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Questa settimana il petrolio è sceso due volte sotto i 30 dollari al barile. Non accadeva da 12 anni.

Ma per molti produttori i 30 dollari al barile sono un ricordo del passato: la maggior parte dei barili di petrolio nel mondo sono venduti a prezzi più bassi di quelli registrati dall’indice di riferimento Brent, in quanto considerati di qualità minore o causa dei costi di trasporto che colpiscono gli acquirenti.

Nonostante possano fare affidamento su i risparmi messi da parte in tempi migliori, i produttori incontrano difficoltà con i prezzi in caduta libera.

Mercoledì il petrolio venduto dai 13 membri OPEC è calato a 25,59 $. I futures crude dell’Oman Dubai Mercantile Exchange, indice di riferimento per gli export di petrolio dal Medio Oriente all’Asia, è calato a 25,88 $.

Uno il greggio canadase, uno dei meno cari al mondo, costa meno di 15 dollari al barile.

Questi prezzi bassi stanno forzando i produttori a tagliare le spese e aumentare i licenziamenti, mentre sempre più analisti dicono che il petrolio negli USA potrebbe calare fino a 20 dollari al barile o meno.

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