3 modi in cui HoloLens può evitare di ripetere il disastro del Kinect
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Il device per la piattaforma di realtà aumentata potrebbe essere l’asso nella manica di Microsoft.

Annunciato per la prima volta lo scorso gennaio, Microsoft HoloLens è un computer indossabile in grado di proiettare ologrammi interattivi nel campo visivo dell’indossatore. Chi ha avuto occasione di provarlo afferma che si tratta di un dispositivo che, oltre a suonare come straordinario, lo è davvero.

Eppure questa non sarebbe la prima volta che Microsoft ha inventato il futuro – e poi se l’è lasciato completamente sfuggire di mano.

Il lancio del Microsoft Kinect, avvenuto nel 2009, avvenne sull’onda di un simile battage promozionale. Permettendo al corpo di trasformarsi in un controller per videogiochi a tutti gli effetti, il Kinect venne considerato come il primo passo verso la creazione delle fantascientifiche interfacce utenti del futuro. Per Microsoft si trattò di una grossa scommessa.

Ma le cose non andarono come previsto. Dopo aver venduto circa 29 milioni di dispositivi, Microsoft ha fondamentalmente abbandonato il progetto Kinect al pari degli sviluppatori. I nuovi giochi per Xbox One pienamente compatibili con Kinect scarseggiano.

Kinect e HoloLens sono sostanzialmente fatti della stessa pasta, poiché offrono modalità nuove e straordinariamente ambiziose per operare con i computer. E gran parte del team Kinect sta lavorando anche su HoloLens. In effetti il direttore Alex Kipman è anche responsabile di Windows Holographic, la versione di Windows 10 progettata per HoloLens.

Ecco cosa sta facendo Microsoft per assicurarsi che HoloLens goda del favore del pubblico che Kinect non riuscì a conquistare – e ciò di cui l’azienda ha bisogno per raggiungere tale obiettivo.

1. Non vendere prima ai giocatori

Il vero problema di Kinect fu che non riuscì a toccare le corde giuste di nessuno. Pubblicizzato come un incredibile accessorio per videogame, i giochi in sé non erano nulla di interessante o particolarmente coinvolgente.

Perciò i giocatori occasionali che avevano acquistato il Kinect, influenzati dalle massicce campagne pubblicitarie, se ne erano presto annoiati passando rapidamente a nuove alternative. Senza poi dimenticare che il dispositivo richiedeva così tanto spazio in salotto che le persone si erano stancate di essere costrette a spostare qua e là il proprio mobilio.

Al tempo stesso i giocatori più accaniti e fedeli alla loro Xbox – i quali, notoriamente, sono piuttosto pignoli – avevano scoperto che Kinect era spesso impreciso o difficile da utilizzare, e non funzionava con i videogame a cui volevano giocare. Se giochi di successo come “Halo 3” o “Street Fighter IV” non supportavano il Kinect, allora non c’era alcun reale motivo di comprarne uno.

Questa è stata una lazione che Microsoft ha ovviamente imparato.

La maggior parte dei primi demo sono focalizzati su attività lavorative o usi scientifici: ad esempio impiegare HoloLens all’interno di un’officina per proiettare su una motocicletta in via di realizzazione il disegno del progetto, oppure usarlo in uno studio medico per visualizzare le radiografie che mostrano le fratture dei pazienti.

Microsoft ha anche presentato alcune applicazioni a livello di gaming. In particolare, il mondo di internet è letteralmente impazzito quest’estate quando Microsoft ha fatto vedere come Minecraft, il popolare videogame acquistato nel 2014 per 2.5 miliardi di dollari, funzionerà con HoloLens.

Microsoft mostra il funzionamento di Minecraft con HoloLens nel corso dell’evento E3 2015.

Questa è una linea piuttosto sottile. La tecnologia HoloLens presenta enormi potenzialità nell’ambito dei videogiochi, e questo è senz’altro un ottimo modo per presentarla poiché così facendo il concept accende l’interesse dei consumatori.

Ma se il primo a essere venduto fosse il dispositivo al servizio del gaming, il rischio sarebbe quello di non riuscire a soddisfare un ben preciso insieme di aspettative, proprio come avvenne col Kinect.

2. Coinvolgere sin da subito gli sviluppatori

Microsoft non ha ancora stabilito una data definitiva per l’entrata in commercio di HoloLens, affermando solamente che ciò avverrà nel “medesimo arco temporale di Windows 10”. L’amministratore delegato Satya Nadella l’ha definito come un “percorso quinquennale,” suggerendo che potrebbe non essere a disposizione dei consumatori prima del 2020.

Nei giorni scorsi Microsoft ha annunciato che la prima versione di HoloLens, destinata agli sviluppatori intenzionati a mettere a punto le loro prime app olografiche, avrà un costo di 3000 dollari e verrà resa disponibile all’inizio del prossimo anno.

Una mossa intelligente. Al momento del lancio il Kinect poteva contare solo su una manciata di giochi, dei quali appena uno aveva ottenuto recensioni positive (“Dance Central,” nel caso ve lo stiate chiedendo).

Si trattò di un esempio di pessimo tempismo. Nel momento in cui il Kinect venne proposto dal mercato nel 2010, gli smartphone iPhone e Android stavano iniziando ad attrarre dozzine di sviluppatori di videogame – persone che avevano intuito le potenzialità legate alla creazione di giochi semplici e di intrattenimento per il mercato di massa disposto a spendere.

Microsoft dimostra come HoloLens può essere impiegato per lavorare su una motocicletta.

La conseguenza fu che i creatori di videogame più accreditati per la creazione di giochi per il Kinect preferirono invece rivolgere la loro attenzione ai dispositivi mobili.

Mettendo a disposizione i suoi developer kit con largo anticipo rispetto all’annuncio di una data definitiva dell’entrata in commercio, Microsoft sta offrendo agli sviluppatori tempi molto più agevoli per mettere a punto le loro app.

Oltretutto le basi di Windows Holographic sono le medesime di Windows 10, con cui già molti sviluppatori hanno familiarità. In più, dal momento che HoloLens si sta concentrando più sulla produttività che sul gioco, Microsoft possiede una base molto più ampia di sviluppatori che può far convergere sulla piattaforma – tra cui i professionisti del settore non-videogame che già oggi stanno realizzando app per Windows.

3. Gestire le aspettative

Una cosa che Microsoft dovrà fare da adesso sino al momento in cui HoloLens debutterà sul mercato è gestire le aspettative del grande pubblico.

In ogni demo di HoloLens sembra che gli ologrammi appaiano tutt’intorno all’utilizzatore, un po’ come il Ponte Ologrammi di “Star Trek”.

Utilizzare HoloLens per essere seguito da una “finestra” Skype.

Ma in realtà gli ologrammi appaiono solamente in una finestra molto piccola, proprio nel centro del campo visivo. Inoltre, nella sua forma attuale, HoloLens deve essere collegato a un computer per poter funzionare, aspetto che limita di molto il modo in cui le persone possono muoversi.

In entrambi i casi Microsoft denuncia le difficoltà delle sfide tecnologiche legate alla visualizzazione degli ologrammi in tempo reale.

Non fraintendete, HoloLens rimane comunque sensazionale. In un demo è stato possibile ad esempio guardare attraverso un muro di mattoni (simulato), individuare il pilastro portante dall’altra parte e contrassegnarlo in modo tale che successivamente potesse lavorarci un architetto. È una cosa fantastica e dalle straordinarie potenzialità a livello pratico.

Ma quando Microsoft mostra il demo di una persona che sta usando un HoloLens mentre saltella qua e là in un soggiorno, sparando agli alieni che vengono fuori dai muri con un’arma olografica che appare sul suo braccio, la cosa è oltremodo fuorviante.

L’area visibile di un dispositivo HoloLens.

Ciò non fa altro che aumentare le probabilità che, quando HoloLens entrerà in commercio, le reazioni negative da parte del pubblico possano essere più ampie di quanto dovrebbero.

Microsoft sta facendo molte buone cose con HoloLens. E concentrando la propria attenzione sulle app al servizio di business e attività lavorative, la nuova tecnologia senza dubbio si inserisce in modo ottimale nella nuova mission aziendale di Microsoft volta a migliorare la produttività.

HoloLens è davvero il futuro. Ma Microsoft dovrà agire intelligentemente per assicurarsi di essere l’azienda che porterà nel mondo questa visione.

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