Secondo gli esperti la crescita continuerà a diminuire fino al 2020.
Rallenta la crescita economica cinese nel quarto trimestre del 2015, ad un 6,8% tendenziale, il dato più debole da inizio 2009, ovvero dalla crisi finanziaria. Su base congiunturale la crescita del Pil del quarto trimestre è stata dell'1,6%, contro l'1,8% del terzo. Sull'intero 2015 la crescita del Pil è del 6,9%, la più bassa in un quarto di secolo.
L'andamento del Pil mette ulteriori pressioni sul governo, alle prese con la necessità di ripristinare la fiducia degli investitori dopo quelli che sono stati giudicati alcuni passi falsi di politica economica, causa delle recenti turbolenze sui mercati finanziari globali. Il dato è comunque in linea con le attese, dopo il 6,9% del terzo trimestre.
Alla base dei problemi dell'economia cinese c'è una molteplicità di fattori: la debolezza dell'export, l'eccesso di capacità dell'industria, il rallentamento degli investimenti e del mercato immobiliare e l'elevato livello di debito.
Secondo gli esperti continuerà a diminuire, attestandosi a un 6,5% nel periodo tra 2016 e 2020.
Gli altri dati della mattinata segnalano un ulteriore rallentamento economico in dicembre, lasciando pochi margini di ottimismo per una rapida ripresa. La produzione industriale ha segnato un incremento del 5,9% annuo, inferiore al 6,2% di novembre e al 6,0% delle attese. Per quel che riguarda le vendite al dettaglio, la crescita è rallentata all'11,1% dall'11,2% di novembre, su stime per un +11,2%. Inferiore alle attese è risultato anche l'andamento degli investimenti fissi, con un +10% sull'intero 2015.