Mosca blocca l’accesso alla popolare app di messaggistica russa.
Un tribunale di Mosca ha deciso di soddisfare la richiesta dell’organo russo di supervisione delle telecomunicazioni di bloccare immediatamente l’accesso all’app di messaggistica Telegram. La sentenza è motivata della scelta della società di non voler fornire al Servizio Federale di Sicurezza le chiavi per decrittare i messaggi degli utenti. Il termine per la presentazione delle chiavi d'accesso all’Fsb è scaduto il 4 aprile e il blocco resterà in vigore fino a quando non verranno accolte tali richieste, che invece Telegram bolla come incostituzionali.
Le autorità sostengono di dover accedere a messaggi e dati sensibili degli utenti per poter contrastare reati gravi come quelli legati al terrorismo.
L’audizione si è svolta in assenza di rappresentanti di Telegram e i legali dell’azienda hanno già annunciato che faranno ricorso contro la decisione.
In precedenza Telegram aveva detto di non poter fornire le chiavi perché l’app fa uso della crittografia end-to-end. Il mese scorso il ceo Pavel Durov aveva dichiarato che Telegram non avrebbe consegnato i dati privati dei suoi utenti.
Threats to block Telegram unless it gives up private data of its users won't bear fruit. Telegram will stand for freedom and privacy.
— Pavel Durov (@durov) March 20, 2018
Attualmente Telegram sta cercando di raccogliere fondi attraverso una Ico. Per prendervi parti gli investitori accreditati hanno acquistato in vendita riservata un token chiamato Gram, creato e gestito dall’impresa. Si ritiene che finora la società abbia raccolto circa 1,7 miliardi di dollari.
Telegram ha oltre 9,5 milioni di utenti in Russia, secondo Mediascope. Il mese scorso la società di Durov ha reso noto di aver superato i 200 milioni di utenti a livello globale.