Per ogni unicorno da un miliardo di dollari ci sono innumerevoli startup che non ce l’hanno fatta. Abbiamo superato da poco il primo semestre del 2017 e alcune startup che hanno raccolto 1,48 miliardi di dollari hanno già chiuso i battenti.
1. Beepi: 2013 - Febbraio 2017
Capitale raccolto: 150 milioni di dollari
Valutazione massima: 560 milioni di dollari
Beepi, un sito che fa incontrare acquirenti e venditori di auto usate, ha chiuso a febbraio. Tanto Fair.com quanto la specialista del settore DGDG hanno preso in considerazione di comprare Beepi, ma alla fine non se ne è fatto nulla e Beepi ha finito i soldi.
2. Quixey: 2009 - Febbraio 2017
Capitale raccolto: 133 milioni di dollari
Valutazione massima: 600 milioni di dollari
Quixey, un motore di ricerca online per, ha licenziato gran parte del suo staff alla fine di febbraio. A quanto pare la società non è mai riuscita a trovare una fonte stabile di entrate, nonostante la sostituzione del suo CEO, Tomer Kagan, avvenuta a marzo 2016.
3. Yik Yak: 2013 – Aprile 2017
Capitale raccolto: 73 milioni di dollari
Valutazione massima: 400 milioni di dollari
Yik Yak, un’app di messaggistica al centro di una serie di scandali riguardanti episodi di molestie nei college americani, non è riuscita a far restare gli utenti sulla sua app e ha annunciato la sua chiusura il 28 aprile. La società di pagamenti Square ha comprato per 3 milioni di dollari il team di informatici di Yik Yak alcuni giorni prima della chiusura della startup.
4. Maple: 2014 - Maggio 2017
Capitale raccolto: 29 milioni di dollari
Valutazione massima: 115 milioni di dollari
Maple, un servizio con sede a New York e specializzato nella spedizione di cibo, ha cessato la propria attività l’8 maggio. Per un certo periodo Maple ha goduto del favore i food blogger della grande mela e del fondatore della catena di ristoranti di lusso Momofuku, lo chef David Chang.
Il modello di business di questa startup era piuttosto particolare: i costi di spedizione e le mance erano incluse nei prezzi e ogni pasto veniva accompagnato da un biscotto allo zucchero gratis.
A un certo punto Maple è stata costretto a rimpiazzare i biscotti allo zucchero con fotografie di biscotti allo zucchero su di una brochure. Una parte del team della startup è passato a Deliveroo, una piattaforma più grande di spedizione di cibo che opera in Gran Bretagna.
5. Sprig: 2013 - Maggio 2017
Capitale raccolto: 57 milioni di dollari
Valutazione massima: 110 milioni di dollari
Sprig, un servizio di spedizioni con sede San Francisco specializzato nell’alta cucina, ha chiuso il 26 maggio. Le spedizioni di Sprig impiegavano 15 minuti e i piatti erano preparati con prodotti a chilometro zero. Ma il suo modello di business non si è rivelato sostenibile rispetto a quello di altri concorrenti.
6. Hello: 2012 - Giugno 2017
Capitale raccolto: 40 milioni di dollari
Valutazione massima: 300 milioni di dollari
Hello era la società dietro al sensore del sonno Sense, designato per le stanze, e non i polsi, degli utenti. La sua chiusura è avvenuta nel mese di giugno: la startup non era riuscita a trovare un compratore.
Hello, dopo il lancio su Kickstarter, era riuscita a far vendere Sense su negozi popolari come Target and Best Buy. Ma questi piccoli successi non sono bastati a impedirne l’uscita di scena.
7. Jawbone, 1997 - Luglio 2017
Capitale raccolto: 1 milioni di dollari
Valutazione massima: 3 milioni di dollari
Jawbone è tra i pionieri dei dispositivi wearable, in particolare fitness tracker e speaker portatili, ma non è riuscita a pagare i fornitori. La scorsa settimana Jawbone ha fatto partire la procedura di liquidazione, mentre il suo CEO Hosain Rahman ha dato via a una nuova società, Jawbone Health Hub.
Bonus: Luxe: 2013 - ?
Capitale raccolto: 75 milioni di dollari
Valutazione massima: Oltre 110 milioni di dollari
Luxe, una startup di parcheggio on demand, ha chiuso la sua app in aprile, ma la società non è tecnicamente morta e ha provato a reagire con l’acquisto di garage e la promessa di un nuovo prodotto per l’estate.Inoltre, notizia del mese scorso, Uber starebbe valutando l’idea di comprarla. Vedremo.