L'eurozona teme che la deflazione possa divenire cronica anche a causa del crollo del prezzo del petrolio.
Le fabbriche nell'eurozona a gennaio hanno tagliato i prezzi dei beni ai livelli più in un anno, mettendo così in evidenza i rischi di deflazione che tengono in allarme la Banca Centrale Europea.
Nel suo rapporto mensile sull'attività della manifattura, Markit Economics ha detto che la pressione sui prezzi è rimasta "verso il basso" e le tariffe sono diminuite per il quinto mese. Inoltre tutti i paesi presenti nello studio hanno registrato segno negativo, la prima volta in 11 mesi.
Il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha detto che le politiche di stimolo saranno revisionate nel mese di marzo mentre il tasso di inflazione potrebbe nuovamente scendere sotto lo zero a causa del calo del petrolio. La crescita dei prezzi è stata più lenta dell'obiettivo della banca centrale di solo 2 punti percentuali per quasi 3 anni.
Nelle parole di Chris Williamson, economica capo di Markit.
“L'economia della manifattura nell'eurozona ha perso il ritmo all'inizio dell'anno. Se il rallentamento nel business non fosse già abbastanza per preoccupare i legislatori, i prezzi dei produttori sono calati al ritmo più veloce in un anno, facendo crescere le preoccupazioni riguardo una deflazione ormai radicata".
L'inflazione nell'Ue è accelerata dello 0,4% durante gennaio, secondo i dati della scorsa settimana, con il tasso principale in un aumento dell'1%. Ma potrebbe trattarsi solo di una situazione temporanea.
Tra i maggiori paesi della regione, la crescita è rallentata in Germania e Italia, ha raggiunto la stagnazione in Fracnia ed è accelerata in Spagna.
"I dati probabilmente metteranno pressione sulla BCE per espandere il programma di stimolo non appena arriva marzo," ha aggiunto Williamson.