Un nuovo studio di ricerca ha dimostrato che centinaia di agenti di polizia vengono arrestati ogni anno per lo stesso tipo di reati che dovrebbero contrastare.
Lo studio, che si ritiene essere il primo del suo genere, è stato condotto da ricercatori della Bowling Green State University e finanziato dal National Institute of Justice, che ha pubblicato il report questo mese. I ricercatori hanno identificato 6.724 casi che coinvolgono gli arresti di 5.545 agenti giurati in tutta la nazione tra il 2005 e il 2011.
Ciò significa che, in media, gli agenti di polizia vengono arrestati circa 1000 volte l'anno.
Ciò che è più allarmante è che il quarantuno per cento del totale dei reati sono stati commessi durante il servizio. Philip Stinson, il ricercatore principale dello studio e professore presso il BGSU, ha detto al The Huffington Post che, anche quando sono fuori servizio, alcuni di questi ufficiali hanno commesso crimini utilizzando i poteri conferitigli come membri delle forze dell'ordine o le conoscenze acquisite attraverso la loro autorità come agenti di polizia.
"Gli agenti di polizia sembrano “non riuscire a spegnersi” durante la notte", ha detto Stinson.
I crimini per i quali i poliziotti sono stati arrestati più frequentemente sono aggressione semplice, guida sotto in stato d’ebrezza e aggressione aggravata. Complessivamente, questi crimini costituiscono un terzo dei casi totali. Ci sono un numero considerevole di casi di crimini sessuali, tra molestie e stupro, circa il 10 per cento di tutti i casi e, ancora più inquietante è il fatto che i casi di crimini sessuali comprendono vittime di età inferiore ai 18 anni; le vittime sono per lo più di sesso femminile, ma ci sono state alcune vittime di sesso maschile, ha detto Stinson giovedì nel corso di una conferenza web.
"La nostra prima osservazione generale sui dati raccolti è che i crimini della polizia non sono rari e si verificano con una certa regolarità in tutta la nazione", si legge nella relazione. "Il numero dei reati commessi dalla polizia contraddice direttamente la presunzione che siano perpetrati da un piccolo gruppo di ufficiali indisciplinati."
Stinson e i suoi co-autori hanno diviso i casi di arresto in cinque grandi categorie:
- crimini legati al sesso (1.475 casi di arresto di 1.070 agenti di polizia)
- crimini connessi con l'alcol (1.405 casi di arresto di 1.283 agenti di polizia)
- crimini connessi alla droga (739 casi di arresto di 665 agenti di polizia)
- crimini legati ad atti di violenza (3.328 casi di arresto di 2.586 agenti di polizia)
- crimini motivati da profitto (1.592 casi di 1.396 agenti di polizia)
Il tasso di poliziotti di sesso maschile che sono stati arrestati è di gran lunga superiore a quello degli agenti di sesso femminile: quasi il 95 per cento dei crimini di polizia sono stati commessi da agenti maschi.
Circa il 72 per cento dei casi di arresto ha portato a condanne, ha detto Stinson. Eppure, solo la metà dei casi totali in ultima analisi, ha provocato la perdita di posti di lavoro per gli ufficiali arrestati. Le ragioni di ciò sono complesse, sottolineano i ricercatori, ma in parte il provvedimento disciplinare e il licenziamento non avvengono perché il dipartimento dove l’ufficiale lavora spesso non è al corrente del crimine commesso. Questo perché circa i due terzi di tutti i casi commessi non implicano che il funzionario venga arrestato, e da ciò ne consegue che, almeno in alcuni casi, i dipartimenti di polizia possono non essere consapevoli del fatto che sono stati proprio alcuni dei loro ufficiali a commettere quei crimini.
Stinson e i suoi colleghi dicono che ci sono diverse cose che i dipartimenti delle forze dell'ordine potrebbero fare per impedire ai poliziotti di violare la legge. Ad esempio, potrebbero effettuare controlli annuali sui precedenti penali dei loro agenti giurati. Oppure potrebbero adottare politiche convincenti di divulgazione obbligatoria ogni volta che un ufficiale viene arrestato per un crimine o quando l'agenzia emette un ordine di protezione contro un ufficiale.
Dato che la ricerca ha trovato anche casi di malattia mentale in alcune occasioni, perché alcuni ufficiali vivono una "disfatta della loro vita" a seguito del loro arresto, suggeriscono che le agenzie dovrebbero installare sistemi di allarme tenere sotto controllo gli ufficiali arrestati. In questo modo, agli ufficiali può essere assegnato un programma di assistenza al momento opportuno.
Ma il numero totale di reati commessi da ufficiali di polizia è probabilmente superiore a quello che i ricercatori del BGSU hanno trovato. I ricercatori hanno infatti utilizzato i media per determinare quanti ufficiali siano stati arrestati, e ciò significa che qualsiasi crimine commesso da un funzionario e non riportato da un'agenzia di stampa o non scoperto da un organo di informazione non è stato incluso nei dati della ricerca. David Harris, professore di diritto presso l'Università di Pittsburgh School of Law, ha detto all’Huffington Post:
"Sappiamo che, in linea generale, la criminalità è sottostimata. Alcuni tipi di reato non vengono denunciati molto più di altri".
Harris ha anche notato ci sono prove che gli agenti di polizia siano riluttanti nel denunciare la cattiva condotta dai colleghi e che alcune agenzie tendono a non prendere sul serio eventuali denunce di maltrattamenti o altro. Anche questi fattori possono contribuire ad un tasso inferiore.
Date le limitazioni dei dati disponibili, Jonathan Blanks, ricercatore del Cato’s National Police Misconduct Reporting Project ha detto che il numero assoluto di reati commessi dalla polizia è probabilmente "inconoscibile". Egli ha delineato alcune delle ragioni giovedì in un post del blog sul nuovo rapporto:
Troviamo casi in cui gli ufficiali vengono arrestati e condannati per i reati. Ma troviamo anche ufficiali ai quali è concessa la "cortesia professionale" e non vengono neppure arrestati per guida in stato d’ebrezza. Vediamo casi in cui gli ufficiali giustificano i casi di crimine violento con il reato di cattiva condotta, il che permette loro di mantenere in pace la licenza pe i loro ufficiali. Troviamo cospirazioni criminali di lunga data che a volte richiedono anni prima di essere scoperti. E' impossibile valutare l'estensione della cattiva condotta, perché non sappiamo quanto la polizia e i media stiano nascondendo.
Ci sono circa 750.000 sono agenti giurati nelle forze dell'ordine locali e statali negli Stati Uniti, secondo un recente conteggio da parte del Dipartimento di Giustizia, e le stime dei dati di Stinson dicono che il tasso di arresto per gli agenti è di 1,7 ogni 100.000 persone. A titolo di confronto, il tasso approssimativo di arresti di civili negli Stati Uniti è di circa 3.888 ogni 100.000 persone, secondo i dati del FBI Uniform Crime report.
La grande differenza di tali tassi può portare qualcuno a sminuire l'importanza dei risultati del rapporto. Ma Stinson dice il confronto tra i due tassi manca il punto più importante della ricerca: gli agenti del governo e e i poliziotti hanno il compito di far mantenere la legge, e proprio per questo motivo non dovrebbero infrangerla. Ha detto infatti Stinson:
"Gli agenti di polizia non dovrebbero essere arrestati. Sì, i tassi di arresto sono molto bassi. Ma, questo significa poco. Il fatto in sé che degli agenti siano stati arrestati per diversi tipi di reati è semplicemente incredibile per me".
Stinson sostiene che i punti relativi alle questioni del "processo di socializzazione della polizia e la profonda sottocultura della polizia " richiedano poi un ulteriore esame.
"Fanno solo fare quello che vogliono fare", Stinson dice, "perché l'applicazione della legge è esente dall’applicazione della legge”.