La tecnologia sta scatenando un terremoto in quasi ogni aspetto delle nostre vite. Nel 2018 vedremo auto dalla guida automatica, dottori con intelligenza artificiale e consegne effettuate da droni. Contrariamente a quanto molti sembrano pensare, non è necessario essere ingegneri informatici o esperti di computer per essere dei leader nella rivoluzione digitale. È più importante la capacità di associare soluzioni tecnologiche a problemi lavorativi esistenti in modi che siano innovativi. Ciò significa che è fondamentale una comprensione dei fattori e delle meccaniche sottostanti che sono alla base di queste tendenze.
1. I dati sono ovunque e crescono ad un tasso sempre maggiore
Stiamo creando una quantità di dati senza precedenti mentre viviamo le nostre vite: dai social media alle impronte digitali che lasciamo mentre utilizziamo servizi come Netflix o Fitbit o sistemi connessi al lavoro. Ogni secondo, 900.000 persone vanno su Facebook, 452.000 di noi postano su Twitter e 3,5 milioni di utenti cercano qualcosa su Google.
Tutto ciò avviene così rapidamente che la quantità di dati esistente raddoppia ogni due anni; tale crescita (e le opportunità che fornisce) sono ciò che chiamiamo Big Data.
L’enorme valore di questi dati ha portato alla nascita di un’industria e di una comunità entusiasta e priva di interessi commerciali. Mentre soltanto pochi anni fa soltanto le grandi aziende avrebbero avuto le risorse e le competenze per utilizzare dati di queste dimensioni, un movimento verso le piattaforme as-a-service ha ridotto la necessità di spese elevate per le infrastrutture. Questa esplosione di dati è ciò che ha reso possibili molte delle altre tendenze moderne e imparare ad attingere dalle conoscenze migliorerà le prospettive di chiunque in praticamente ogni ambito.
2. Oggetti intelligenti
In quelli che adesso sembrano i “vecchi tempi”, soltanto i computer potevano collegarsi ad Internet. Forse, se erano molto avanzati, anche alcuni telefoni potevano farlo. Oggi potete acquistare lampadine, frigoriferi, auto, orologi, bollitori, termostati e molti altri oggetti “intelligenti” e quindi connessi. Nell’industria, le macchine vengono sempre più spesso costruite per comunicare tra di loro con minor necessità di input umani, in modo da svolgere le mansioni in maniera più efficiente. A livello collettivo, questa tendenza è nota come “Internet delle cose”, perché non è più un internet dei computer e dei telefoni!
Intel prevede che entro il 2020 ci saranno 200 miliardi di dispositivi connessi ad Internet. I dati provenienti da questi dispositivi possono aiutarci a prendere decisioni migliori per le nostre vite (come monitorare le nostre abitudini in termini di attività fisica con Fitbit) e per gli affari. Ci sono enormi opportunità là fuori per coloro che sono in grado di sviluppare prodotti e servizi basati su questi dati e il potenziale è limitato soltanto dall’immaginazione.
3. Le intelligenze artificiali determineranno le nostre esistenze
Non letteralmente nel senso di dominio del mondo (non ancora). Ma di certo avranno la nostra attenzione. Il campo del cognitive computing ruota intorno alle macchine che sono in grado di “pensare” in maniera simile agli umani – in particolare quando si tratta di apprendimento. Ovviamente, essendo computer possiedono alcuni vantaggi – in altre parole, se si insegna loro ad apprendere, loro lo faranno in modo incredibilmente rapido e con un maggior grado di accuratezza di quanto sarebbe capace qualsiasi essere umano. Il risultato è che diventeranno inevitabilmente più esperti, capaci e in grado di trovare soluzioni (dati) a problemi.
I sistemi di intelligenza artificiale odierni sono sia specializzati (progettati per un compito) che generalizzati (progettati per adattarsi a qualsiasi compito) – sebbene una IA realmente generalizzata sia ancora un obiettivo lontano. Questi utilizzano metodi come la visione artificiale per consentire alle macchine di “vedere”, riconoscendo oggetti a livello visivo e classificandoli di conseguenza oppure naturali elaborazioni del linguaggio per comunicare con noi in maniera simil-umana.
Come i Big Data (e ricordate che è la quantità di dati a cui hanno accesso che sta portando le macchine vicine a ciò che riteniamo “intelligente”), le IA possono sembrare una prospettiva scoraggiante. Tuttavia, non abbiate paura – ancora una volta, grazie all’esplosione di opzioni open source e “as-a-service”, al giorno d’oggi questa è una prospettiva percorribile per organizzazioni di tutte le dimensioni. Competenze ed esperienze in questo ambito saranno di certo fortemente richieste nel 2018.
4. Parlare alle macchine sta diventando una seconda natura
Il modo in cui interagiamo con le macchine si è evoluto, partendo dal gestire leve e valvole fino al controllare pannelli, tastiere e interfacce touchscreen. Grazie (ancora una volta) alla quantità di dati che possediamo, ci troviamo adesso ad un punto in cui le apparecchiature a controllo vocale ci sembrano naturali e sono spesso l’opzione più intuitiva che possediamo.
È stato predetto che entro il 2020 metà delle ricerche online verranno effettuate tramite voce – e il 30% di queste verrà eseguito utilizzando dispositivi senza alcuno schermo. Quest’anno, BMW lancerà nuove auto con Alexa pre-installato, come ha fatto Ford.
Negli affari diventeremo sempre più abituati ad utilizzare assistenti IA per gestire programmi giornalieri e accedere ad informazioni quando ne avremo bisogno. Oltre a ciò, ci sono opportunità per migliorare le vendite, come muoversi verso un modello di customer experience più orientata verso i dati tramite un utilizzo di chatbot e strumenti di marketing capaci di linguaggio.
5. La Blockchain trasformerà il modo in cui registriamo e abbiamo accesso ad alcuni tipi di data
La Blockchain – il ledger pubblico, distribuito e criptato dietro la valuta virtuale del bitcoin – ha altri utilizzi oltre all’aver reso i primi utilizzatori delle criptovalute schifosamente ricchi. Gli esperti affermano che rappresenta un balzo in avanti nella sicurezza e nella memorizzazione di informazioni.
Una blockchain è in pratica un file digitale in cui blocchi di informazioni sono collegati tra di loro (“chained”) e protetti utilizzando chiavi private, assicurando che soltanto quelli con le autorizzazioni idonee possano modificare le sezioni dei dati a cui hanno accesso.
Dato che le copie dei file vengono immagazzinate su diversi sistemi informatici (distribuiti) e tenuti sincronizzati tramite il consenso della rete, consentono potenzialmente soluzioni innovative a problemi che comportano la tracciabilità e la registrazione delle transazioni in un mondo digitale.
In effetti, la blockchain possiede il potenziale per cambiare le fondamenta del nostro sistema economico, sebbene ci vorrà ancora del tempo. Nel frattempo, chiunque sia in grado di adattare la tecnologia della blockchain agli attuali problemi lavorativi vedrà probabilmente una grande richiesta delle sue competenze.
Il 2018 sarà un anno entusiasmante per le innovazioni tecnologiche che trarranno vantaggio dai big data, dall’Internet delle cose, dalle IA ad apprendimento automatico, dalle interfacce di linguaggio e dagli strumenti della blockchain per trasformare e migliorare il mondo in cui viviamo.