Come proteggersi dalle Ico fraudolente
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09 febbraio 2018

John Wasick, editorialista di Forbes e scrittore, ci ricorda alcuni dei pericoli che affrontiamo nella giungla non regolamentata delle criptovalute. E come proteggersi.

Nonostante la miriade di cambiamenti nella tecnologia e globalizzazione degli ultimi anni, una cosa è rimasta la stessa: se qualcosa diventa popolare, i truffatori troveranno sempre nuovi modi per raggirare gli investitori.

Negli USA, la Securities and Exchange Commission (Sec) ha preso dei provvedimenti per far chiudere una initial coin offering (Ico) che secondo l’agenzia “avrebbe preso di mira gli investitori al dettaglio per finanziare quella che sostenevano essere la prima ‘banca decentralizzata’ del mondo”.

“AriseBank e i suoi cofondatori Jared Rice Sr. e Stanley Ford avrebbero offerto e venduto investimenti non registrati con la loro presunta criptovaluta ‘AriSecoin’ descrivendo AriseBank come una banca decentralizzata, la prima nel suo genere, che avrebbe offerto una varietà di prodotti e servizi bancari rivolti ai consumatori utilizzando più di 700 valute virtuali differenti. Secondo la strategia pubblicitaria di AriseBank, quest’ultima avrebbe sviluppato un’applicazione di trading algoritmico che negoziava automaticamente in varie criptovalute”.

Non esiste alcuna banca regolamentata (finora) che si occupi direttamente di operazioni al dettaglio per la vendita o il possesso di criptovalute. Ovviamente, quando e se le autorità di regolamentazione troveranno un modo per vigilare sul cripto-mercato, la cosa potrebbe cambiare.

E sebbene in molti ritengono che l’idea della blockchain, la tecnologia dietro il bitcoin, sia in generale una buona idea, le criptovalute non sono attività bancarie decentralizzate. Non sono collegate a nient’altro che un software ed è difficile sapere chi le sta negoziando e perché.

Esiste inoltre una devozione al bitcoin simile a quella di un culto, che potrebbe spiegare la bolla e l’esuberanza irrazionale che hanno lanciato il suo prezzo fino allo spazio profondo. Il Premio Nobel Paul Krugman ha detto a riguardo:

“Nel corso delle ultime sei settimane, i bitcoin hanno perso circa il 40% del loro valore; se il bitcoin fosse una valuta reale, ciò sarebbe l’equivalente di un tasso d’inflazione annuo di circa l’8.000%. Oh, e la natura svincolata del bitcoin lo rende inoltre altamente suscettibile alle manipolazioni del mercato”.

Come qualsiasi tendenza nel mondo dell’investimento, coloro che non sanno ciò che fanno resteranno scottati. A questo proposito la Sec ricorda che:

  • Alcune società non hanno l’obbligo di rendicontazione con la Sec. Queste sono note come società “non tenute alla comunicazione”. Gli investitori dovrebbero conoscere i rischi derivanti dal negoziare i titoli di tali società, in quanto potrebbero essere presenti informazioni non accurate e non aggiornate consentirebbero agli investitori di prendere delle decisioni di investimento ragionate.
  • Gli investitori dovrebbero inoltre condurre delle loro ricerche ed essere a conoscenza del fatto che le informazioni presenti su blog online, siti di social network e persino sullo stesso sito di un’azienda potrebbero essere inaccurate e potenzialmente e intenzionalmente ingannevoli. È necessario prestare particolare attenzione alle promozioni di titoli, comprese quelle relative alle nuove tecnologie come le Ico.
  • Se un’offerta viene registrata, potete trovare delle informazioni a proposito (come la dichiarazione di registrazione o il “Form S-1”) su sec.gov, attraverso il database EDGAR (Electronic Data Gathering, Analysis and Retrieval).

In altre parole, fate delle ricerche. Una o più tecnologie renderanno le criptovalute una valida alternativa al nostro imperfetto sistema bancario, ma è difficile dire quale riuscirà nell’impresa. Nel frattempo, dovrete tutelarvi.

Fonte: Forbes

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