I punti salienti della prima giornata del vertice di Bruxelles.
Fondi europei e migranti, l’avvertimento di Matteo Renzi
Durante il primo giorno di trattative al Consiglio dei 28 capi di Stato e di governo a Bruxelles, il premier Matteo Renzi ha preso una posizione dura contro i paesi dell’est Europa (in particolare le nazioni del cosidetto Gruppo di Visegrad: Ungheria, Polonia, Repubblica ceca e Slovacchia) sulla questione della crisi dei rifugiati:
"Cari amici, basta con le prese in giro: la solidarietà non può essere solo nel prendere, ma anche nel dare. Inizia ora la fase della programmazione dei fondi 2020. O siete solidali nel dare e nel prendere, oppure smettiamo di essere solidali noi Paesi contributori. E poi vediamo".
Le reazioni non si sono fatte aspettare.
Renzi ha incassato l’appoggio di Francia, Germania e Grecia, quest’ultima messa davanti a un ultimatum da parte dell’Unione sulla gestione dell'emergenza. Da parte sua l’Ungheria, tramite il portavoce del governo Zoltan Kovacs, ha definito un "ricatto politico” quanto detto dal premier italiano.
We must all stand united and show #solidarity across Europe #EUCO #migrationEU pic.twitter.com/m0EVbxYlMW
— Alexis Tsipras (@tsipras_eu) February 18, 2016
Dobbiamno restare tutti uniti e mostrare #solidarietà attraverso l'Europa #EUCO #migrationEU
Brexit, ancora lontano il compromesso con la Gran Bretagna
L’accordo sui nuovi termini di adesioni per mantenere la Gran Bretagna nell’Ue si sta rivelando più difficile del previsto, anche a causa degli altri problemi urgenti legati alla crisi dei rifugiati.
Il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha detto ai giornalisti giovedì notte:
“Come sapete, anche il Regno Unito è stato argomento dei colloqui di oggi. Per ora posso solo dire che abbiamo fatto un po’ di progressi ma rimane ancora molto da fare.”
EU leaders hold make-or-break 'Brexit' summit https://t.co/0WM1xgj0z0 pic.twitter.com/D2wsDH0L37
— AFP news agency (@AFP) February 18, 2016
Ma è la crisi migratoria la priorità per gli stati membri, il cui obiettivo dichiarato è stabilire un’azione coordinata con la Turchia per limitare il flusso di rifugiati in Europa. All’inizio di marzo si terrà un incontro con i leader turchi.
In generale i leader europei hanno ribadito che non ci sono alternative alla cooperazione tra gli stati membri. Così ha commentato il Presidente della Commissione europea: “Prima del vertice, c’era chi dubitava che ci fosse bisogno di un approccio europeo per risolvere il problema dei rifugiati. Questa sera abbiamo detto all’unanimità che la procedura deve essere europea che gli approcci in solitaria delle singole nazioni non sono desideribali”.
Nel frattempo l’Austria ha imposto un limite alla sua capacità di accoglienza dei rifugiati, fissandola a 80 al giorno. La misura non è stata accolta positivamente dal resto del gruppo.