Per comprendere davvero gli investimenti, i mercati e il mondo degli affari in generale, bisogna andare molto a fondo. In altre parole, bisogna leggere libri. Ma cosa leggere e da dove iniziare? Yahoo Finance! ha compilato una lista dei migliori libri sugli investimenti.
1. Peter Lynch - One Up on Wall Street (1989)
Peter Lynch, nel caso in cui lo aveste dimenticato, è stato il leggendario gestore dei fondi di Fidelity Magellan, il più importante fondo comune della celebre era dei fondi di mutualizzazione. Lynch era un personaggio incredibile che sosteneva l’idea di comprare ciò che si conosce: ad esempio, aveva visto che i negozi di Dunkin’ Donuts erano sempre pieni, quindi ne aveva comprato il titolo.
Lynch ha inoltre coniato le frasi “two-bagger” e “three-bagger” (in merito ad un titolo che raddoppia e triplica). Il libro è interessante da leggere e pieno di aneddoti. Una lettura obbligata. Ps date un’occhiata anche a Learn To Earn (1995) e a Beating The Street (1994).
2. Ben Graham - The Intelligent Investor (1949)
Se c’è un libro che ogni vero investitore dovrebbe leggere, quello è The Intelligent Investor. È scritto da Ben Graham, leggendario professore di finanza della Columbia che fu insegnante e mentore di un certo Warren Buffett.
Sebbene sia stato pubblicato circa 70 anni fa, le lezioni che Graham condivide sono intramontabili. Di particolare interesse sono le sue riflessioni sugli errori psicologici, che al giorno d’oggi hanno assunto grande rilevanza.
Un’altra opera che merita è Security Analysis, di Graham e David Dodd (1934).
3. Warren Buffett e Lawrence Cunningham - The Essays Of Warren Buffett: Lessons For Corporate America’ (2001)
È ovvio che anche la saggezza dei più grandi investitori dei nostri tempi debba essere compresa in questa lista. Questa è soltanto una raccolta delle lettere di Buffett agli azionisti, che è diventata il sacro graal del modo di pensare legato all’investimento (ci sono moltissimi libri su Buffett, tra cui vale la pena ricordare Buffett, Making of an American Capitalist, di Roger Lowestein (1995)).
4. John Bogle - ‘Common Sense on Mutual Funds’ (1999)
Jack Bogle ha dato inizio ad una rivoluzione finanziaria. Il fondatore del Vanguard Group aveva esposto in un linguaggio semplice – e devastante, per Wall Street – in che modo l’investimento attivo (come ad esempio scegliere titoli o assumere qualcuno per farlo) sia una partita persa, mentre l’unica strategia vincente consista nell’investire in fondi comuni low cost e ampiamente diversificati come, non a caso, il fondo indicizzato Vanguard 500. Aveva ragione? Beh, non aveva torto. Gli investitori e i loro portafogli hanno seguito la strada indicata.
Oggi Vanguard gestisce asset per 4 mila miliardi di dollari, eppure Bogle non ne ha mai ricavato grandi ricchezze – almeno non secondo gli standard di Wall Street – dato che Vanguard è di proprietà dei suoi investitori, proprio come una cooperativa alimentare. Oh, e inoltre Warren Buffett ha definito Bogle “un eroe” per gli investitori. Per dire. Il libro è proprio come Bogle, sincero, senza fronzoli e schietto in maniera brutale (date inoltre un’occhiata a The Little Book of Common Sense Investing (2007)).
5. ‘A zonzo per Wall Street’ di Burton Malkiel
Nel 1973, Burton Malkiel sosteneva nel suo libro A Zonzo per Wall Street che le persone avrebbero dovuto investire in fondi indicizzati low-cost. Allora, questi non esistevano.
Giunto adesso alla sua 11esima edizione, A Zonzo per Wall Street è una guida accessibile sia agli investitori alle prime armi che a quelli più esperti.
Malkiel è stato un difensore dell’investimento passivo ancor prima che fosse in voga e mostra qui le argomentazioni a favore dell’ampia diversificazione, del ribilanciamento, del reinvestimento dei dividendi e dell’essere a conoscenza delle imposte quando si tratta dei propri investimenti in un discorso avvincente e in cui è possibile identificarsi. Adesso Malkiel è il direttore degli investimenti del robo advisor Wealthfront. Merita una lettura anche Global Bargain Hunting (2008).