Elon Musk ha presentato ieri il piano di SpaceX per mandare gli esseri umani su Marte e colonizzarlo entro il 2022. L'idea è quella di caricare 100 persone in una navicella spaziale poco più piccola del monumento a Washington, spedirli verso il pianeta rosso nel giro di pochi mesi, poi atterrare con cautela sulla superficie e realizzare li un insediamento permanente.
E' riguardo all'ultimo passaggio che alcuni scienziati sono un po' scettici.Le agenzie spaziali di tutto il mondo hanno meticolosamente protetto gli altri pianeti dai germi della Terra per decenni. La NASA ha anche un intero dipartimento dedicato a tale compito, giustamente chiamato Ufficio di protezione planetaria.
Se un giorno troveremo forme di vita aliena, la NASA vuole assicurarsi che siano effettivamente degli estranei, e non qualche Earthling (probabili batteri terrestri) che sono rimasti agganciati su uno dei suoi veicoli spaziali. È per questo che vediamo sempre i membri degli equipaggi delle astronavi indossare abiti di plastica bianca in camere bianche, assicurandosi che il veicolo spaziale rimanga immacolato.
Ma Musk non sembra preoccupato di infettare marziani, e non sarà affatto sorpreso di trovarne li alcuni. Il CEO di SpaceX ha detto durante una chiamata martedì sera:
"Non c'è davvero nulla sulla superficie di Marte, penso...Ci possono essere i batteri sotterranei Chemotrophic. Mi aspetto che siano abbastanza resistenti, e che non ci sia molto che si possa fare per mandarli via, anche se volessimo."
Come Emily Lakdawalla ha scritto per The Planetary Society, l'organizzazione di Bill Nye che ha proposto che gli esseri umani orbitino prima intorno a Marte e poi in caso pensare ad un possibile atterraggio dopo, i terrestri sono notoriamente germy, ovvero infettivi. In un post del 2015 Lakdawalla ha detto:
"Se teniamo i nostri corpi sporchi nelle navicelle spaziali e tele-operiamo con robot sterili in superficie, eviteremo la contaminazione irreversibile di Marte e l'offuscamento della risposta alla domanda se siamo soli nel sistema solare, per una altro po'. Forse giusto il tempo per far degustare ai robot l'acqua marziana o scoprire se li c'è vita."
Come dovrebbe essere la missione umana su Marte
Il rovescio della medaglia è che la vita degli alieni i potrebbe essere altrettanto pericolosa per gli esseri umani, e questo è un altro punto per il quale gli scienziati vogliono che le missioni rimangano sterili.
La NASA ha pianificato una missione umana su Marte, e l'agenzia ha ovviamente pesato i rischi di contaminazione degli astronauti, o del pianeta sul quale essi potrebbero atterrare.Gli scienziati che hanno studiato la questione nel 2005 hanno concluso che:
"Tutte le operazioni di una missione umana iniziale per Marte dovrebbero includere l'isolamento degli esseri umani da qualsiasi contatto diretto con i materiali di Marte per scopi di protezione planetaria".
Ciò significa che un viaggio della NASA probabilmente non sarà simile a quello del 2015 campione d'incassi, "Il marziano", con Mark Watney che coltivava patate e viveva all'interno di un habitat di riempito di ossigeno e sulla superficie del pianeta.
La colonia di SpaceX probabilmente avrà un aspetto molto diverso, troppo, e sarà molto più permanente. Musk ha parlato della remota possibilità di coltivazione di piante sul Pianeta Rosso se cambierà l'atmosfera, o addirittura della creazione di oceani dove l'acqua scorreva milioni di anni fa.In ogni caso egli non sarebbe l'unico a prendere la decisione di cambiare Marte in modo che il pianeta appaia più simile alla Terra, in un processo chiamato Terraforming. Ha detto Musk:
"Il Terraforming richiederebbe un lungo periodo di tempo e credo che, in ultima analisi, la decisione spetti al popolo su Marte. Dobbiamo arrivare li in primo luogo. Il punto più importante è la creazione di una civiltà auto-sostenuta su Marte che fornisca l'assicurazione per le condizioni di vita nel suo complesso, della vita cosi come noi la conosciamo."
Là fuori tra le stelle
Musk continuava a ripetere questa frase, "la vita come noi la conosciamo", che sembrava voler dire fondamentalmente "non aliena." E questa è la differenza tra le idee di Musk e quella degli scienziati che vogliono mantenere lo spazio libero del flagello della Terra. Musk da la ha priorità alla "vita come noi la conosciamo", gli scienziati no. Ha detto Musk:
"Credo che, in realtà, il pianeta che dovrebbe essere considerato al primo posto per la protezione è la Terra. Siamo in grado di creare la vita cosi come noi la conosciamo, e di dare vita a Marte, luogo in cui essa non esiste oggi, cosi da garantire che, se ci sarà un qualche tipo di evento catastrofico sulla Terra, la vita come la conosciamo continua ad esistere."
La difesa e lo scopo di Musk per l'invio di esseri umani su Marte potrebbe non convincere alcuni scienziati, ma è di sicuro tutto molto poetico:
"Penso ad un futuro in cui saremo una civiltà spaziale e là fuori tra le stelle è infinitamente più eccitante e stimolante di dove siamo ora."