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14 luglio 2017

Una nuova ICO vuole traghettare la prostituzione nell’era delle criptovalute, ma la rete insorge e grida alla truffa.

Eros, una startup che si presenta l’OpenBazaar del sesso, ha lanciato lunedì la sua ICO. La missione della società è “reinventare la professione più vecchia del mondo” e, più prosaicamente, creare il primo mercato decentralizzato per le escort e i loro clienti, caratterizzato da un network peer-to-peer, connessioni anonime e pagamenti effettuati esclusivamente in criptovalute.

Michael O’Brien e Kevin Young, i due fondatori di Eros, dicono che gli investitori nella società e i possessori di token riceveranno il 2% dei profitti della compagnia, oltre a un 25% di sconto sul servizio stesso. I token possono essere acquistati sul sito di Eros fino al 23 luglio, pagando in bitcoin ed ether. Il target è fissato a quota 5 milioni di dollari e a oggi sono stati raccolti 1,07 milioni di dollari.

La versione beta del progetto è attesa per agosto, il codice open source sarà rilasciato a settembre e sul sito sono presenti anche alcune anteprime dell’interfaccia.

eros.vision

Eppure l’operazione non ha mancato di suscitare più di un sospetto. Una discussione su Reddit elenca diverse ragioni per cui Eros ha forti probabilità di rivelarsi uno scam:

  • Il white paper di Eros sembra essere una copia di un paper datato 2016 a opera di alcuni ricercatori del MIT, che proponevano la creazione di un sistema di reputazione anonimo e decentralizzato, chiamato Beaver. Lo stesso Pdf del documento di Eros presenta “Microsoft Word - Beaver.docx” come metadata. In seguito la società ha cancellato il documento dal proprio sito.
  • Kevin Yang, uno dei due sviluppatori e fondatori di Eros, è presente online solo su GitHub, sito dove gli utenti caricano il codice sorgente dei loro programmi, ma la poca attività sul suo profilo pare non avere nulla in comune col progetto per cui chiede 5 milioni di dollari.
  • L’altro responsabile del progetto, Michael O’Brien, è raggiungibile solo attraverso un profilo LinkedIn reso privato.
  • Il sito eros.vision è stato registrato due settimane prima del lancio della ICO e il propietario del dominio è anonimo.
  • Entrambi gli sviluppatori di Eros usano indirizzi hotmail di posta elettronica.

A tutto questo si aggiunge che su bitcointalk.org la paternità dell’idea alla base di Eros viene rivendicata dagli autori di un altro progetto, sexservice.io, per cui era stata avviata una campagna di pre-ICO.

eros.vision

In definitiva ci sono diversi elementi per stare alla larga da Eros, ma questo non significa che il concept sia da buttare. Come fa notare Crypto Insider, una piattaforma simile vorrebbe dire la fine di alcuni problemi cruciali per chi lavora nell’industria del sesso, come il rischio di censura sulle piattaformae social o la mancata elaborazione dei pagamenti. E certamente se non saranno Eros o sexservice.io a realizzarla davvero, allora qualcun altro si farà avanti.

Forse la rivoluzione della professione più antica del mondo è solo rimandata.

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