Goldman Sachs: “La bolla delle criptovalute avrà un’incidenza dell’1% sul pil mondiale”
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01 marzo 2018

L’esplosione di una bolla riguardante le criptovalute non innescherebbe una crisi finanziaria globale, dice Goldman Sachs.

Sharmin Mossavar-Rahmani, direttrice della strategia di investimento per i clienti di Goldman Sachs, sostiene in un’intervista con Business Insider che il mercato delle criptovalute si trova in una bolla, il cui scoppio interesserà l’1% del prodotto interno lordo mondiale.

“Le criptovalute nel loro formato attuale, nella loro attuale incarnazione, sono in una bolla”, spiega l’esperta della banca d’affari newyorkese, che comunque spende parole di apprezzamento per la tecnologia blockchain (“riteniamo che si evolverà in uno strumento utile per le imprese e per l’industria finanziaria”).

Mossavar-Rahmani ha fatto riferimento ai dati di un rapporto pubblicato da Goldman Sachs che confronta l’andamento dei prezzi del bitcoin (Bitcoin) e dell’ether (ETH/USD) con alcune bolle del passato sul mercato azionario, come TOPIX nel 1990 e Nasdaq nel 2000.

Nel considerare l’impatto di un possibile “scoppio della bolla” delle monete virtuali, Mossavar-Rahmani ha escluso che questa eventualità possa innescare una crisi finanziaria globale, in quanto le criptovalute costituiscono una percentuale dell’economia globale inferiore a quella delle bolle precedenti. “Le criptovalute sono una parte molto più piccola dell’economia globale”, ha dichiarato Mossavar-Rahman.

Pochi giorni fa una società sostenuta proprio da Goldman Sachs, Circle, ha comprato l’exchange di criptovalute Poloniex per 400 milioni di dollari.

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