode e rapporti agli investitori.
  • Riservare una porzione di token digitali come fondo di riserve per andare incontro a qualsiasi tipo di obblighi di licenza o (se necessario) costi di regolamentazione e multe.
  • Prendere in considerazione l’idea di applicare delle misure che non permettano agli sviluppatori di scambiare i loro token fino a quando alcuni target di non sono raggiunti nel processo di sviluppo del protocollo.

Le ICO sono il far west della finanza. Ma le frontiere precedenti sono state domate e civilizzate. Se in futuro le ICO riusciranno a sviluppare con cura un modello affidabile di raccolta di capitali, allora la partecipazione e la liquidità nei progetti che riguardano i protocolli blockchain non potranno che aumentare.

Tutto questo potrebbe aprire le porte di un mondo totalmente nuovo.

Fonte: Forbes

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