Politica monetaria invariata per la Banca centrale europea, che rimanda ogni discussione sul QE a data da destinarsi.
La Banca centrale europea non ha modificato i propri tassi di interesse: resta invariato allo 0% quello principale e negativo al -0,4% quello sui depositi.
Durante la conferenza stampa dopo la riunione del board, il presidente della Bce Mario Draghi, ha sottolineato che non è stata decisa una data per discutere della prossima fase del programma di quantitative easing e ha preferito mantenersi sul vago, parlando di un possibile confronto in autunno.
Per questo motivo il programma di acquisto dei titoli (60 miliardi di euro al mese) continuerà fino a quando la Bce non vedrà una crescita sostenuta dell’inflazione.
A oggi l’inflazione core dell’eurozona si attesta all’1,1%, ancora lontana dal target del 2%.
Draghi ha colto l’occasione per ribadire che è troppo presto per una politica monetaria più restrittiva e che la Bce deve essere “tenace, paziente e prudente”. La pressione inflazionistica è ancora troppo bassa, ha dichiarato il capo della banca centrale, e una stretta prematura minaccerebbe la ripresa in atto nell’Eurozona.
A questo proposito Draghi ha aggiunto che dall’implementazione del programma di stimolo sono stati creati sei milioni posti di lavoro.
Sui mercati la prospettiva di un eventuale inizio di tapering ha comunque stuzzicato gli investitori, che hanno spedito l’euro dollaro ai massimi in 16 mesi.
Corrado Nizza