Il debutto di Snap ha generato cifre a sei zeri per i leader della società e i suoi investitori di lunga data.
Snapchat, un’app che tempo fa era considerata buona solo per il sexting, adesso viene valutata poco sotto i 30 miliardi di dollari e le persone che vi hanno investito all’inizio stanno raccogliendo i frutti.
Snap, la società dietro Snapchat, ha debuttato in Borsa giovedì scorso, a 24,47 dollari per azione, il 44% in più rispetto alla sua quotazione iniziale di 17 dollari. Venerdì ha toccato il massimo a 28,84 dollari per azione, prima di scendere sotto i 22 dollari per azione e cedere il 13,23% dall’inizio della settimana.
La società è in perdita di 515 milioni di dollari nel 2016, “potrebbe non raggiungere o mantenere mai la redditività” e non gode certo del favore degli analisti. Ma se vi state preoccupando per Evan Spiegel, il CEO 26enne di Snap, potete pure dormire sonni tranquilli: è ancora l’amministratore delegato miliardario più giovane al mondo. La sola IPO gli è fruttata 1,5 miliardi in un giorno.
Ma Spiegel non è il solo a poter cantare vittoria (e cifre con molti zeri) dopo il debutto di Snap a Wall Street.
Evan Spiegel
Evan Spiegel, CEO e co-fondatore 26enne di Snap, ha il merito di aver guidato l’azienda fino a oggi e la fama di essere un visionario circa lo sviluppo dei prodotti. Non stupisce il fatto che sia stato il primo a guadagnarci dall’IPO di Snap. In base al prezzo di apertura, i 210 milioni di azioni di Spiegel adesso valgono 5,06 miliardi di dollari. A questi si aggiungono altri 272 milioni di dollari, provenienti dai 16 milioni di azioni che Spiegel contava di vendere al debutto in Wall Street.
E se non fosse abbastanza, gli spettano altri 36,8 milioni di azioni nel corso dei prossimi 3 anni e un “CEO Award” per aver fatto entrare la società in Borsa, secondo i documenti presentati alla Sec. Mettete tutto insieme e il patrimonio di Spiegel derivato da Snapchat ammonta a circa 6 miliardi di dollari.
Bobby Murphy
Bobby Murphy, co-fondatore 27enne di Snap e chief technology officer, stava accanto a Spiegel per suonare la campana in occasione del debutto a Wall Street. I due fondatori si sono incontrati all’Università di Stanford e hanno lanciato Snapchat nel 2011. Sono gli unici ad avere diritto di voto circa il controllo di Snap: gli investitori non possono decidere o proporre nulla in merito a come viene gestita la società.
Anche le azioni di Murphy valgono circa 5 miliardi di dollari. E pure lui aveva programmato di vendere 16 milioni di azioni in occasione dell’IPO. Ma, a differenza di Spiegel, niente “CEO Award” in vista per lui.
Mitch Lasky
Mitch Lasky, socio della società di venture capital Benchmark, è stato uno dei primi investitori in Snapchat. Grazie a quella scommessa, Lasky e la sua società siedono su azioni di Snap del valore di 2,9 miliardi di dollari. Inoltre la società ha incassato 182 milioni di dollari, vendendo 10 milioni di azioni di Snap.
Lightspeed Venture Partners
Lightspeed è stata la prima società a credere in Snapchat e ora possiede una quota di 2 miliardi di dollari in Snap. “Non capita spesso di essere il primo investitore in una società che debutta nella Borsa di New York al valore cui Snapchat è stata quotata”, ha detto Jeremy Liew, socio di Ligthspeed, a CNNTECH.
Michael Lynton
Di recente Michael Lynton si è dimesso dal suo ruolo di CEO di Sony Entertainment per diventare presidente del CdA di Snap. La sua quota di Snap al momento vale circa 70 milioni di dollari.
Imran Khan
Imran Khan ha lasciato il suo posto di banchiere a Credit Suisse per diventare chief strategy officer di Snapchat. E quella decisione gli è valsa 68 milioni di dollari: questo il valore delle sue azioni in base al prezzo di apertura.
Timothy Sehn
Timothy Sehn è il responsabile della tecnologia di Snap e uno dei più grandi vincitori della IPO della società. Le sue azioni valgono 162 milioni di dollari.