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Crollo record per il rublo che va in forte ribasso per il secondo giorno, registrando il declino più grave in circa 9 mesi, mentre il petrolio scende sotto i 28 $ al barile, allontanando gli investitori dagli asset del maggior esportatore mondiale di energia.

La valuta russa registra la performance peggiore nei mercati emergenti, perdendo il 4,9% a 85.390 sul dollaro: il rublo viene così scambiato a 84 sul dollaro, i minimi dal 1998.

Capitombolo anche sul fronte euro, con cui viene scambiato a 92: non succedeva dai tempi della crisi finanziaria che ha colpito Mosca nel dicembre 2014.

Finora la banca centrale non è intervenuta. Il governatore, Elvira Nabiullina, ha detto che la valuta è vicina ai suoi “fondamentali”.

Secondo Alexei Egorov, analista di Promsvyazbank a Mosca:

“Dopo che il rublo ha oltrepassato la soglia psicologica di 80, i trader si stanno affrettando a vendere. Il rublo sta arrivando allo stesso livello del petrolio, nel frattempo che gli investitori cambiano la loro opinione sugli asset della Russia”.

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