I legali di Freeh Sporkin & Sullivan hanno esaminato i conti bancari di Tether.
Tether Limited ha presentato un report per dimostrare lo stato di salute dei suoi conti bancari. “Tutti i Tether in circolazione sono sostenuti interamente dalle riserve in USD. Punto. Memoranda, rapporti di consulenza, leader del settore, pionieri [nel settore] delle criptovalute e concorrenti lo hanno confermato. Le riserve sono sempre corrisposte al numero di Tether in circolazione”, si legge sul sito della società.
Tuttavia persistono parecchi dubbi sul fatto che tale documento, redatto dallo studio legale FSS, possa comprovare ufficialmente che i token USDT siano completamente coperti dal collaterale in dollari USA.
Perché è importante
- Il token di Tether è stato creato per fungere da versione elettronica del dollaro, il che significa che le riserve in dollari dovrebbero essere in rapporto 1 a 1 rispetto alle monete emesse. Il suo ruolo è stato addirittura collegato a una possibile manipolazione del prezzo del bitcoin.
- Il report è stato redatto da Freeh Sporkin & Sullivan LLP (FSS), che è uno studio legale con sede a Washington, non un revisore dei conti.
Gli stessi avvocati di FSS hanno indicato che il documento in questione è stata compilato senza rispettare le norme condivise in materia di revisione contabile e di contabilità.
Tuttavia, Stu Hoegner, consulente generale di Tether, ha detto che è necessario adattare i principi della revisione contabile alle società che operano nel settore delle criptovalute. E a suo avviso, Tether non è l’unica società per la quale è quasi impossibile svolgere un audit completo.
“Le barriere da superare per essere sottoposti a un audit sono semplicemente troppo grandi per essere superate in questo momento, e non solo per noi”, dice Hoegner. Una parte importante di questi ostacoli sarebbe rappresentata dalla curva di apprendimento per gli auditor che si devono approcciare a questo nuovo settore, oltre che da “pressioni mediatiche tali che un solo errore può compromettere in modo definitivo la loro reputazione e il loro business”, come scrive Alberto De Luigi, esperto di Bitcoin e IT, sul suo blog.
Lo studio legale spiega che “le procedure eseguite non hanno lo scopo di fornire garanzie” e si limitano ai risultati limitati a venerdì 1 giugno. Pertanto FSS sostiene che in tale data Tether aveva più soldi del necessario per garantire gli USDT in uso allora (2,55 miliardi dollari in due banche contro 2,54 miliardi dollari di token circolanti).
Inoltre FSS ha adottato una serie di misure per prevenire la possibilità di una frode, come per esempio scegliere la data per la verifica delle fatture senza dare alcun preavviso a Tether.