Parte la causa civile contro Fca per le emissioni diesel.
Il governo statunitense porta in tribunale Fiat Chrysler. La casa automobilistica è accusata di aver utilizzato un software illegale che permette ai suoi motori diesel di ingannare i test sulle emissioni. Le autorità stanutiensi, che hanno presentato la causa ieri alla corte federale di Detroit, affermano che la società ha piazzato dei dispositivi non dichiarati, detti anche controlli ausiliari di emissioni, nei veicoli diesel tra il 2014 e il 2016.
Questi dispositivi sono dotati di un software che interferisce con i controlli delle emissioni o li aggira del tutto, anche se il veicolo passa un formalmente un test.
Fiat Chrysler avrebbe quindi infranto una legge federale, il Clean Air Act.
Il titolo della società è sceso dopo l’annuncio della notizia. Fiat Chrysler ha dichiarato di essere “contrariata dalla decisione” e che “intende difendersi con forza, in particolare contro l'eventuale accusa che abbia deliberatamente tramato per installare impianti di manipolazione per aggirare i test sulle emissioni negli Stati Uniti”.
A gennaio la Environmental Protection Agency e lo stato della California ha accusato Fiat di aver fatto uso di dispositivi che permettono emissioni diesel superiori a quanto permesso dalla legge in 104.000 veicoli tra Jeep Grand Cherokee e Dodge Ram. All’epoca l’Epa disse che la multa massima era 4,6 miliardi di dollari.
La scorsa settimana Fca ha richiesto alle autorità statunitensi la certificazione delle emissioni diesel per i suoi modelli Jeep Grand Cherokee e Dodge Ram, con versioni aggiornate del software.
Venerdì Fiat Chrysler ha detto che ricalibrerà il software, riportandolo a una versione precedente le accuse, in modo da dissipare i sospetti delle autorità USA.