L'elevato livello dei crediti deteriorati delle banche italiane resta il tallone d'Achille del sistema, ma le misure prese finora e una ripresa della congiuntura stanno segnalando una fase di svolta positiva. Lo ha detto il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco nel suo intervento in audizione al Senato.
"Sul fronte dei crediti deteriorati potremmo essere a un punto di svolta", ha detto il governatore di Bankitalia, secondo il quale "la ripresa congiunturale sta infatti gradualmente allentando le pressioni sui bilanci bancari", passando da un peso delle perdite su crediti del 100% sui redditi operativi nel 2014, al 65% riscontrato nel 2015.
Visco ha però detto che occorre proseguire con gli interventi per favorire la soluzione di questa criticità: sia con misure private, come il fondo Atlante, sia pubbliche, con gli attesi provvedimenti del governo per accelerare i tempi di recupero dei crediti.
Visco ha ricordato, come già fatto in passato, che "una riduzione di due anni dei tempi di recupero possa ridurre considerevolmente, fino a dimezzarla, l'incidenza delle sofferenze sul complesso dei prestiti". Per Visco, che ha ricordato le misure già prese dal governo ad agosto scorso, "è possibile fare di più" sottolineando che "non c'è vero conflitto tra diritti dei creditori e dei debitori".