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Ricordiamo le relazioni dei capi di Stato di tutto il mondo con Vladimir Putin.

“Se a Putin piace Donald Trump, per me questo è un vantaggio, non un ostacolo”, ha dichiarato il presidente americano entrante durante una conferenza stampa l’11 gennaio. Tuttavia, altri leader americani ed europei che hanno cercato di coltivare legami personali con il presidente russo ed ex agente del KGB hanno spesso riscontrato che ciò non abbia sempre dato i suoi frutti.

Nessun politico è riuscito ad avere la meglio su Vladimir Putin, che ha riservato il suo rispetto – e ostilità – nei confronti di oppositori quali la Cancelliera Angela Merkel. Ecco una guida veloce di coloro che hanno tentato di stringere accordi con Putin, tra fallimenti e successi.

Barack Obama, Presidente degli Stati Uniti 2009-2016

In affari con Putin

Aspettative: “La mia speranza è che si possa avere un rapporto costruttivo con cui potere procedere, basandoci sul comune rispetto e sul reciproco interesse” – 3 marzo 2009.

Risultati iniziali: Nell’ambito della politica “di reset” di Obama, l’America e la Russia firmarono nel 2010 uno storico trattato sul controllo delle armi nucleari. La Russia acconsentì inoltre che gli USA incrementassero le spedizioni di forniture militari per l’Afghanistan attraverso il suo territorio, una priorità fondamentale per gli USA.

Come è andata a finire: In seguito al ritorno alla presidenza di Putin nel 2012, le relazioni sono peggiorate, culminando nel 2014 con l’annessione della Crimea da parte della Russia. Nel 2015, Mosca ha annullato l’accordo sul transito in Afghanistan, decidendo di sostenere il siriano Bashar al-Assad contro i ribelli appoggiati dagli USA. I servizi segreti statunitensi hanno scoperto che Putin aveva approvato l’hackeraggio della campagna di Hillary Clinton, cheavrebbe dovuto prendere il posto di Obama alla Casa Bianca.

George W. Bush, Presidente degli Stati Uniti 2001-2009

In affari con Putin

Aspettative: Dopo il suo primo incontro con Putin nel giugno 2001, Bush dichiarò di avere ottenuto “la percezione della sua anima” e di averlo trovato “onesto e affidabile” e un uomo “profondamente devoto al proprio paese”.

Risultati iniziali: Putin acconsentì all’abrogazione del Trattato anti missili balisticidel 1972 e fu il primo leader straniero a chiamare Bush dopo l’11/9. In seguito, permise alla NATO di inviare equipaggiamento militare per l’Afghanistan attraverso il territorio russo.

Come è andata a finire: L’opinione di Bush riguardo a Putin si trasformò in un’amara delusione dopo che quest’ultimo invase la Georgia, alleata dell’America, nell’agosto del 2008.

Gerhard Schröder, Cancelliere della Germania 1998-2005

In affari con Putin

Aspettative: Definì Putin un “democratico impeccabile” nel 2004.

Risultati iniziali: Coltivò il legame con Putin, opponendosi nel 2003 all’invasione dell’Iraq guidata dagli USA e acconsentendo alla creazione di un nuovo gasdotto sotto il Mar Baltico che collegasse la Russia alla Germania.

Come è andata a finire: Schroeder accettò di lavorare per l’esportatore di gas dello Stato russo Gazprom subito dopo aver lasciato il suo incarico nel 2005, alimentando diverse critiche. Nell’aprile del 2014, al culmine della crisi ucraina, venne fotografato mentre abbracciava Putin durante i festeggiamenti del suo 70° compleanno a San Pietroburgo.

Angela Merkel, Cancelliera della Germania 2005 –ad oggi

In affari con Putin

Aspettative: “Sono convinta che abbiamo la possibilità di espandere il nostro partenariato strategico” – 16 gennaio 2006

Risultati iniziali: La Merkel sperava di potere trattare con Putin evitando gli stretti legami del suo predecessore. Ha completato il gasdotto baltico, iniziato da Schroeder, portando il gas russo direttamente in Germania. Al loro culmine nel 2013, gli scambi tra i due paesi sono quasi raddoppiati da prima che entrasse in carica.

Come è andata a finire: I rapporti si sono fortemente inaspriti nel 2014, quando la Merkel, sentendosi ingannata da Putin in merito all’Ucraina, ha mobilitato l’Europa per delle sanzioni da intraprendere contro la Russia. Il responsabile dei servizi segreti tedeschi ha reso noto che la Russia potrebbe utilizzare degli attacchi informatici per influenzare le elezioni di quest’anno, durante le quali la Merkel affronterà una dura battaglia per un altro mandato.

Nicolas Sarkozy, Presidente della Francia 2007-2012

In affari con Putin

Aspettative: Elogiò Putin definendolo una persona pragmatica prima che si incontrassero a Mosca nel 2007, sostenendo che ciò aveva aiutato a trovare “un linguaggio comune” in merito a importanti questioni internazionali.

Risultati iniziali: Sarkozy svolse un ruolo chiave nel mediare una tregua con Putin in seguito all’invasione della Georgia da parte della Russia, un trionfo diplomatico per la Francia. Grandi aziende francesi come Renault conclusero grossi accordi in Russia.

Come è andata a finire: Negli ultimi anni Sarkozy, che non è riuscito nell’impresa di concorrere nuovamente per la presidenza francese durante questa primavera, si è mostrato apertamente solidale nei confronti di Putin, tenendo delle udienze private insieme a quest’ultimo. Al suo successore è stato lasciato l’incarico di annullare un importante accordo francese sulle armi raggiunto tra Sarkozy e Putin, per via della crisi ucraina.

Alexander Lukashenko, Presidente della Bielorussia 1994-ad oggi

In affari con Putin

Aspettative: In un’unione che rende i due paesi degli stretti alleati, Lukashenko elogia periodicamente Putin.

Risultati iniziali: Lukashenko è riuscito a mantenere un grado d’indipendenza, continuando a tenere miliardi nell’energia russa e sovvenzioni che sono fondamentali per la sua economia in stile sovietico. Ha svolto un ruolo importante come mediatore nei negoziati che hanno portato a un accordo di pace nel 2015, mirato a porre fine alla guerra nell’Ucraina orientale.

Come è andata a finire: Con la Bielorussa schiacciata tra la Russia e l’occidente, Lukashenko è riuscito a trovare un equilibro tra le due. È stato in grado di ottenere finanziamenti da entrambe le parti e mantiene la sua presa sul potere da 23 anni.

Viktor Yanukovych, Presidente dell’Ucraina 2010-2014

In affari con Putin

Aspettative: Nel 2004, Putin sostenne apertamente Yanukovych nella sua corsa alla presidenza, che vide la sua iniziale vittoria alle elezioni venire annullata da proteste popolari contro diffuse irregolarità di voto.

Risultati iniziali: Con degli aiuti da Mosca, Yanukovych organizzò un ritorno in politica nel 2010 e in seguito ottenne miliardi di sovvenzioni russe e altre forme di sostegno per il suo governo.

Come è andata a finire: Il tentativo di restare in equilibrio tra Russia è occidente fallì dopo che nel 2014 Yanukovych si tirò bruscamente indietro da un accordo con l’UE, provocando così la sua estromissione per via di violente manifestazioni di protesta. È adesso esiliato in Russia.

Aspettative: Un tempo uomo più ricco della Russia e proprietario di Yukos Oil Co., Chodorkovskij insistette per ottenere una maggiore incisività politica appoggiando l’opposizione e altri partiti.

Risultati iniziali: Nel 2003 Yukos divenne la più grande società petrolifera e Chodorkovskij fu vicino a un accordo per venderne una grossa quota a Exxon (NYSE: Exxon Mobil Corporation [XOM]).

Come è andata a finire: Chodorkovskij ha trascorso 10 anni in galera con accuse di evasione e di frode fiscale, che ha denunciato come motivate da ragioni politiche. È stato graziato nel 2013. Dal suo esilio a Londra, sta usando ciò che è rimasto della sua fortuna per finanziare progetti della società civile e monitoraggi elettorali mirati a garantire la dipartita di Putin.

Fonte: Bloomberg

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