Petrolio, perdite record per i produttori USA
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Nel 2015 le perdite dei 5 produttori di petrolio statunitensi potrebbero raggiungere i 14 miliardi di dollari.

Le perdite totali per il 2015 dei cinque produttori indipendenti di petrolio negli USA Hess (NYSE: Hess Corporation [HES]), Andarko Petroleum (NYSE: Anadarko Petroleum Corporation [APC]), Occidental Petroleum (NYSE: Occidental Petroleum Corporation [OXY]), ConocoPhillips (NYSE: ConocoPhillips [COP]) e Murphy Oil (NYSE: Murphy Oil [MUR]) potrebbero ammontare a 14 miliardi di dollari. Queste perdite sono state scatenate dal crollo del 70% nei prezzi del petrolio registrato dal giugno 2014.

In attesa dei report finanaziari per il 2015, gli analisti si aspettano i peggior risultato in una generazione. Scrive RBC, citando Bloomberg:

Le perdite di Hess ammontano a 1,6 miliardi di dollari, il peggior risultato per la compagnia petrolifera in 28 anni. Oggi 27 gennaio anche Murphy Oil Corp presenta i suoi conti: le perdite sono stimate per circa 1,8 miliardi di dollari, il peggiori risultato dal 1987. L’1 febbraio Andarko pubblicherà il suo report, per cui le attese sono di una perdita di circa 6 miliardi di dollari, la peggiore in 29 anni, La compagnia è in difficoltà anche per il crollo del prezzo del gas. Si prevede che il 4 febbraio ConocoPhillips e Occidental Petroleum annunceranno perdite per 1,57 miliardi di dollari e 2,74 miliardi di dollari rispettivamente.

L’anno scorso il valore di mercato del settore petrolifero e del gas ha perso circa 300 miliardi di dollari.

Michael Stsialla, analista di Stifel Nicolaus & Co, ritiene che le societàà dovranno adottare tagli molto forti alla produzione.

Prima ancora, la società di ricerche Wolfe Research ha detto che qualora i prezzi dovessero mantenersi a questo livello, è possibile che un terzo delle compagnie statunitensi che producono petrolio possano andare in bancarotta a metà 2017.

La società di consulenza Cowen & Co. crede che le compagnie americane dovranno ridurre i loro budget del 51% rispetto al 2014 (89,6 miliardi di dollari). Sarebbero i tagli più consistenti dagli anni ‘80.

Le quotazioni dei future in consegna a marzo per il greggio Brent sono calate di 0,82 $ (-2,58%), raggiungendo i 30,98 dollari al barile. Il Wti invece ha ceduto 3,37%, ovvero 1,06 $, toccando i 30,39 dollari al barile.

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