7 tattiche che ti aiuteranno ad avere ragione in qualsiasi discussione
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È facile che delle tranquille discussioni degenerino. Se sono coinvolti dei familiari, le festività possono diventare particolarmente stressanti. Ecco le tattiche migliori per far comprendere le proprie motivazioni in modo rispettoso ed educato.

1. Non devi vincere una gara contro qualcuno

Attaccare le idee degli altri significa metterli in una situazione del tipo “combatti o scappa”. Nel momento in cui si troveranno sul filo del rasoio, il dialogo diventerà impossibile.

Chi desidera essere convincente dovrà quindi mettere in pratica il cosiddetto “accordo estremo”, ovvero prendere le opinioni del proprio interlocutore e farle avanzare fino alla loro logica, e persino assurda, conclusione.

2. Mantieni un comportamento civile ed educato

Contrariamente a quanto affermano gli esperti di dibattimento, le discussioni non sono mai razionali.

Occorre perciò rispettare il punto di vista altrui, a prescindere da quanto sembri assurdo.

“Quando le persone vedono avvalorata in qualche modo la loro autostima, tendono a essere maggiormente recettive nei confronti delle informazioni che sfidano le loro convinzioni”, ha dichiarato Peter Ditto, professore di psicologia presso l’università della California di Irvine, alla rivista New York nel 2014.

Una volta stabilita una connessione a livello emotivo si può iniziare a diventare logici.

3. Poni delle domande a risposta aperta

Se sei con la tua dolce metà, John Gottman, uno psicologo che lavora conle coppie, consiglia di porre delle domande che gli/le permettano di rispondere in maniera aperta ed esaustiva:

Alcuni esempi:

  • Come cambieresti questa cosa se fossi in possesso di tutto il denaro del mondo?
  • Come vuoi che sia la tua vita in tre anni?
  • Come vuoi che sia il tuo lavoro?

in questo modo un'interazione diventa da competitiva a cooperativa.

4. Mostrati sicuro di te

Le persone non ascoltano la persona più intelligente della stanza.

Uno studio del 2013 ha scoperto che ascoltano invece chi si comporta come se conoscesse la verità.

Bryan Bonner, professore di management presso l’università dello Utah, sostiene che a livello inconscio le persone cercano “segni rivelatori di competenza in ordine sparso” come estroversione, sesso, etnia o sicurezza di sé, invece di prestare attenzione a ciò che una persona effettivamente dice.

“Confidiamo che i fatti rappresentino la cartina al tornasole dell’influenza”, ha dichiarato Bonner al Wall Street Journal nel 2013, “ma spesso tiriamo a indovinare su chi è esperto, e sbagliamo”.

5. Mostra che le persone sono d'accordo con te

Nel suo libro “Le Armi della Persuasione”, Robert Cialdini afferma che la “prova sociale” è una delle migliori tattiche per fare in modo che gli altri vedano le cose nel proprio modo. Questa tattica sfrutta la comprovata tendenza delle persone ad adeguarsi alle opinioni altrui, per quanto strane possano essere.

In base al meccanismo della prova sociale si suppone che ciò che le altre persone stanno facendo sia il comportamento corretto in una situazione. È per questo motivo che lunghe code fuori da un ristorante fanno sembrare il cibo servito all’interno così allettante, e che la sponsorizzazione da parte di un personaggio famoso rappresenta uno strumento di marketing tanto efficace.

6. Usa dei grafici

Secondo uno studio del 2014 a cura dei ricercatori Aner Tal e Brian Wansink della Cornell University le persone si fidano degli scienziati. Perciò fare qualcosa che dia un’apparenza “scientifica” – come ad esempio ricorrere a un grafico – incrementa la propria attendibilità.

“Il prestigio della scienza sembra conferire un potere persuasivo anche a elementi scientifici tanto banali quanto i grafici”, scrivono Tal e Wansink.

7. Usa degli aneddoti

Una storia che parla di come uno zio o un compagno di stanza riesca a mangiare quintali di burro senza ingrassare è solo un aneddoto.

Chi al contrario vuole essere preso sul serio deve usare dei dati, analoghi a quelli ottenuti da studi peer-reviewed condotti su campioni rappresentativi.

Meglio ancora, bisogna cercare il consenso.

“Gli scienziati spesso usano il ‘consenso’ come arma vincente nelle discussioni, e per un buon motivo”, scrive Jacquelyn Gill su Contemplative Mammoth. “Il consenso scientifico è l’insieme di opinioni di tutti gli scienziati, e non solo di quelli con cui si sta discutendo”.

“Potrebbero esserci uno o due scienziati che dissentono (proprio come uno sparuto gruppo di persone nega l’esistenza dell’Olocausto), ma se la stragrande maggioranza degli scienziati arriva a un consenso significa che esistono così tante prove a sostegno di un’idea che in sostanza si tratta di un dato di fatto, basato sullo stato dell’arte delle conoscenze”.

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