L’arte del rischio
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Il blogger Charles Chu ci parla di quali tecniche aiutano a diventare un trader di successo.

L’epidemia colpì dapprima Hong Kong. Da lì, si diffuse ad ovest verso l’Europa. Londra cadde. Subito dopo, toccò agli Stati Uniti. Miliardi di dollari svanirono nel nulla. I pezzi grossi di Wall Street si ritrovarono con le braghe calate. I titoli crollarono. Tutti urlavano e vendevano e nessuno sapeva perché…Quel giorno sarebbe diventato leggenda.

Nel mondo della finanza, lo chiamano Lunedì nero – il più grande crollo del mercato improvviso della storia.

Trader milionari persero le loro intere ricchezze in un attimo. Per lo shock, caddero in depressione. Alcuni di loro iniziarono a sparare. Vennero uccisi dei broker.

Questo non sarebbe dovuto succedere. Wall Street era armata delle migliori e più brillanti superstar dell’Ivy League, di geni matematici e di impavidi trader famosi. Nessuno ha visto arrivare il disastro.

Quasi nessuno.

Quello stesso giorno – il 20 ottobre 1987 – Paul Tudor Jones tornò a casa con 100 milioni di dollari extra nelle sue tasche. Alcuni momenti prima del crollo, Paul sbatté le palpebre. I puntini sul suo schermo di contrattazione, che rappresentavano i prezzi dei titoli, si comportavano in modo strano.

L’istinto prese il sopravvento. Stava per succedere qualcosa di grosso. Poteva sentirlo. Ci sarà un crollo. Affidandosi al suo ragionamento, Paul fece una scommessa. Se avesse avuto ragione sul crollo, sarebbe diventato un uomo ricco.

Il resto è storia.

Il rischio di Hollywood

Se avete reagito come me quando ho letto questa storia, vi sarete probabilmente detti: oddio, 100 milioni di dollari. Datemene solo l’1%. Che tipo coraggioso. Ma io ho figli. Ho un mutuo da pagare. Non posso rischiare…Un momento, un momento, un momento.

Chi ha detto che Paul Tudor Jones sia stato coraggioso? Chi ha detto che abbia rischiato tutto? Da dove derivano queste supposizioni? Pensiamoci su. Quando sentite le parole “imprenditore” o “trader”, cosa vi viene in mente? Ecco alcune cose a cui penso io: rischio, pericolo, adrenalina, azzardo, aggressività.

Ma è davvero così che si comportano gli amanti del rischio?

Leggiamo i consigli di alcuni dei migliori trader del mondo:

“Non concentratevi sul fare i soldi; concentratevi sul preservare ciò che possedete” – Paul Tudor Jones“Gli elementi del buon trading sono: (1) la riduzione delle perdite, (2) la riduzione delle perdite e (3) la riduzione delle perdite. Se riuscirete a seguire queste tre regole, potrete avere una possibilità” – Ed Seykota

“Le mie tecniche di gestione del denaro sono estremamente prudenti. Non rischio mai nulla che si avvicini alla somma totale dei soldi nel mio conto, tanto meno i miei fondi totali” – Randy Mckay

Uhm, questo è strano. Preservare ciò che si possiede? Ridurre le perdite? Estremamente prudenti? Se James Bond dicesse queste cose, tutti uscirebbero dal cinema.

Le persone amano le storie “dalle stalle alle stelle”. Adoriamo gli studenti che hanno abbandonato gli studi come Bill Gates, Steve Jobs e Oprah Winfrey. Amiamo come abbiano rischiato tutto e siano riusciti ad avere successo. Ma è davvero così che sono andate le cose?

La verità è che chi corre dei rischi è spesso molto, molto contrario ad essi.

Mi definiscono coraggioso

Ho la reputazione di uno che si assume dei rischi.

Due anni fa, mi sono promesso che non avrei mai più indossato una cravatta. Non avrei mai fatto qualcosa che non volevo per una causa in cui non credevo. Ho lasciato il mio lavoro. Ho venduto il 90% della mia roba e ho viaggiato in molti paesi. Ho lavorato come freelance. Ho avviato tante imprese che sono fallite. Quest’anno, ho abbandonato il lavoro freelance per scrivere a tempo pieno. Gli amici osservano quello che faccio e mi dicono: “Wow, è molto coraggioso. Io non riuscirei a farlo”. Il fatto è che non è assolutamente vero. Sono terribilmente spaventato e fortemente contrario al rischio. Ho paura di rimanere incastrato in un lavoro che odio. Ho paura di venire licenziato un giorno senza un motivo preciso. Ho paura di svegliarmi in ospedale ad ottant’anni e chiedermi cosa abbia fatto nella mia vita…

Non sono un folle temerario. La vera assunzione di rischi è fredda, calcolata e completamente apprendibile.

L’arte dell’assunzione dei rischi

Prima le cose importanti. Tutto nella vita è rischioso. Le persone vengono licenziate da lavori “stabili”. I dottori vengono denunciati. Le persone innocenti, condannate. Niente al mondo è sicuro al 100%. Ogni scelta implica un sacrificio. Assumersi dei rischi non significa fare cose pericolose e spaventose. Si tratta di gestire delle scelte per ottenere il miglior risultato possibile.

Una buona assunzione dei rischi dipende da due principi fondamentali: (a) non morire e (b) vincere più di quel che si perde.

I. Non morire (eliminare il rischio di andare in rovina)

Per avere successo, devi prima sopravvivere – Warren Buffett

Nella vita reale, un game over è un game over. Non ci sono seconde possibilità.

La vostra priorità assoluta dovrebbe essere quella di non morire.

Non rischiate mai più di quello che potete permettervi di perdere. I trader esperti rischiano meno dell’1% a operazione. Ciò rende praticamente impossibile il finire sul lastrico. La stessa cosa vale con gli imprenditori – molte startup sono iniziate come progetti di una notte o di un weekend. Quando Bill Gates ha lasciato Harvard, si è assicurato di poterci ritornare se le cose non fossero andate per il verso giusto.

Fissate un “punto di resa”. Quando ho lasciato il mio lavoro, ho stabilito una regola. Se fossi sceso al di sotto di tre mesi di risparmi, sarei tornato a casa e avrei ridotto le perdite. Era questo il mio punto di resa. Vivete sempre per potere lottare un altro giorno.

Costruite un’ancora di salvezza. Poi costruitene un’altra. Nella mia banca custodisco tre mesi di risparmi. Non li tocco mai. Ancora successiva: possiedo soltanto 30 cose. Se qualcuno mi deruba completamente mentre sono in viaggio, posso tornare ad essere operativo per meno di 500 dollari. Ancora numero tre: se tutto dovesse andare a rotoli, ho comunque degli amici e una famiglia. Disponete sempre di un’assicurazione.

Cercate di disporre di molti polmoni (diversificate). Gli esseri umani hanno due polmoni, avete presente? Se uno viene meno, potete comunque sopravvivere. Ho cercato di avere diverse fonti di reddito. Se un cliente mi licenzia, ne ho degli altri. Posso guadagnare soldi dalla traduzione, dalla programmazione, dalla scrittura, dal marketing… se qualcuno inventa un robot per sostituirmi, ne resterei ferito, ma non distrutto.

Provate e riprovate. Voglio sempre una prova che qualcosa funzioni prima di assumermi un grosso rischio. Prima di lasciare il mio lavoro, ho passato un anno di notti e weekend in cui ho imparato a programmare. Ho iniziato ad avere ingaggi da freelancer pagati. Quando me ne sono andato, stavo già guadagnando soldi.

II. Vincere più di quanto si perde (trovare del rischio e del rendimento asimmetrici)

“La ricchezza non è un numero di dollari. Non è un numero di possedimenti materiali. È avere delle opzioni e l’abilità di assumersi dei rischi” – Charlie Loyd

Ecco una credenza comune: ‘farlo alla grande o non farlo affatto’. Per fare 1000 dollari dovete rischiarne 1000, giusto? Per niente.Al contrario, fatelo in piccolo per farlo alla grande. I veri amanti del rischio vanno in cerca di guadagni asimmetrici. Vogliono rischiare 0,10 dollari per farne 1000. È così che ha fatto Paul Tudor Jones nel 1987 – ha visto un’opportunità per raddoppiare di molte, molte volte la sua scommessa. Se avesse sbagliato, ne sarebbe uscito ferito, ma non distrutto. Ecco alcuni modi per aggiungere un modo di pensare asimmetrico alla vostra vita:

Elaborate degli scenari win-win. L’anno scorso, ho trascorso alcuni mesi ad imparare a giocare a poker. Non ho fatto molti soldi, ma andava bene così. Perché? In quei pochi mesi, ho imparato tutti quei concetti che non insegnano a scuola – pensiero probabilistico, controllo emotivo, gestione del denaro, ecc. Non ho guadagnato denaro, ma ho imparato qualcosa. Non c’era modo di perdere.

Tenetevi aperti ai lati positivi. Quando scrivo un articolo, il numero minimo di persone che può raggiungere è zero. Ma qual è il massimo? Un milione? Dieci milioni? È praticamente infinito. Se la vostra startup fallisce, perderete soltanto il tempo e i soldi investiti. Ma qual è il lato positivo? Potreste diventare il prossimo Facebook (NASDAQ: Facebook [FB]).

Fate molti esperimenti. Non sapevo che mi sarebbe piaciuto scrivere. È iniziato tutto lo scorso anno, come piccolo esperimento per un blog. Prima di allora, avevo provato tante cose che non mi erano piaciute. È difficile sapere cosa funzionerà nel lungo termine. Quindi, provate tante cose. La vostra prima idea di impresa probabilmente non funzionerà. Ci vogliono molti fallimenti per ottenere un “successo improvviso”. Imparate dai vostri errori e andate avanti.

Tutto qui. Niente follia, adrenalina o pazzia. Assicuratevi di non soccombere e di vincere più di quanto perdete. Ecco cosa voglio dire. Non perdetevi nelle storielle. Non permettete che un “sono avverso al rischio” sia la scusa che vi impedisca di fare ciò che volete realmente realizzare. Due grandi fonti per rieducare la vostra concezione di rischio sono ‘Antifragile’ di Nassim Taleb (questo libro mi ha aiutato a decidere di lasciare il mio lavoro) e ‘Market Wizards’ di Jack Schwager – una raccolta di interviste a trader di successo.

Saluti. 

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