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20 maggio 2017

La corrispondente del Guardian Giovanna Girardi ha compilato una guida alla città di Verona, che spazia dai luoghi più sottovalutati agli artisti locali più talentuosi.

1. I suoni della città

Il fiume Adige è il fulcro della città. Nel 49 A.C., i romani progettarono Verona all’interno di una curvatura del corso d’acqua, che funse da difesa naturale. Oggi, quest’area corrisponde al centro della città ed è collegata con il resto di Verona tramite una serie di ponti.

Dalla sorgente, situata in un valico alpino a circa 1.500 m d’altezza, il fiume può risultare essere cristallino, splendendo tra il verde chiaro e il grigio rosato. Durante le forti piogge, tuttavia, quest’acqua perlacea si trasforma in un’irruente massa marrone che trascina fango, rami e anatre attraverso la città. Una delle alluvioni fu così devastante che ancora oggi è possibile osservare una targa posta a tre metri di altezza rispetto alla riva del fiume, a segnare il livello dell’acqua raggiunto il 17 settembre 1882, prima che venissero costruiti gli argini.

2. Gli edifici più belli...

Le persone del luogo amano la Basilica di San Zeno. Non soltanto per motivi religiosi, ma anche perché l’ampia piazza posta di fronte è un luogo in cui gli anziani si ritrovano per chiacchierare, le persone leggono e i bambini giocano. Ovviamente, amano anche la sua bellezza: San Zeno è un magnifico esempio di arte romanica. In seguito ad invasioni, distruzioni e un potente terremoto, ciò che rimane oggi è la versione del 1138, con alcune modifiche realizzate nel 1398.

3. … e meno

A meno di duecento metri da San Zeno, è presente un grande parcheggio sotterraneo. Completato nel 2013, malgrado le proteste dei residenti, il Park San Zeno ha modificato drasticamente l’aspetto della zona e, secondo alcune persone che vi lavorano, sarebbe brutto, costoso, non molto affollato e a rischio di allagamento quando piove.

4. Talenti locali

I C+C=Maxigross sono un collettivo di musicisti. La band registra in un paesino situato nei Monti Lessini, a nord-est di Verona – luogo con il quale il gruppo percepisce una forte connessione. I titoli dei loro album: Singar, Ruvain e Fluttarn, che significano rispettivamente “cantare”, “fare rumore” e “fluttuare” in cimbro – un dialetto tedesco parlato esclusivamente nella zona dei Lessini. I C+C=Maxigross hanno portato il loro psychedelic folk montano a famosi festival nazionali e internazionali, compresi l’Arezzo Wave e il Primavera Sound di Barcellona.

5. La polemica

Dal 2007, quando è stato eletto il sindaco Flavio Tosi, il comune ha venduto molti degli edifici storici che possedeva a società private, spesso malgrado l’opposizione da parte dei cittadini.

Un caso in corso riguarda l’ampio Arsenale asburgico, risalente al XIX secolo, che l’esercito donò alla città nel 1995. Funge da grande giardino pubblico, eppure gran parte della struttura necessita ancora di essere messa in sicurezza. L’amministrazione comunale ha di recente approvato un progetto insieme all’azienda privata Italiana Costruzioni, che probabilmente modificherà la struttura dell’edificio; tuttavia, un comitato cittadino si sta opponendo a questa decisione, chiedendo invece la realizzazione di un centro culturale, progettato in collaborazione con il Fondo Ambiente Italiano (FAI), un national trust che tutela il patrimonio naturale e culturale italiano.

6. Il posto più sottovalutato?

L’Ex Macello è un antico edificio situato sul fiume Adige. Un tempo sede di macellerie, la struttura ospita adesso bar e alcuni negozi di artigiani. Nonostante il suo enorme potenziale, l’Ex Macello non è ancora molto popolare tra i veronesi.

7. Il look nelle strade

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8. Verde

Secondo l’Istituto nazionale di statistica (Istat), soltanto il 4,4% di Verona è uno spazio verde pubblico. Questa percentuale è costituita soprattutto da ville o giardini di interesse culturale – e parchi. Inoltre, i cittadini utilizzano gli impianti di riciclo dal 2004 e molti si spostano in bicicletta, specialmente nel centro. Tuttavia, vi è una forte presenza di PM10 nell’aria: sebbene negli ultimi anni il livello di particelle sia diminuito, l’inquinamento atmosferico da PM10 continua a superare i limiti europei.

9. Momenti storici

Il 10 agosto 1913, Giovanni Zenatello, un tenore di Verona, e Ottone Rovato, direttore di teatro, decisero di commemorare il 100° anniversario della nascita di Giuseppe Verdi, presentando l’Aida all’interno dell’anfiteatro romano situato nel centro della città. Quello fu l’inizio del celebre Arena Opera Festival, che continua ad aver luogo ogni estate nella nostra città.

10. La specialità della città

Il vino. La campagna intorno a Verona è coltivata principalmente con vigneti e la gamma di vini è incredibilmente diversificata: dal casalingo Valpolicella Classico al premiato Amarone, dal Custoza (un vino bianco perfetto con il pesce di lago) al dolce rosso da dessert Recioto. La lista è così lunga che in città è normale bere soltanto vino veronese. Il Vinitaly – la più importante fiera di produttori e venditori di vino – si svolge qui ogni primavera.

11. Il miglior Instagram

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12. Il miglior artista locale

Luca Trevisani è nato a Verona nel 1979 e vive tra Italia e Berlino. La sua arte attraversa discipline come la scultura, la grafica, il design e i video. Trevisano ha esposto le sue opere in alcuni dei luoghi più importanti dedicati all’arte contemporanea, dalla Biennale di Venezia al Museo d’arte contemporanea di Tokyo.

13. La migliore dritta da una persona del posto

Cantine de l’Arena, un’antica cantina trasformata in uno spazio accogliente e affascinante, dove le persone vanno ad ascoltare jazz e blues eccellenti mentre sorseggiano un bicchiere di buon vino locale.

Fonte: The Guardian

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