L’exchange statunitense ha modificato i propri termini di utilizzo.
Un startup russa di nome SoundChain che si basa sulla tecnologia blockchain ha scoperto che l’intero deposito degli investimenti raccolti finora è stato congelato da Poloniex, il primo exchange al mondo per quanto riguarda il cambio di bitcoin.
Il primo agosto il sito ha aggiornato i suoi termini di utilizzo e ha cominciato a sospendere il proprio servizio per gli utenti che provengono da nazioni sottoposte a embargo o sanzioni da parte degli Stati Uniti. In particolare Poloniex ha dichiarato che i singoli utenti potrebbe riscontare dei problemi in caso di ulteriori sanzioni Usa.
Il CEO di SoundChain Artyom Abaev ha scritto in un post su Facebook:
“Abbiamo incontrato un problema riguardo il prelievo dei fondi del nostro progetto allocati sul conto del nostro direttore finanziario sull’exchange Poloniex. In conseguenza di ciò, la nostra attività potrà essere congelata a breve, in quanto non abbiamo il permesso di ritirare i fonti dall’exchange Poloniex per delle ragioni non chiare”.
Abaev sostiene di aver provato a risolvere la questione attraverso l’assistenza clienti di Poloniex ma di non aver ricevuto alcuna risposta.
La mancanza di assistenza e supporto da parte di Poloniex è da alcuni mesi argomento di discussione sui social media tra gli utenti del sito.
Secondo quanto riportato da Cointelegraph, in seguito a una campagna condotta su Telegram e divenuta virale, virale l’exchange si è messa in contatto con Abaev, per dirgli di aver ripristinato la possibilità di prelievo dei fondi.
Le sanzioni statunitensi contro la Russia sono state imposte nel 2014 a causa del coinvolgimento di Mosca nel conflitto in Ucraina.