Il presidente degli Stati Uniti ha accusato la società di danneggiare i negozi tradizionali.
Il titolo di Amazon (NASDAQ: AMZN) ha perso l’1,2%, con un calo del valore di mercato pari a circa 5,7 miliardi di dollari , nel pre-market trade due ore dopo che Donald Trump ha attaccato la società dal suo account Twitter personale.
Trump ha scritto: “Amazon sta recando un grande danno ai commercianti che pagano le passe. Città grandi e piccole e Stati in tutti gli Usa sono colpiti. Molti posti di lavoro vengono perduti!”
Amazon is doing great damage to tax paying retailers. Towns, cities and states throughout the U.S. are being hurt - many jobs being lost!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) August 16, 2017
Non è la prima volta che Trump critica Amazon, società fondata dall’imprenditore Jeff Bezos, uno degli uomini più ricchi del mondo e proprietario del Washington Post, testata spesso molto critica del presidente statunitense. Già nel dicembre del 2015 Trump aveva accusato Bezos di servirsi del Washington Post per ridurre il carico fiscale di Amazon.
All’epoca Trump scrisse: “Il Washington Post, che perde una fortuna, è proprietà di Jeff Bezos, cui unico scopo è quello di tenere lontane le tasse dalla sua ‘compagnia no-profit’, Amazon”
The @washingtonpost, which loses a fortune, is owned by @JeffBezos for purposes of keeping taxes down at his no profit company, @amazon.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) December 7, 2015
Da quando ricopre la carica di presidente Trump ha attaccato diverse società attraverso Twitter e spesso queste hanno riportato delle perdite subito dopo.
A gennaio le azioni di Toyota sono scese pochi minuti dopo che Trump aveva minacciato di imporre dei dazi se la società avesse costruito uno stabilimento in Messico. Questo tweet è costato 1,2 miliardi di dollari alla casa automobilistica.
E, prima ancora di insediarsi ufficialmente alla Casa Bianca, Trump aveva dichiarato sul suo profilo personale che le spese militari per gli F-35 prodotti da Lockheed Martin (NYSE: LMT) erano troppo alte. La società finì col rimetterci 3,5 miliardi di dollari.