Megan McArdle di BloombergView spiega come un incidente d'alto profilo al momento sbagliato può portare alla fine delle prospettive di mercato e dei progressi legislativi per le automobili senza conducente.
Nel 1986, per ragioni che ora sembrano assurde, l’Audi 5000 divenne vittima di un attacco di panico nazionale negli Stati Uniti a causa di “incidenti legati ad accelerazioni improvvise”. Si trattava, a quanto si dice, di eventi durante i quali la macchina continuava ad andare avanti anche se il conducente non premeva sull’acceleratore, ma anzi premeva sul freno con tutte le sue forze.
C’è sempre stato un certo numero di questi incidenti nei rapporti delle autorità regolatrici. Queste ultime non combinavano molto, perché immaginavano quello che state immaginando adesso: in realtà i conducenti non premevano sul freno ma schiacciavano sull’acceleratore.
Dopo nel 1986, il New York Times scrisse un articolo sul fenomeno. Menzionò appena l’Audi in un passaggio, ma attirò l’attenzione di una donna di Long Island che aveva avuto due incidenti simili nella sua Audi. Lei creò un gruppo di supporto per proprietari di Audi colpiti allo stesso modo e coinvolse un gruppo dell’attivista e avvocato Ralph Nader. Subito dopo ne parlò il programma televisivo d’attualità "60 Minutes" in una puntata e, come scrisse PJ O’Rourke più tardi, “le Audi iniziarono a compiere salti e balzi e a volteggiare nelle strade suburbane come orche assassine da Sea World, e il cielo divenne giallo come gli atti di citazione in tribunale.”
Alla fine venne coinvolta la National Highway Traffic Safety Administration, l'ente federale americano per la sicurezza stradale, che scrisse un report dove venen scoperto che… beh, questi conducenti premevano sull’acceleratore invece che sui freni, spesso con risultati orribili.
Ciò non salvò Audi (NYSE AMEX: Nevsun Resources [NSU]), le cui vendite crollarono e che si ritirò quasi del tutto dal mercato statunitense. E oltre il danno, la beffa: la società venne portata in giudizio dai proprietari di vetture Audi per la perdita di valore delle loro macchine.
Questa mattina ho ripensato a quella storia a causa dell’incidente di Tesla (NASDAQ: Tesla Motors [TSLA]), nel quale un conducente che stava usando la funzione “pilota automatico” è stato ucciso quando la vettura si è schiantata contro un camion con rimorchio. Sembra si tratti di un incidente bizzarro: il bianco del camion si sarebbe confuso con il cielo limpido agli occhi del pilota automatico, che non lo ha rivelato sulla sua strada.
Tesla dice che “né il conducente né il pilota automatico hanno visto il lato bianco del tir contro il cielo” ma questo potrebbe essere successo, secondo il camionista, perché il conducente della Tesla sarebbe stato occupare a guardare un film.
La lezione immediata di tutto questo è qualcosa che gli esperti dicono da tempo a tutti gli entusiasti oltre misura della guida automatica: ci vorrà più di quello che credete prima di avere una macchina davvero a prova di strada che sia capace di guidarsi da sola per tutto il tempo.
Ma la lezione più ampia è che anche i prodotti di buona qualità sono vulnerabili a cattive notizie sulla sicurezza nel momento sbagliato.
La tempesta di fuoco che colpì Audi negli ‘80 non era qualcosa di meritato; per lo più si trattava di semplice sfortuna. Ma erano le macchine tedesche di lusso meno costose sul mercato e molti conducenti americani nuovi a macchine simili trovavano il loro design poco familiare, perché acceleratore e freno erano posizionati molto vicino tra di loro.
Ma una cosa da notare è che il design dei pedal di Audi, che in qualche modo aveva contribuito all’isteria, era un buon design; puoi frenare più velocemente se il pedale che ferma la macchina è più veloce a quello che la va andare avanti.
Il fatto che ciò in effetti rappresentasse un progresso verso una maggiore sicurezza non salvò Audi dall’essere spellata viva nel tribunale dell’opinione pubblica.
Ho pensato a lungo che Tesla abbia compiuto un errore nel chiamare il suo sistema “Pilota Automatico”; suona alla moda, ma la sua promessa implicita fa sì che su ogni macchina ci sia appiccicata una targa che dice “Per favore, qualcuno porti avanti una class-action in tribunale”. Guardare un film mentre si guida non è la modalità d’uso consigliata del Pilota Automatico. La società dice: “Tieni sempre le tue mani sul volante. Sii pronto a prendere il comando in ogni momento”. Ma se chiami il tuo sistema “Pilota Automatico”, non puoi sorprenderti quando alcuni conducenti guardano un film mentre fanno uso di quella modalità. Tutti noi vogliamo così tanto le macchine autonome che alcune persone si stanno comportando come se fossero già qui.
Ciò crea delle speranze che sono destinate a essere infrante.
Potrebbe anche essere che i conducenti di Tesla siano più al sicuro usando il Pilota Automatico che guidando per conto loro - sì, anche guardando un film.
Ma siamo più spaventati dall’idea di essere condotti, senza accorgersene, contro un rimorchio, rispetto a quanto lo siamo dei nostri errori. Siamo inoltre più spaventati dell’ignoto che dello status quo. Il che significa per quanto raro sia in verità questo genere di evento, un caso d’alto profilo come questo, che giunge al momento sbagliato, ha il potenziale di far deragliare sia il progresso legislativo da parte delle autorità che l’adozione delle macchine autonome da parte del mercato.
Potrebbe non essere un calcolo perfettamente razionale. Ma l’incapicità degli esseri umani di fare calcoli perfettamente razionali è esattamente il motivo per cui stiamo provando in primo luogo a toglierli dall’impiccio di dover guidare.