Da Jobs a Buffett: quando un’impresa diventa grande grazie alla cultura aziendale
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Perché questi 6 imprenditori sono riusciti a diventare degni leader delle loro aziende?

Alle società di successo serve più di un progetto finanziario sicuro e di una buona tempistica per avere la meglio sui loro concorrenti. Le aziende prosperano e falliscono per via delle persone, soci e dipendenti compresi, che le gestiscono. Per questo motivo, i valori, la soddisfazione e lo stile lavorativo di questi individui sono fondamentali al successo di qualsiasi società.

Uniformare i valori e le posizioni di un’azienda è impossibile senza una cultura solida e specificatamente definita ed per portare una simile cultura nel luogo di lavoro è necessario un grande leader. Questi sono solo sei dei leader più importanti a esserci riusciti.

1. Tony Hsieh

Zappos si è costruita un nome fornendo ottime scarpe e un sorprendente servizio clienti. Fondata nel 1998 da Nick Swinmurn, Zappos è partita come piccola azienda ed ha poi iniziato a crescere costantemente. L’AD Tony Hsieh si è impegnato ad avere successo con “più di semplici scarpe” e si è adoperato per mantenere solida la cultura della società anche mentre cresceva.

Oggi, i 10 valori fondamentali di Zappos sono ancora una parte importante della società e comprendono perle come “Crea divertimento e un po’ di stramberia” e “sii appassionato e determinato”. La cultura di Zappos è contemporaneamente inspiratoria e giocosa e i suoi dipendenti la condividono, rendendo Zappos il continuo successo che è oggigiorno.

2. Steve Jobs

Da Jobs a Buffett: quando un’impresa diventa grande grazie alla cultura aziendale

Alcune persone considerano Steve Jobs un innovatore, responsabile di aver rivoluzionato Apple e di aver presentato al mondo l’iPhone. Tuttavia, il successo di Jobs non fu dovuto alle sue innovazioni tecnologiche – infatti, in realtà non ha inventato nulla.

Al contrario, Jobs ha portato una nuova cultura ad Apple. Ha introdotto i valori fondamentali dell’eleganza, dell’innovazione, della semplicità e della coerenza nella società e ha cacciato qualsiasi dipendente che non fosse in linea con quella visione. Sebbene le condizioni di lavoro fossero dure, hanno fatto da filtro per chiunque non facesse parte della visione generale del marchio.

In pochi anni, Apple ha avuto un successo straordinario. Oggi, potete ancora vedere come quella cultura risuoni nella società – provate ad entrare in qualsiasi Apple store e vivrete praticamente la stessa esperienza di quella che provereste in ogni altro Apple store del paese. È questo il potere della cultura di un marchio.

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3. Jack Dorsey

Sebbene Twitter non sia più il contendente al titolo di social media numero uno che poteva essere un tempo, vanta ancora di centinaia di milioni di utenti e, per dieci anni, è riuscito a restare nel mondo dei colossi del settore. Il co-fondatore e attuale AD Jack Dorsey è una parte importante di questo successo.

Invece di concentrarsi sul generare delle entrate il più velocemente possibile, come fanno molti uomini d’affari, Dorsey voleva concentrarsi sul miglioramento del prodotto evidenziando tre valori culturali all’interno della società: semplicità, autocontrollo e capacità.

Questi valori hanno portato ad una forza lavoro meglio calibrata e a dipendenti più felici, desiderosi di rendere Twitter il meglio possibile. Per anni, Twitter è stato uno dei posti valutati più positivamente in cui lavorare e viene ancora molto apprezzato dai suoi dipendenti.

4. Larry Page e Sergey Brin

Da Jobs a Buffett: quando un’impresa diventa grande grazie alla cultura aziendale

Questi leader vengono elencati come duo perché hanno co-fondato la società dapprima nota come Alphabet e adesso conosciuta come Google. Insieme, Page e Brin hanno creato un fantastico motore di ricerca, ma a dir la verità non era tanto meglio di altri motori di ricerca operativi a quel tempo.

Ciò che ha reso Google diverso è stato il suo approccio alla creazione di un business. Google è famoso per i benefit offerti ai dipendenti, come cibo gratuito e massaggi personali, ma la sua cultura è molto più di questo; riguarda l’ispirare le prospettive degli individui, ridurre lo stress e non “essere cattivi”.

Oggi, Google resta una delle migliori società in cui lavorare del paese ed è nota per la sua cultura permissiva e incentrata sul dipendente.

5. Warren Buffett

Di certo, l’uomo dal valore di 80,5 miliardi di dollari non ha creato la sua ricchezza soltanto presentando una solida cultura aziendale. Beh, questo è vero in parte. Le scelte di investimento intelligenti non hanno molto a che vedere con l’adozione di un ambiente lavorativo positivo e uniforme, ma Buffett ha trascorso molto tempo a creare la cultura che desiderava per la Berkshire-Hathaway.

Quella cultura si è concentrata sul trattare gli azionisti e gli impiegati come pari e sul condividere apertamente la conoscenza e le prospettive possedute con gli altri. Se siete interessati ad avere un’idea del genere di cultura che Buffett mantiene, date un’occhiata ad alcune delle sue lettere agli azionisti degli ultimi 40 anni.

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La cultura di una società è molto più di alcuni benefici decenti o della definizione della natura del vostro marchio. Riguarda il creare e il mantenere una comunità, guidata da valori e prospettive, per i vostri dipendenti. Osservate i leader che sono arrivati prima di voi per introdurre una cultura del lavoro di successo, ma non tentate di imitare alla perfezione i loro approcci. Non esiste una sola visione di una cultura di successo, quindi dovrete creare la vostra visione unica se volete prosperare.

Le culture con un approccio casual non sono intrinsecamente migliori di quelle più severe. Al contrario, tutto dipende dal marchio che volete creare e dalla visione che avete per la vostra forza lavoro.

Fonte: Entrepreneur

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