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Come l’Europa inizierà a mangiare cibo Halal – Perché non dovete fumare nelle zone fumatori – Le vostre scelte alimentari dopo la caduta del re saudita – Come evitare che un amico lavori troppo duramente – La conversione di Omar Sharif – Come fare crollare un mercato

Il migliore esempio che conosco che dia un’idea del funzionamento di un sistema complesso è la situazione seguente. A una minoranza intransigente – un certo tipo di minoranze intransigenti – basta raggiungere un livello minuziosamente basso, diciamo il 3 o 4% della popolazione, perché l’intera popolazione debba sottomettersi alle sue preferenze. Inoltre, insieme al dominio della minoranza si presenta un’illusione ottica: un ingenuo osservatore potrebbe avere l’impressione che le scelte e le preferenze siano quelle della maggioranza. Se ciò sembra assurdo è perché le nostre intuizioni scientifiche non sono calibrate per questo (dimenticatevi delle convinzioni teoriche e scientifiche e dei giudizi da due soldi; non funzionano e la vostra intellettualizzazione standard fallisce insieme ai sistemi complessi, sebbene non la saggezza di vostra nonna).

L’idea principale dietro ai sistemi complessi è che l’insieme si comporta in modi non previsti dai suoi componenti. Le interazioni contano più della natura delle unità. Studiare delle formiche a livello individuale non ci darà mai (anche se non si può dire mai con certezza per la maggior parte delle situazioni di questo genere), un’idea di come operi la colonia. Per fare ciò, bisogna pensare a una colonia di formiche come a una colonia di formiche, né più né meno, e non come una collezione di formiche. Questa viene chiamata proprietà “emergente” dell’insieme, in cui le parti e l’insieme differiscono perché ciò che conta è l’interazione tra queste parti. E le interazioni possono seguire regole molto semplici. La regola di cui parleremo in questo capitolo è la regola della minoranza.

La regola della minoranza ci mostrerà come tutto ciò che occorre sia un numero esiguo di persone virtuose e intolleranti con degli interessi in gioco, sotto forma di coraggio, perché la società funzioni adeguatamente.

Questo esempio di complessità mi ha riguardato, ironicamente, mentre stavo partecipando al barbecue estivo del New England Complex Systems Institute. Mentre gli ospiti stavano preparando i tavoli e spacchettando le bibite, è passato a salutarmi un amico che mangia soltanto kosher. Gli ho offerto un bicchiere di quel genere di acqua gialla zuccherata con acido citrico che a volte le persone chiamano limonata, quasi certo che l’avrebbe rifiutata per via dei suoi dettami alimentari. Non lo ha fatto. Ha bevuto il liquido chiamato limonata e un’altra persona kosher ha commentato: “le bevande qui intorno sono kosher”. Abbiamo poi infatti notato che il recipiente era di cartone e vi era apposta una scritta in piccolo: un minuscolo simbolo, una U all’interno di un cerchio, a indicare che fosse kosher.

Il simbolo viene individuato da coloro che necessitano di saperlo e cercano la minuscola scritta. Per quel che riguarda gli altri, come me, per tutti questi anni ho chiacchierato, senza saperlo, bevendo bibite kosher e senza sapere che fossero kosher.

Il recipiente di limonata con la U cerchiata a indicare che sia (letteralmente) kosher.

Criminali con allergie alle arachidi

Mi è venuta in mente un’idea strana. La popolazione kosher rappresenta meno di tre decimi di percentuale dei residenti degli Stati Uniti. Eppure, sembra che quasi tutte le bevande siano kosher. Perché? Semplicemente perché fare tutto quanto kosher consente ai produttori, negozianti e ristoratori di non dover fare distinzioni tra bevande kosher e non kosher, con indicazioni speciali, scaffali separati, inventori distinti, impianti di scorta diversi. E la semplice regola che cambia il tutto è la seguente:

Un kosher (o halal) non mangerà mai cibo non kosher (o non halal), ma ad un mangiatore non kosher non è vietato mangiare kosher.

O, riformulato in altro modo:

Una persona disabile non utilizzerà il bagno normale, ma una persona non disabile utilizzerà il bagno per gli individui disabili.

A volte, in pratica, esitiamo ad utilizzare il bagno con apposto il simbolo del disabile a causa di un po’ di confusione – scambiandolo con la regola riguardante i parcheggi, con la convinzione che il bagno sia riservato all'utilizzo esclusivo delle persone con problemi di handicap.

Chi ha un’allergia alle arachidi non mangerà prodotti contaminati, ma una persona priva di tale allergia può mangiare cibi che non contengono tracce di arachidi.

Ciò spiega il perché sia così difficile trovare le noccioline sugli aerei e perché le scuole ne siano prive (il che, in un certo senso, fa aumentare il numero di persone con allergie alle arachidi, in quanto la ridotta esposizione è una delle cause che si celano dietro a tali allergie).

Applichiamo la regola in ambiti in cui può risultare divertente:

Una persona onesta non commetterà mai atti criminali, ma un criminale può facilmente compiere atti legali.

Definiamo tale minoranza un gruppo intransigente e la maggioranza un gruppo flessibile. E la regola è una asimmetria nelle scelte.

Una volta ho fatto uno scherzo a un amico. Anni fa, quando l’industria del tabacco nascondeva l’evidenza del rischio derivante dal fumo passivo, New York aveva sezioni fumatori e non fumatori nei ristoranti (anche gli aerei avevano, assurdamente, una sezione fumatori). Andai a pranzo con un amico in visita dall’Europa: il ristorante aveva disponibilità soltanto nella sezione fumatori. Convinsi il mio amico che dovevamo comprare delle sigarette perché nella sezione fumatori avremmo dovuto fumare. Mi assecondò.

Un paio di cose ancora:

  • Prima cosa: la geografia del territorio, ossia la struttura spaziale, in parte conta: vi è una grande differenza a seconda se gli intransigenti si trovino in un loro distretto o se siano mischiati con il resto della popolazione. Se le persone che seguono la regola della minoranza vivessero in un ghetto, con una loro piccola economia separata, allora questa regola non si applicherebbe. Ma quando una popolazione ha una distribuzione anche territoriale - poniamo che la proporzione di tale minoranza in un quartiere sia la stessa di quella di un paesino, quella in un paesino sia la stessa di una regione, quella in una regione la stessa di uno stato, e quella in uno stato sia la stessa a livello nazionale - allora la maggioranza (flessibile) dovrà sottomettersi alla regola della minoranza.
  • Seconda cosa: la struttura dei costi conta parecchio. Nel nostro primo esempio avviene che produrre limonata conforme con le leggi kosher non cambi di molto il prezzo, non abbastanza da giustificare degli inventari. Ma se la produzione di limonata kosher costasse notevolmente di più, allora la regola verrebbe indebolita in una proporzione non lineare alla differenza dei costi. Se produrre cibo kosher costasse dieci volte di più, allora la regola della minoranza non si applicherebbe, se non in quartieri molto ricchi.

Per intenderci, i musulmani hanno leggi kosher, ma sono molto più ristrette e si applicano soltanto al cibo. Musulmani ed ebrei hanno norme di macellazione quasi identiche (tutto ciò che è kosher è halal per la maggior parte dei musulmani sunniti, o così era nei secoli passati, ma il contrario non è vero). È da notare che queste norme di macellazione sono guidate dagli interessi in gioco, ereditate dall’antica pratica greca e semita del Mediterraneo orientale [menzionata nel capitolo] di venerare gli dei soltanto in maniera soddisfacente, ovvero sacrificando della carne alla divinità e mangiando ciò che ne restava. Gli dei non amano segnali da quattro soldi.

Adesso consideriamo la manifestazione della dittatura della minoranza. Nel Regno Unito, in cui la popolazione musulmana (praticante) è di solo il 3-4%, molta della carne che troviamo è halal. Circa il 70% della carne di agnello importata dalla Nuova Zelanda è halal. Circa il 10% della catena Subway possiede negozi unicamente halal (ovvero senza carne di maiale) nonostante i costi elevati dovuti alle perdite economiche di negozi senza carne di maiale. Lo stesso avviene in Sudafrica dove, con la stessa proporzione di musulmani, un numero sproporzionatamente alto di polli è certificato halal. Ma nel Regno Unito e in altri paesi cristiani, halal non è sufficientemente neutrale per poter raggiungere un livello alto, in quanto le persone possono abbracciare le norme religiose di altri. Ad esempio, il poeta arabo cristiano del VII secolo Al-Akhtal decise di non mangiare mai carne halal, nella sua famosa poesia sprezzante in cui si vantava della sua cristianità: “Non mangio carne sacrificale”.

Ci si può aspettare che in occidente avvenga lo stesso rifiuto delle norme religiose, mentre la popolazione musulmana in Europa continua a crescere.

Figura 2: Gruppo di ri-normalizzazione. Passaggi da 1 a 3 (a iniziare dall’alto): quattro scatole contenenti quattro scatole, con una delle scatole rosa nel passaggio 1, con successive applicazioni della regola della minoranza.

Quindi la regola della minoranza può produrre una quota maggiore di cibo halal nei negozi rispetto a quanto giustificato dalla proporzione di mangiatori halal nella popolazione, ma con un possibile vento contrario poiché alcune persone possono avere dei tabù riguardo al cibo musulmano.

Ma con alcune norme kasherut non religiose, per così dire, ci si può aspettare che la quota converga vicino al 100% (o a numeri alti). In America e in Europa, le aziende di cibo “biologico” stanno vendendo sempre più prodotti proprio per via della legge della minoranza e perché gli alimenti comuni e senza etichetta possono apparire contenere pesticidi, erbicidi e organismi transgenici geneticamente modificati, “OGM”, con, secondo alcuni pareri, rischi sconosciuti (ciò che definiamo OGM in questo contesto indica il cibo transgenico, che implica il trasferimento di geni da un organismo o specie estranea); oppure, per via di alcune ragioni esistenziali, come atteggiamenti prudenti o conservatorismo burkiano, alcuni potrebbero non volersi allontanare troppo da ciò che mangiavano i propri nonni. Definire qualcosa “biologico” è un modo per dire che non contiene “OGM” transgenici.

Nel promuovere cibo geneticamente modificato tramite ogni sorta di lobby, acquisizione di membri del congresso e manifesta propaganda scientifica (con campagne denigratorie nei confronti di persone come il sottoscritto), le grandi imprese agricole hanno scioccamente creduto che tutto ciò di cui avevano bisogno fosse conquistare la maggioranza. No.

Come ho già detto, i vostri affrettati giudizi “scientifici” sono troppo ingenui in questo genere di decisioni. Tenete in conto che i mangiatori di OGM transgenici mangeranno i prodotti non OGM, ma non il contrario. Quindi basta avere una piccola parte di popolazione, diciamo non più del 5%, ben distribuita geograficamente, di persone che non mangiano cibo geneticamente modificato perché l’intera popolazione non mangi cibo OGM.

In che modo avviene tutto ciò?

Poniamo che abbiate un evento aziendale, un matrimonio o una festa sontuosa per festeggiare la caduta del regime saudita, la bancarotta della banca per investimenti Goldman Sachs o l’oltraggio pubblico di Ray Kotcher, presidente di Ketchum (l’azienda di pubbliche relazioni che denigra scienziati e informatori scientifici a nome delle grandi aziende). È necessario creare un questionario in cui chiedere alle persone se mangiano o meno cibo OGM transgenico e far preparare piatti speciali di conseguenza? No. Vi basta scegliere tutto non OGM, dato che la differenza di prezzo non inciderebbe. E la differenza di prezzo sembra essere abbastanza ridotta da poter essere considerata irrilevante, dato che in America i costi del cibo (deperibile) sono in gran parte, circa fino all’80 o 90%, determinati da distribuzione e stoccaggio e non dai costi sul piano agricolo. E poiché il cibo biologico (e la nomina di “naturale”) è più richiesto, grazie alla regola della minoranza, i costi di distribuzione diminuiscono e la regola della minoranza finisce con l’accelerare i suoi effetti.

Le grandi aziende agricole non hanno compreso che questo è come partecipare a un gioco in cui non si devono solo fare più punti dell’avversario, ma vincere il 97% dei punti totali giusto per stare tranquilli. È strano, ancora una volta, vedere che le grandi aziende agricole abbiano speso milioni di dollari in campagne di ricerca denigratorie, con centinaia di scienziati che ritenevano di essere più intelligenti rispetto al resto della popolazione, fallendo in un punto tanto elementare riguardante le scelte asimmetriche.

Un altro esempio: non pensate che la diffusione delle auto col cambio automatico sia dovuta necessariamente alla maggioranza degli automobilisti che inizialmente preferiva l’automatico. Può essere derivata dal fatto che coloro che riescono a guidare con il cambio manuale possono sempre utilizzare quello automatico, ma non il contrario.

Il metodo di analisi qui utilizzato è chiamato “Gruppo di ri-normalizzazione”, un potente sistema di fisica matematica che ci consente di vedere come le cose si estendano (o si riducano). Esaminiamolo adesso, senza matematica.

Gruppo di ri-normalizzazione

La figura 2 mostra quattro scatole che presentano quella che è definita autosomiglianza frattale. Ogni scatola contiene quattro scatole più piccole. Ognuna delle quattro scatole conterrà a sua volta altre quattro scatole e così via, fino a raggiungere un certo livello. Ci sono due colori: giallo per la scelta della maggioranza e rosa per la scelta della minoranza.

Poniamo che l’unità più piccola contenga quattro persone, una famiglia di quattro elementi. Uno di loro fa parte della minoranza intransigente e mangia solo cibo non OGM (che include quello biologico). Il colore della scatola è rosa, mentre le altre sono gialle. Si “ri-normalizza” nel modo seguente: la figlia testarda riesce a imporre il suo dominio sui quattro e l’unità diventa tutta rosa, ovvero sceglierà il cibo non OGM. Adesso, il terzo passaggio: la famiglia va a una festa con barbecue a cui partecipano altre tre famiglie. Poiché gli altri sanno che questa famiglia mangia soltanto prodotti non OGM, gli invitati cucineranno solo cibo biologico. Il negozio di alimentari locale si accorge che nel quartiere si mangia solo cibo non OGM e vira anch’esso verso il non OGM per semplificarsi la vita, ciò ha un impatto sul grossista locale e la storia continua e si “ri-normalizza”.

Per qualche coincidenza, il giorno prima del barbecue a Boston, stavo passeggiando per New York e sono passato dall’ufficio di un amico a cui volevo impedire di lavorare, ovvero, di esercitare un’attività che quando abusata causa la perdita di lucidità mentale, cattiva postura e rovina della definizione dei tratti facciali. Il fisico francese Serge Galam era in visita e aveva scelto l’ufficio del mio amico per ammazzare il tempo. Galam è stato il primo ad applicare queste tecniche di ri-normalizzazione alle questioni sociali e alle scienze politiche; il suo nome mi era familiare, in quanto è l’autore di uno dei principali libri sull’argomento, che è stato chiuso per mesi in un pacco di Amazon, mai aperto, che si trovava nel mio seminterrato. Mi ha mostrato le sue ricerche e mi ha fatto vedere un modello computerizzato di elezioni mediante il quale basta che una qualche minoranza superi un certo livello perché le sue scelte prevalgano.

Quindi la stessa illusione è presente anche nelle discussioni politiche e diffusa dagli “scienziati” politici: si pensa che, poiché un partito di estrema destra o sinistra abbia, poniamo, il sostegno del 10% della popolazione, allora il suo candidato otterrà il 10% dei voti. Non è così: questi votanti di riferimento dovrebbero venire classificati come “inflessibili” e voteranno sempre per la loro fazione. Ma anche alcuni dei votanti flessibili potrebbero votare per quella fazione estrema, proprio come le persone non kosher mangiano cibo kosher, e sono queste le persone da tenere sotto controllo, perché potrebbero aumentare il numero di voti per il partito estremista. Il modello di Galam ha prodotto un bel po’ di effetti controintuitivi nelle scienze politiche, e le sue previsioni si sono rivelate essere molto più vicine ai risultati effettivi rispetto all’ingenua opinione diffusa.

Il Veto

Il fatto che abbiamo osservato dal gruppo di ri-normalizzazione è che l’effetto “veto” come persona in un gruppo può orientarne le scelte. Rory Sutherland ha affermato che questo spieghi come mai alcune catene di fast-food come McDonald prosperino, non perché offrano un ottimo prodotto, ma perché non vi è stato apposto un veto da parte di certi gruppi socio-economici e da piccole percentuali di persone che ne fanno parte. Per dirlo in termini tecnici, è stata una divergenza delle aspettative di caso migliore-peggiore: una variazione inferiore e una media inferiore.

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Quando c’è poca scelta, McDonald appare come una garanzia. È una garanzia anche in posti loschi con pochi clienti in cui la variazione del cibo rispetto alle aspettative può essere consequenziale (sto scrivendo queste righe presso la stazione di Milano e per quanto possa essere offensivo per un visitatore che viene da lontano, McDonald è uno dei pochi ristoranti presenti qui. Sorprendentemente, vi si vedono italiani che cercano rifugio da un pasto rischioso).

Vale lo stesso per la pizza: è un cibo comunemente accettato e fuori da feste di lusso nessuno viene condannato per averla ordinata.

Rory mi ha scritto riguardo all’asimmetria birra-vino e le scelte fatte per le feste: “Se si ha il 10% o più di donne a una festa, non si può servire solo birra. Ma la maggior parte degli uomini berrà vino. Quindi sarà necessario solo un set di bicchieri se servirete soltanto vino (il cosiddetto donatore universale, per usare il linguaggio dei gruppi sanguigni)”.

La lingua franca

Se in Germania, in una sala conferenze dall'aspetto teutonico, ha luogo il convegno di una società che sia sufficientemente internazionale o europea e una persona nella sala non parla tedesco, l’intero convegno sarà tenuto in… inglese, il genere di inglese poco elegante utilizzato dalle società in tutto il mondo. In questo modo riescono a offendere equamente sia i loro antenati teutonici, sia la lingua inglese. Il fatto che coloro che non siano madrelingua inglese sappiano (male) l’inglese e che il contrario (madrelingua inglesi che conoscano altre lingue) sia meno probabile ha avuto origine con la regola dell’asimmetria.

La lingua della diplomazia avrebbe dovuto essere il francese, in quanto lo utilizzavano i funzionari di lignaggio aristocratico, mentre i loro compatrioti più popolari che si occupavano di commercio facevano affidamento sull'inglese. Nella rivalità tra le due lingue ha vinto l’inglese, in quanto il commercio è cresciuto fino a dominare la vita moderna; la vittoria non ha nulla a che vedere con il prestigio della Francia o con i tentativi dei suoi funzionari di promuovere la loro lingua più o meno latinizzata e logicamente scritta contro quella ortograficamente confusionaria dei mangiatori di polpettone oltre il canale.

Possiamo così intuire come l’insorgenza di lingue franche possa derivare dalle regole della minoranza, e questo è un punto non visibile dai linguisti. L’aramaico è una lingua semitica che è succeduta alle lingue cananee (ovvero il fenicio-ebraico) nel Levante e che assomiglia all’arabo; era la lingua parlata da Gesù Cristo. Il motivo per cui dominò il Levante e l’Egitto non è per via di qualche potenza semitica imperiale o per il fatto che quelle popolazioni avessero nasi interessanti. Furono i persiani, che parlavano lingue indoeuropee, a diffondere l’aramaico, la lingua di Siria, Assiria e Babilonia. I persiani insegnarono agli egiziani una lingua che non era la loro. Semplicemente, quando i persiani invasero Babilonia, trovarono un’amministrazione con scribi che sapevano utilizzare soltanto l’aramaico e che non conoscevano il persiano, quindi l’aramaico divenne la lingua di stato. Se la vostra segretaria sa scrivere sotto dettatura soltanto in aramaico, allora utilizzerete l’aramaico. Ciò ha portato alla stranezza dell’utilizzo dell’aramaico in Mongolia, dove i documenti vennero mantenuti in alfabeto siriaco (il siriaco è il dialetto orientale dell’aramaico).

E secoli dopo, la storia si sarebbe ripetuta al contrario, con gli arabi che utilizzavano il greco nei loro primi governi durante il VII e l’VIII secolo. Durante l’epoca ellenistica, i greci sostituirono l’aramaico con la lingua franca del Levante e gli scribi di Damasco mantennero i loro documenti in greco. Ma non furono i greci a diffondere il greco nel Mediterraneo: Alessandro Magno (non greco ma macedone e che parlava greco come seconda lingua, non parlate di questo con un greco in quanto lo farebbe infuriare) non ha portato a un’immediata e profonda ellenizzazione culturale, furono invece i romani a far accelerare la diffusione del greco, poiché lo utilizzavano nel loro governo in tutto l’impero d’oriente.

Un amico franco canadese di Montreal, Jean-Louis Rheault, si espresse in questi termini, lamentandosi della perdita linguistica dei franco canadesi al di fuori di zone strettamente provinciali. Disse: “In Canada, quando parliamo di bilingue si tratta dell'inglese, e quando parliamo di “francese” allora diventa bilingue”.

La strada a senso unico delle religioni

Esam Omran Al-Fetori/Reuters

Allo stesso modo, la diffusione dell’islam nel Medio Oriente, in cui la cristianità era ben affermata (essendo nata lì), può essere attribuita a due semplici asimmetrie. I despoti islamici originali non erano particolarmente interessati nel convertire i cristiani, in quanto questi fornivano loro introiti fiscali, e il proselitismo dell’islam non includeva le persone definite “Gente del Libro”, ovvero gli individui di fedi abramitiche. Infatti, i miei antenati che vissero tredici secoli sotto il dominio musulmano trassero vantaggio dal non diventare musulmani: soprattutto per quel che riguardava l’elusione della chiamata alle armi.

Le due regole asimmetriche erano e sono le seguenti:

  • La prima regola dice che se un uomo non musulmano, sotto il dominio dell’islam, sposa una donna musulmana, questo deve convertirsi all’islam, e se entrambi i genitori di un bambino sono musulmani, il bambino sarà musulmano.
  • La seconda regola dice che diventare musulmani è irreversibile, in quanto l’apostasia è il crimine più grande contro la religione, punito con la pena di morte. Il famoso attore egiziano Omar Sharif, nato Mikhael Demetri Shalhoub, era di origini cristiane libanesi. Si convertì all’islam per sposare una famosa attrice egiziana e dovette cambiare il suo nome in uno arabo. Più tardi divorziò, ma non ritornò alla fede dei suoi antenati.

Tramite queste due regole asimmetriche, si possono fare semplici simulazioni e vedere come un piccolo gruppo islamico che occupa l’Egitto cristiano (copto) possa far sì che, nel corso dei secoli, i copti diventino una minoranza. Tutto ciò che è necessario è un piccolo tasso di matrimoni interreligiosi. Allo stesso modo, si può vedere come l’ebraismo non si diffonda e tenda a restare nella minoranza, dato che la religione ha regole opposte: la madre deve essere ebrea, con conseguente allontanamento dalla comunità per i matrimoni interreligiosi. Un’asimmetria ancora più forte di quella dell’ebraismo spiega la diminuzione di tre religioni gnostiche nel Medio Oriente: i drusi, gli ezidi e i mandei (le religioni gnostiche sono quelle con misteri e conoscenze generalmente accessibili solo a una minoranza di anziani, con il resto dei membri che resta all’oscuro dei dettagli della fede). Contrariamente all’islam, che richiede che entrambi i genitori siano musulmani, e all’ebraismo, che vuole che almeno la madre abbia la fede, queste tre religioni richiedono che entrambi i genitori posseggano la fede, altrimenti l’individuo deve dire addio alla comunità.

L’Egitto ha un territorio pianeggiante. La distribuzione della popolazione presenta miscele omogenee, che consentono la ri-normalizzazione (ovvero permettono alla regola dell’asimmetria di prevalere), e abbiamo visto all’inizio del capitolo che per far sì che le norme kosher funzionino è necessario che gli ebrei si diffondano in qualche modo per tutto il paese. Ma in luoghi come il Libano, Galilea e la Siria settentrionale, con terreni montuosi, i cristiani e altri musulmani non sunniti sono rimasti concentrati. I cristiani non vengono esposti ai musulmani, e cosi non si verifica alcun matrimonio misto.

I copti egiziani hanno avuto un altro problema: l’irreversibilità delle conversioni islamiche. Durante il dominio islamico, molti copti si sono convertiti all’islam quando si trattava soltanto di una procedura amministrativa, qualcosa che aiutava a ottenere un lavoro o a risolvere un problema che richiedesse la giurisdizione islamica. Non era necessario avere davvero fede, dato che l’islam non va particolarmente in conflitto con il cristianesimo ortodosso. A poco a poco, famiglie ebree o cristiane convertitesi in stile marrano diventano pienamente convertite, in quanto, alcune generazioni più tardi, i discendenti dimenticano le disposizioni dei loro antenati.

Quindi tutto ciò che ha fatto l’islam è stato avere più ostinazione del cristianesimo, che a sua volta ha trionfato grazie alla sua ostinazione. Questo perché, prima dell’islam, la diffusione originaria del cristianesimo nell’impero romano può essere stata in gran parte dovuta… alla cieca intolleranza dei cristiani e alla loro incondizionata, aggressiva riluttanza proselitista. Inizialmente, i pagani romani erano tolleranti nei confronti dei cristiani, in quanto la tradizione era quella di condividere le divinità con gli altri membri dell’impero. Ma poi si chiesero: come mai quei nazareni non vogliono dare e ricevere divinità e offrire quel Gesù al pantheon romano in cambio di altri dei? Qual è il problema, i nostri dei non sono abbastanza per loro? Il problema era che i cristiani erano intolleranti verso il paganesimo romano. Le “persecuzioni” dei cristiani hanno molto più a che vedere con l’intolleranza dei cristiani nei confronti del pantheon e degli dei locali e non il contrario. Quella che leggiamo è la storia scritta dal punto di vista cristiano, non da quello greco-romano.

Sappiamo troppo poco riguardo al punto di vista romano durante l’avvento del cristianesimo, poiché le agiografie sono state al centro del discorso: ad esempio, possediamo il racconto della martire Santa Caterina, che continuò a convertire i suoi carcerieri finché non fu decapitata, tranne per il fatto che… potrebbe non essere mai esistita.

Esistono innumerevoli storie di martiri e santi cristiani – ma davvero poche per quel che riguarda l’altro lato, gli eroi pagani. Tutto ciò che abbiamo è quel poco che si sa riguardo al ritorno al cristianesimo durante l’apostasia dell’imperatore Giuliano e agli scritti della sua cerchia di pagani greco-siriani come Libanio di Antiochia. Giuliano tentò di riportare l’antico paganesimo, ma invano: fu come provare a tenere un palloncino sott’acqua. E non perché la maggioranza fosse pagana, come gli storici credono erroneamente: ma perché il lato cristiano era fortemente irremovibile. I cristiani avevano grandi menti, come quelle di Gregorio Nazianzeno e San Basilio, ma nulla a che vedere con il grande oratore Libanio, neanche lontanamente (la mia euristica è che più è pagana e brillante la mente di un individuo e maggiore la sua capacità di gestire sfumature e ambiguità. Le religioni puramente monoteiste come il cristianesimo protestante, l’islam salafita o l’ateismo fondamentalista ospitano menti mediocri e prosaiche che non riescono a gestire l’ambiguità).

Nella storia delle “religioni” mediterranee o, piuttosto, nei rituali e sistemi di comportamento e credenze, possiamo infatti osservare un cambiamento imposto dall’intollerante, portando il sistema più vicino a quella che possiamo chiamare una religione. L’ebraismo potrebbe avere quasi perso per via della regola della madre e per l’isolamento in una base tribale, ma il cristianesimo ha dominato e anche l’islam c’è riuscito, per gli stessi motivi.

E l’islam? Potrebbero esserci stati molti islam, con un accrescimento finale abbastanza diverso rispetto a quelli precedenti. L’islam in sé (per quanto riguarda la branca sunnita) sta finendo sotto il controllo dei puristi semplicemente perché sono stati più intolleranti di tutto il resto: i wahabiti, fondatori dell’Arabia Saudita, furono quelli che distrussero i santuari e imposero un dominio estremamente intollerante in un modo che è stato più tardi imitato dall’Isis (lo Stato islamico di Iraq e Siria/del Levante). Ogni singolo accrescimento dell’islam sunnita sembra esistere per accogliere le sue branche più intolleranti.

Imporre rettitudine negli altri

Questa idea di unilateralità può aiutarci a sfatare altri luoghi comuni. Come fanno i libri a venire banditi? Di certo non avviene perché questi libri danno fastidio all’individuo medio: la maggior parte delle persone sono passive e a queste non importa molto, o non abbastanza da richiederne la messa al bando.

Sembra, dagli episodi passati, che siano necessari pochi attivisti (motivati) per la messa al bando di alcuni libri, oppure le liste nere di alcune persone. Il grande logico e filosofo Bertrand Russell perse il suo lavoro all’Università della Città di New York a causa della lettera di una madre arrabbiata – e ostinata – che non voleva che la propria figlia stesse in aula insieme ad un uomo con uno stile di vita dissoluto e delle idee ribelli.

Lo stesso sembra valere per le proibizioni, o almeno per il proibizionismo negli Stati Uniti che portò a delle interessanti storie di mafia.

Riteniamo quindi che la creazione di valori morali in una società non derivi dall'evoluzione del consenso. No, è la persona più intollerante che impone rettitudine agli altri proprio grazie a questa intolleranza. Lo stesso può applicarsi ai diritti civili.

Ecco un’idea di come i meccanismi della religione e di diffusione della morale seguano le stesse dinamiche di ri-normalizzazione dei dettami alimentari e in che modo possiamo dimostrare che la moralità abbia maggiori probabilità di essere qualcosa di imposto dalla minoranza.

All'inizio del capitolo abbiamo visto l’asimmetria tra il seguire e l’infrangere le regole: una persona rispettosa delle leggi (o delle regole) le seguirà sempre, ma un criminale o qualcuno con una serie di principi più flessibili non sempre le infrangerà. Abbiamo parlato in modo simile dei forti effetti asimmetrici dei dettami alimentari halal. Uniamo le due cose. Viene fuori che nell’arabo classico, il termine halal ha un contrario: haram. La violazione di norme giuridiche ed etiche (qualsiasi norma) si definisce haram. È esattamente lo stesso divieto che controlla l’assunzione di cibo e tutti gli altri comportamenti umani, come dormire con la moglie del vicino, fare prestiti con interessi (senza condividere gli svantaggi di chi prende qualcosa in prestito) o uccidere il locatore di qualcuno per puro piacere. Haram è haram ed è asimmetrico.

Da ciò possiamo notare che una volta che una norma etica viene stabilita, è sufficiente avere una piccola minoranza intransigente di seguaci ripartiti geograficamente per dettare le norme nella società. La brutta notizia, come vedremo nel prossimo capitolo, è che qualcuno che considera l’umanità un aggregato potrebbe credere erroneamente che gli esseri umani stiano diventando spontaneamente più morali, migliori, più gentili, con una salute migliore, quando in realtà ciò si applica soltanto a una ridotta frazione di umanità.

Il paradosso di Popper

Mentre sto scrivendo queste righe, le persone si chiedono se la libertà dell’occidente illuminato possa venire compromessa dalle politiche invasive che sarebbero necessarie per combattere i fondamentalisti salafiti.

Può la democrazia – la maggioranza per definizione – tollerare i nemici? La domanda è la seguente: “Sareste d’accordo a negare la libertà di parola a ciascun partito politico che abbia nel suo programma la messa al bando della libertà di parola?”. Spingiamoci ancora oltre: “Una società che è stata eletta per essere tollerante dovrebbe essere intollerante con l’intolleranza?”.

È questa infatti l’incoerenza che Kurt Gödel (il gran maestro del rigore logico) rilevò nella costituzione mentre stava facendo l’esame di naturalizzazione. La leggenda vuole che Gödel iniziò a discutere con il giudice e Einstein, che fu suo testimone durante il processo, lo salvò.

Ho scritto di persone con falle logiche che mi hanno chiesto se si dovrebbe essere “scettici riguardo allo scetticismo”; ho usato una risposta simile a quella di Popper quando gli è stato domandato se fosse possibile “falsificare la falsificazione”.

Possiamo rispondere a questi punti utilizzando la regola della minoranza. Sì, una minoranza intollerante può controllare e distruggere la democrazia. Anzi, come abbiamo visto, potrebbe finire col distruggere il nostro mondo.

Per questo motivo, dobbiamo essere più intolleranti con alcune minoranze intolleranti. Non è ammissibile usare “i valori americani” o “i principi dell’occidente” per affrontare il salafismo intollerante (che nega agli altri il diritto di avere una propria religione). L’occidente è in fase di commettere un suicidio.

L’irriverenza dei mercati e della scienza

Adesso prendiamo in considerazione i mercati. Possiamo dire che i mercati non siano il risultato della somma dei partecipanti al mercato, ma i cambiamenti di prezzo riflettono le attività degli acquirenti e dei venditori più motivati. Sì, i più motivati dominano.

Infatti, questo è qualcosa che soltanto gli operatori sembrano comprendere: il perché un prezzo possa crollare del 10% a causa di un solo venditore. Basta soltanto un venditore ostinato e i mercati reagiscono in un modo che è sproporzionato rispetto all’impulso.

Nell'insieme, i mercati azionari rappresentano attualmente più di 30 migliaia di miliardi, ma un solo ordine nel 2008 di soli 50 miliardi, meno di due decimi di percentuale del totale, li fece crollare di circa il 10%, causando perdite di circa tre migliaia di miliardi. Fu un ordine attivato dalla banca parigina Société Générale che rilevò una frode da parte di un trader truffatore e volle annullarne gli acquisti. Perché il mercato reagì in maniera tanto sproporzionata? Perché l’ordine era unilaterale – ostinato – e c’era la volontà di vendere ma nessun modo per far cambiare idea.

Il mio detto personale è:

"Il mercato è come un grande cinema con una porta piccola".

E il miglior modo per individuare un idiota (dice il solito giornalista di finanza) è quello di vedere se questa persona si concentra sulla dimensione della porta o su quella del cinema. Nei cinema possono avvenire delle fughe precipitose, ad esempio se qualcuno grida “al fuoco!”, perché quelli che vogliono stare fuori non vogliono stare dentro, esattamente la stessa incondizionalità che abbiamo visto con l’osservanza kosher.

La scienza agisce in modo simile. Torneremo in seguito con una discussione su come la regola della minoranza stia dietro all’approccio della scienza di Karl Popper. Ma parliamo adesso del più divertente Feynman. Cosa vi importa di quello che pensano gli altri? È il titolo di un libro di aneddoti del grande Richard Feynman, lo scienziato più irriverente e giocoso dei suoi tempi. Come si evince dal titolo del suo libro, Feynman vi trasmette l’idea della sostanziale irriverenza della scienza, che agisce con un meccanismo simile a quello dell’asimmetria kosher.

Come? La scienza non è la somma di ciò che pensano gli scienziati ma è, esattamente come per i mercati, una procedura fortemente distorta. Una volta che si sfata qualcosa, questo diventa sbagliato (è in questo modo che opera la scienza, ma ignoriamo le discipline come l’economia e le scienze politiche, che sono più un divertimento pomposo).

Se la scienza avesse operato tramite l’opinione della maggioranza, saremmo ancora bloccati nel Medioevo e Einstein avrebbe finito col diventare ciò che era all'inizio, un impiegato dell’ufficio brevetti con hobby infruttuosi.

Alessandro Magno disse che era preferibile avere un esercito di pecore guidate da un leone, piuttosto che un esercito di leoni guidati da una pecora. Alessandro Magno (o senza dubbio colui che produsse questo modo di dire probabilmente apocrifo) comprese il valore della minoranza attiva, intollerante e coraggiosa. Annibale terrorizzò Roma per quindici anni con un piccolo esercito di mercenari, vincendo ventidue battaglie contro i romani, battaglie in cui ogni volta si trovava in inferiorità numerica. Fu ispirato da una versione di questa massima. Durante la battaglia di Canne ricordò a Gisgo, che si lamentava del fatto che i cartaginesi fossero in numero inferiore rispetto ai romani: “C’è una cosa che è più grandiosa dei loro numeri… in tutto questo gran numero non vi è alcun uomo chiamato Gisgo”.

Unus sed leo: uno ma leone

Questi grandi benefici derivati dal coraggio ostinato non si trovano solo in ambito militare. L’intera crescita della società, che sia economica o etica, deriva da un numero ridotto di persone. Quindi chiudiamo questo capitolo con un’osservazione riguardo all'importanza del mettersi in gioco nelle condizioni della società. La società non si evolve tramite il consenso, le elezioni, la maggioranza, i comitati, i convegni prolissi, le conferenze accademiche e i voti; bastano soltanto poche persone a fare la differenza e in maniera sproporzionata. Tutto ciò che è necessario è una regola asimmetrica. E l’asimmetria è presente in quasi ogni cosa.

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