Martedì sera c'è stata l'ultima cena di stato del presidente Barack Obama, che sta concludendo i suoi otto anni alla Casa Bianca in stile italiano. Ospiti alla cena erano infatti il primo ministro italiano Matteo Renzi e sua moglie, Agnese Landini.
L'evento ha dato all'energico leader fiorentino la possibilità di crogiolarsi delle buone vibrazioni di Obama, che è ancora immensamente popolare in Italia. Ed è un buon momento per ricevere vibrazioni positive visto che il presidente del Consiglio italiano si sta preparando per vincere un importante referendum costituzionale che dovrebbe far smaltire il Parlamento a Roma e dare più poteri al ramo esecutivo.
Renzi ha dichiarato che avrebbe lasciato l'ufficio, se la riforma non passasse, e molti analisti temono che gli scontenti italiani utilizzeranno il referendum come un voto di protesta, facendo il gioco dei partiti anti-sistema. Forse Renzi spera un po' karma positivo da parte di Obama scenderà su di lui giusto in tempo per il voto previsto nel mese di dicembre.
Da parte sua, Obama ha tirato fuori tutti i suoi oggetti di scena in una conferenza stampa martedì, elogiando Renzi come un alleato chiave. Obama ha anche fatto i complimenti all'italiano leader quarantenne affermando che egli incarna "una nuova generazione di leadership, e non solo per l'Italia, ma anche per l'Europa", mettendo perciò il suo timbro di approvazione sulla riforma costituzionale giudicandola un passo necessario per accelerare l'economia in Italia. Renzi è stato allo stesso modo molto servile con Obama, definendo l'America "il migliore amico" dell'Italia.
La serata di martedì includeva una performance di Gwen Stefani, una cena preparata e servita dal famoso chef italiano-americano Mario Batali, e un elenco di altre importanti figure italiane. Per un primo ministro come Renzi sempre circondato da un turbinio di tweet e foto su Instagram, questa occasione mondana è stata la distrazione perfetta per dimenticare le difficoltà a casa e invogliare gli elettori italiani a stare al suo fianco, mostrando le priorità positive che l'Italia ha sulla scena mondiale.
Diamo uno sguardo a ciò che Renzi può sperare riguardo a cosa simboleggino agli importanti ospiti del suo entourage:
Giorgio Armani
Essendo una delle più grandi icone della moda italiana, invitare Armani è un cenno all'importanza della moda nella cultura italiana e, altrettanto importante, nell'economia. Come primo ministro, Renzi ha mostrato un particolare interesse nel sostenere il settore della moda. "Gli altri politici temevano che occuparsi troppo di moda sarebbe stato visto come un atteggiamento non serio", ha detto lo stilista Ermanno Daelli Vogue. "Ma Renzi sa che la moda è un motore economico." E a quanto pare Renzi non nutre nessun rancore verso lo stilista ottantaduenne che una volta ha definito Renzi "paffuto" e ha criticato il suo stile senza cravatta come "carino, ma quella camicia bianca ... ".
Giusi Nicolini
Mentre rifugiati e migranti continuano ad attraversare il Mediterraneo in numeri da record, la presenza del sindaco di Lampedusa dovrebbe essere un simbolo del mandato compassionevole del paese. Portare la Nicolini a cena è stato come mandare un messaggio sugli impegni umanitari italiani, allineando il paese con il leader canadese Justin Trudeau (a cui tra l'altro Renzi è stato appena paragonato nella sezione “stile” del Washington Post).
Paolo Sorrentino
Il regista ha vinto l'Oscar due anni fa con La grande bellezza, un sontuoso film su un playboy di mezza età che vaga per una decadente Roma. Il successo del film all'estero ha mostrato come l'Italia rimane un concentrato di arte e cultura, anche se i giorni di Cinecittà, la "Hollywood sul Tevere", sono ormai un ricordo lontano. Sorrentino, che anche ha fatto un film biografico tanto lodato sull'ex Primo Ministro Giulio Andreotti, sta ora lavorando ad un film sul predecessore di Renzi, Silvio Berlusconi. Forse Renzi spera che il suo potere durerà abbastanza a lungo da poter un giorno finire sulla lista dei soggetti da film del famoso regista?
Raffaele Cantone
Una delle prime mosse di Renzi ai tempi del suo insediamento nel 2014 è stata l'istituzione di un'autorità nazionale anticorruzione, guidata da Cantone, le cui credenziali e meriti includono anni di indagini contro l'attività mafiosa a Napoli. Portandolo alla cena di stato Renzi ha voluto confermare l'impegno dell'Italia per ripulire il Paese dalla corruzione dilagante e, auspicabilmente, attrarre più investitori stranieri a fidarsi del sistema giudiziario del paese.
Roberto Benigni
Il regista italiano e comico è ben conosciuto per il film La vita è bella, una tragicommedia straziante di un uomo che cerca di proteggere suo figlio dagli orrori di un campo di concentramento. Ma Benigni è anche ricordato per il suo esuberante discorso di accettazione agli Oscar nel 1998, quando ha scavalcato le sedie per arrivare al palco. Il popolare comico potrebbe anche essere una voce potente per Renzi: nel 2012 egli ha infatti fatto uno speciale televisivo dedicato alla Costituzione italiana, tenendo incollati allo schermo 12,6 milioni di telespettatori. All'inizio di questo mese, Benigni ha avvertito le conseguenze di un "no" al referendum di Renzi: un no sarebbe "peggio del Brexit", secondo l'attore fiorentino.
Beatrice Vio
Invece di portare a Washington un stereotipo macho come unn calciatore italiano, Renzi ha scelto di onorare l'atleta paralimpica Beatrice Vio dell'invito a cena. Vio, che è tornata a casa con l'oro di Rio quest'anno, siede su una sedia a rotelle dopo essere sopravvissuta alla meningite.
Mario Batali
Non è stato esattamente un ospite, ma lo chef . Batali ha infatti avuto il compito di cucinare per i 500 partecipanti all'ultima cena di stato di Obama. Con il suo approccio leggermente sperimentale dei piatti della tradizione italiana, egli è stata la scelta perfetta per far fondere al meglio entrambi i paesi Italia e America.