Come diventare dei broker di successo
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Esiste davvero il trading guidato o sono tutte favole? E a che cosa serve un fondo di bitcoin? Nel quadro del progetto speciale in collaborazione con il prime broker EXANTE vorremmo condividere con voi la seconda parte dell’intervista ai proprietari di EXANTE Aleksej Kirienko e Anatolij Knjazev.

- Il vostro capitale iniziale per aprire la società di brokerage l’avete guadagnato da trader. Quali strategie avete usato?

Anatolij Knjazev: Praticamente dall'inizio abbiamo operato con l'arbitraggio statistico. Non abbiamo mai avuto a che fare con il trading guidato. La prima strategia è stata un futures di Footsie 100 contro un futures S&P. Ora possiamo parlarne apertamente perché non c'è rimasto niente d'interessante, purtroppo... Ma dal 2005 al 2008 ci abbiamo guadagnato benissimo. Avevamo i robot che, basandosi semplicemente sui dati statistici, operavano l'uno contro l'altro. È l'esempio più lampante, ma c'erano alcune coppie simili.

- Credete nel trading guidato? Oppure è solo un mito per i clienti Forex?

Anatolij Knjazev: è una questione molto ampia. La gente guadagna grazie a qualsiasi cosa... Se parliamo seriamente, non ci si deve occupare di tutto simultaneamente. È evidente che si deve avere una specializzazione. Noi ne avevamo un'altra. Certo, ci sono persone che si intendono bene di qualche settore, sanno che, per esempio, una società concreta è sottovalutata, capiscono come svilupperà. Questa è un'analisi fondamentale abbastanza giustificata e guadagnare grazie ad essa è del tutto normale.

- Per quanto riguarda l'analisi tecnica, ci credete?

Anatolij Knjazev: è una questione ancora più ampia...

Aleksej Kirienko: Più no che sì. Per lo meno, nella forma che viene venduta ai clienti di molti broker...

Anatolij Knjazev: E per come viene descritta nella maggior parte di libri...

Aleksej Kirienko: Allo stesso tempo esistono molte equipe HFT che non fanno marketmaking. Sono taker, e possiamo dire che in qualche modo utilizzano l'analisi tecnica: vedono il flow e cercano a fare in tempo a prenderlo.

Anatolij Knjazev: Gli indicatori si possono considerare in qualità di modelli matematici da far corrispondere al mercato. Se un modello è giustificato dalle statistiche e avete calcolato tutto (l'entità della commissione, il costo di tutti gli sbagli che sono inevitabili) e il vostro modello rende lo stesso, significa una cosa sola: funziona.

- Però ve ne siete mai occupati?

Anatolij Knjazev: Per fare il trader devi essere un tipo psicologico particolare. Noi, intendo tutti i partner di Exante, forse siamo di un altro tipo.

- Qual è?

Anatolij Knjazev: La minimizzazione della dispersione per noi è più importante del rendimento assoluto. Da trader avevamo i clienti corrispondenti. Le loro priorità erano le stesse.

- Quando operavate voi stessi, a che rendimento aspiravate?

Aleksej Kirienko: Al 15 - 20% all'anno. Però il 2008 è risultato notevolmente migliore. In un mese, in ottobre se non mi sbaglio, abbiamo guadagnato circa il 40%.

- Tuttavia, per guadagnare bene ci vuole il capitale iniziale. Se avete, diciamo, solo uno o due milioni di rubli, il profitto in valore assoluto non è tanto alto. Ci vogliono investitori. Come li avete trovati?

Anatolij Knjazev: All'inizio abbiamo operato solo con i nostri soldi. Poi ci abbiamo aggiunto i fondi degli amici e conoscenti che si fidavano di noi. Gli investitori esterni sono apparsi molto più tardi. È una storia comune: tutti cominciano da "amici e parenti". Per manager giovani, che non hanno l'esperienza di almeno tre anni, è quasi impossibile ottenere dei fondi esterni. Non abbiamo fatto nessuna pubblicità, non abbiamo inseguito il mercato in cerca di soldi. Abbiamo finito semplicemente con l’avere soldi a sufficienza.

Aleksej Kirienko: Allora, alla fine abbiamo cominciato a tenere contatti con alcuni trader, ma dopo il 2008 sono scomparsi... Quello che vendevano prima è fallito: la situazione nel mercato era molto grave.

Anatolij Knjazev: Anche adesso sentiamo parlare manager russi che cercano di guadagnare qualche capitale grazie ai fondi, ma quest'ultimi non danno i soldi e hanno paura di investire in "scary money".

Aleksej Kirienko: Entrare nei mercati europei e americani avendo il nome e il cognome russi è un vero problema. Abbiamo visto anche esempi di fondi nei quali non figuravano soci fondatori russi, avevano il performance e background ottimi, ma lo stesso gli era estremamente difficile ottenere soldi esterni.

- Parlando ancora del trading, secondo voi, di che cosa vale la pena occuparsi nel mercato di oggi e di che cosa no?

Aleksej Kirienko: Non vale la pena occuparsi dell'astrologia. Non vale la pena occuparsi di qualsiasi sciocchezza. Non si deve fare quello che non è basato sulla matematica.

Anatolij Knjazev: All'epoca abbiamo capito una cosa importante: è meglio svilupparsi estensivamente piuttosto che intensivamente. Invece di cercare di far rendere in tutti i modi S&P/Footsie, aggiungendo ai due parametri cinque in più e ottimizzarli per 10 anni, abbiamo semplicemente preso ancora 30 coppie del genere, 7-9 delle quali venivano negoziate bene. Ecco di che cosa vale la pena occuparsi.

Aleksej Kirienko: Sì, non si deve prendere Gazprom, per esempio, e cercare giorno e notte cercar di farlo rendere in tutti i modi. Meglio allargare gli orizzonti.

Anatolij Knjazev: Infatti! È quello che incontriamo più spesso in Russia. La gente è abituata al fatto che esistono 10-12 blue chips alcuni dei quali hanno anche futures e opzioni, e si prova a costruirci sopra qualcosa, cercano il Graal... Nello stesso tempo ci sono cinquanta/centomila altri strumenti in diversi mercati, ai quali si può da tempo ottenere l'accesso a Mosca, senza uscire dalla camera.

- Però, d'altra parte, nei mercati sviluppati c'è una concorrenza più forte...

Aleksej Kirienko: In realtà è un'illusione assoluta. Ci sono tanti strumenti diversi, tanti giocatori con varie necessità... Nei fondi buy-and-hold c'erano sempre più soldi che nei fondi hedge. Centinaia, migliaia volte di più.

Anatolij Knjazev: Per giunta, ci sono anche i mercati emergenti: Turchia, Polonia, Brasile...

- Secondo le vostre stime, quale percentuale di trader si occupa delle strategie guidate, non algoritmiche, e guadagna qualcosa?

Aleksej Kirienko: Negli ultimi cinque anni hanno guadagnato tutti quelli che hanno comprato o tenuto almeno qualcosa.

-No, non si intende buy-and-hold, ma la vera analisi tecnica...

Anatolij Knjazev: Parlando del trading guidato, ci deve essere l'analisi tecnica dall'orrizzonte abbastanza largo di almeno alcuni mesi. Se l'orrizzonte è meno, il concetto di guida diventa vago.

Aleksej Kirienko: Per esempio, ti pare che qualche titolo, diciamo, di Rostelecom, aumenti. Ma perché non copriresti il rischio sistemico? Per esempio, di qualche situazione in Ucraina? Perché non coprirsi con lo short di futures dal fatto che qualcuno vorrà conquistare qualcosa e per questo tutto calerà? Non importa a nessuno di quanta qualità era la tua analisi di Rostelecom, com'era la storia della corporazione: calerà insieme ai tutti. Però se ti sei coperto i rischi, e hai ragione, otterrai tutto.

- In realtà otterrai di meno perché ti sei coperto i rischi...

Aleksej Kirienko: Ma non hai speso niente in lungo termine. L'aspettativa matematica di questa copertura ammonta allo zero se non credi nella crescità del mercato.

- Se non credi nella crescità del mercato, perché hai comprato i titoli di Rostelecom?

Aleksej Kirienko: Ammettiamo che pensavi che fossero migliori che il mercato. Che qualcosa si sviluppasse lì dentro...

- E hai venduto i futures nel mercato russo...

Aleksej Kirienko: Non importa quale sarà la situazione esterna, quale sarà il costo del petrolio, dove andrà in generale tutto questo mercato? Ti servi delle tue conoscenze, tagliando i rischi ovvero diminuendo la dispersione. Secondo me, sia giusto.

- Tuttavia paghi per la copertura... Se Rostelecom rialza, certamente, hai guadagnato, ma hai perso al futures...

Aleksej Kirienko: Non hai perso, hai piuttosto eliminato il rischi che ti eri preso senza rendertene conto. Ammettiamo che Rostelecom sia la migliore e sia di meno calata dopo le intrusioni in Ucraina, ma hai perso i soldi lo stesso.

Anatolij Knjazev: La performance di qualsiasi titolo consiste da almeno due elementi: per quanto fruttuosa sia la società stessa e per quanto favorevole sia il mercato. Però sarebbe meglio prendere una leva più grande per questa costruzione, a che serve un rischio che non puoi controllare?

Aleksej Kirienko: Si capisce che se credi che il mercato sia in aumento e Rostelecom sia migliore di tutte, allora, va bene, resta solo buy-and-hold.

Anatolij Knjazev: è lo stesso con le opzioni. Se compri un put per protezione, tagli una coda abbastanza lunga della distribuzione dei prezzi possibili dell’azione. Fai, non so, uno spread, vendi qualcosa ulteriormente e capirai meglio che rischio intendevi di prendersi all’inizio. Valutati quantitativamente i propri rischi, si rivela chiaro che, in primo luogo, devi renderti conto che non hai pensato a tutti di essi, e in secondo luogo, ti sei preso i rischi che non ti renderanno soldi.

Aleksej Kirienko: Questo è il senso di qualsiasi contrattazione: scambi il rischio al guadagno. Perciò non ci si deve prendere i rischi senza eventuale rendimento.

- Non avete mai negoziato delle posizioni guidate?

Anatolij Knjazev: No, però c’era Bitcoin.

Aleksej Kirienko: Bitcoin è la nostra prima, migliore...

Anatolij Knjazev: ... e per ora l’ultima posizione guidata.

Aleksej Kirienko: L’abbiamo tirato da trenta a mille dollari in nove mesi...

Anatolij Knjazev: Non abbiamo trovato niente di correlato con ciò, e non era chiaro come coprirlo. Abbiamo investito soldi, rendendoci conto che potevamo perderli. Abbiamo acquistato una call a basso prezzo. Si può anche fare arbitraggio tra le borse, ma per questo si deve stare con la pistola dal proprietario della borsa: secondo i dati di statistica, due su tre scappavano con i soldi. La prima era la borsa giapponese MtGox che è calata portando via con sè un mezzo miliardo di dollari dei clienti.

- I vostri bitcoin non erano in quella borsa?

Anatolij Knjazev: Non, non in quella. In generale, nessuno doveva tenere bitcoin in borsa, non è un comportamento ragionevole. Hai comprato, hai ritirato e basta. Il fatto è che nessuno impediva di ritirarli prima dell'ultimo momento. Però l’avarizia è tradito la gente...

Aleksej Kirienko: La gente è stata pigra... pigrizia da mezzo miliardo di dollari.

Adesso avete il vostro proprio fondo bitcoin... Che cosa rappresenta? A che cosa serve?

Aleksej Kirienko: Prima della costituzione del nostro fondo le persone giuridiche che sono soggette alla revisione contabile non avevano semplicemente una possibilità legale di comprare i bitcoin. Non si può metterli al bilancio. Abbiamo creato una struttura che permette a persone giuridiche di ricevere “exposure” per bitcoin. Significa che de facto una società compra bitcoin, ma de jure una quota del fondo. Una quota – un bitcoin. Al bilancio della società appare quello che è comprensibile per ogni revisore contabile, cioè una quota del fondo. Siamo stati il primo broker autorizzato a riuscire a fare del bitcoin non qualche CFD, ma un vero attivo garantito.

- Vuol dire che tenete qualche quantità di bitcoin?

Aleksej Kirienko: Sì, è facilissimo da provare perché i portafogli sono pubblici, si può vedere il rendiconto del fondo, quanti bitcoin abbiamo.

- Se una persone si rivolge a voi e dice, “datemi 10 quote del vostro fondo”, comprate 10 bitcoin per lei?

Anatolij Knjazev: In realtà partecipa anche il marketmaker.

Cioè esiste qualche sproporzione tra la quantità reale di bitcoin e il numero di quote?

Aleksej Kirienko: No. C’è semplicemente un marketmaker che lascia comprare bitcoin istantaneamente. Mandare ogni ordine alla borsa costa troppo.

Anatolij Knjazev: Come in un ETF c’è un partecipante autorizzato che può estinguere le quote e spedire gli ordini dell’emissione di nuove quote.

Aleksej Kirienko: Il cliente non vede affatto la differenza tra una borsa e un marketmaker poiché per la maggior parte è un caso tecnico. Bisogna fare in modo da lasciarvi comprare un bitcoin facendo solo un clic perché nella nostra borsa non finiscano i soldi. Per questo esiste un mediatore che tiene molti bitcoin e li quota costantemente all’interno del sistema. In tal caso non bisogna ogni volta correre alla borsa, solo quando finiscono i bitcoin. Due volte nella storia del fondo, in primavera e autunno, tutti correvano infatti a comprare bitcoin. Per questa procedura ci vogliono alcuni giorni. Perché tutti ricevano tanto quanto vogliono, occorre un marketmaker che mantenga la riserva.

- Volete dire che infatti in questo sistema esistono due livelli: il vostro marketmaker e voi. Solo poi viene il cliente. È vero?

Anatolij Knjazev: Ci si può aggiungere una borsa con l’amministratore.

Aleksej Kirienko: Ma non importa perché non vedete niente di questo. Ecco il vostro bitcoin, ecco il pulsante buy-sell, fate clic e subito sono sul vostro conto.

- Ha uno spread largo?

Anatolij Knjazev: Sufficiente.

- Vale la pena comprare costantemente bitcoin o è meglio scegliere la strategia “buy-and-hold”?

Anatolij Knjazev: Bitcoin serve piuttosto a investire, non c’è senso di fare scalping. Conosco tante persone che hanno guadagnato grazie al fatto che tengono bitcoin. Non conosco nessuno che abbia guadagnato facendo scalping.

Secondo voi, quali mercati rappresentano un interesse oggi? Dove si guadagna?

Anatolij Knjazev: È interessante tutto quello che è legato ai derivati secondo il tasso di interesse.

Aleksej Kirienko: Anche i derivati di volatilità sono molto interessanti.

- Ma gli interest trades costituiscono ora il mercato quasi più grande?

Anatolij Knjazev: è sempre il più grande, ma proprio adesso ci sono dei movimenti più o meno costanti. Voglio dire che prima questo mercato era abbastanza prevedibile, c’era una buona tendenzialità. Ammettiamo, i tassi andavano crescendo per 10 anni, poi diminuivano per ancora 10 anni. Adesso la situazione è cambiata, si osserva un periodo molto interessante che prima si era svolto solo in Giappone. Negli USA e Europa i tassi sono molto bassi, e possono cambiare prima di ogni seduta della banca o di FOMC. Con queste nel mercato appaiono delle cose inefficaci.

- Intendete le negoziazioni di futures?

Anatolij Knjazev: Futures euro/dollaro in Chicago, opzioni di questi futures al CME, futures europei al LIFFE.

Aleksej Kirienko: A Londra, a Chicago negoziano i tassi in diverse valute. Ogni mese tengono delle sedute. È una storia molto interessante, la consiglio a tutti.

- Vorrei sapere, adesso i guadagni reali dell’arbitraggio calano? Cosa succederà se vi servirete di quell’algoritmo grazie al quale guadagnavate prima? Renderà almeno un po’?

Aleksej Kirienko: Il mercato sta cambiando, qualcosa appare, qualcosa sparisce. Infatti, perché era così divertente nel 2008? Perché è uscito dal mercato Lehman. Aveva un desk enorme che faceva marketmaking e arbitraggio, concentrava i mercati. È semplicemente sparito, si è spento, e per questo tutto è cambiato in un momento.

- Lehman era anche in Russia?

Aleksej Kirienko: è poco probabile. Ma parliamo dei mercati occidentali... Appaiono sempre nuove possibilità... Quanto ai soldi, al mercato ce ne sono sempre. Per esempio, nei prossimi mesi sono interessanti i futures e le opzioni alla volatilità perché adesso è calata al minimo storico.

- Consigliate di comprarli?

Anatolij Knjazev: Consigliamo di farci attenzione.

- Allora, non aspettate una correzione?

Aleksej Kirienko: Prima o poi ci sarà senza dubbio una correzione.

- Potrebbe essere più preciso? In quale intervallo può succedere?

Aleksej Kirienko: Avevo dei conoscenti che aspettavano la correzione per due anni. Non ne hanno potuto più.

Anatolij Knjazev: Anche se già quasi due anni fa il mercato sembrava a tutti sopravvalutato...

- Parliamo solo dei vostri successi. Ma per quanto riguarda i fallimenti, ne avete avuto? Per esempio, quando facevate i trader, accadevano dei drawdown?

Anatolij Knjazev: Avevamo un’esperienza di collaborazione con MF Global che è fallita. Per fortuna, abbiamo ritirato tutto in tempo... Più o meno sapevamo gestire i rischi di mercato, ma per quanto riguarda quelli di credito. stavamo ancora imparando Allora, sì può dire che siamo stati fortunati...

Aleksej Kirienko: Abbiamo subito qualche perdita perché le impostazioni dei nostri robot non erano corrette...

Anatolij Knjazev: Sì, abbiamo commesso uno sbaglio tipico: impostazioni sbagliate. Il robot è impazzito e ha generato tante contrattazioni inutili prima di fermarsi da solo. A causa di questo abbiamo perso qualcosa. Ma la perdita la consideriamo il pagamento per la lezione.

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