6 modi di superare la procrastinanzione
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Secondo una ricerca della Harvard Business Review è possibile rieducare il vostro cervello a distruggere la procrastinazione.

Le persone procrastinano per molte ragioni, ma il risultato è sempre lo stesso: all’ultimo minuto si affrettano a portare a termine il compito o non riescono a rispettare la scadenza. Sebbene la procrastinazione faccia sentire frustrati, le persone continuano a portare avanti questa cattiva abitudine. Come mai?

Secondo Caroline Webb della Harvard Business Review, i nostri cervelli sono programmati per rimandare i compiti. La Webb ha illustrato una ricerca della UCLA, che dimostra che il fascino del guadagno nel breve termine superi quasi sempre l’attrazione di una ricompensa futura.

Data la scelta tra idee più concrete e idee più astratte, il nostro cervello si schiera spontaneamente dalla parte dei concetti più materiali. Ma anche se i nostri cervelli sembrerebbero in apparenza operare contro di noi, non significa che non sia possibile vincere la procrastinazione. Piuttosto, questo dovrebbe spronarci a lavorare ancora di più, perché non si tratta più di un difetto personale, ma di parte della nostra costituzione naturale, che può essere riorganizzata.

Senza ulteriori indugi, ecco la guida approvata dalla ricerca per potere iniziare.

Trovate un compagno di responsabilità

Quando condividiamo i nostri obiettivi con qualcun altro, ciò crea pressione sociale, ma diversamente dalla pressione reciproca che abbiamo provato al liceo, quella di questo tipo può portare al successo.

Condividere i vostri obiettivi con un compagno può creare un sistema in cui avrete un sostenitore e promemoria vivente per smettere di procrastinare. Infatti, secondo la ricerca della Webb, gli esperti hanno rilevato che istintivamente desideriamo essere rispettati dai nostri pari e in questo modo siamo più propensi a raggiungere il nostro obiettivo.

Quindi, quando al lavoro avete un obiettivo da completare, dite a qualcuno quando lo porterete a termine. Se direte a un cliente o a un dipendente quando porterete qualcosa a compimento, il vostro cervello si sentirà più in obbligo di farlo. Meglio ancora, se state cercando di completare un grosso affare, sfruttate il potere della mentorship per migliorare la vostra responsabilità e successo.

Fate sembrare minore il costo dell’azione

Identificate il primo passo. A volte siamo solo intimoriti dal compito che stiamo evitando. Potremmo avere “impara il francese” sulla nostra lista, ma chi può trovare il tempo di farlo nel pomeriggio? Caroline Webb afferma che il trucco consiste nello scomporre grandi compiti in piccoli passi che non siano così gravosi. Meglio ancora: identificate il primo passo più piccolo, qualcosa di semplice, in modo che persino il vostro cervello concentrato sul presente potrà notare che i benefici superano il costo dello sforzo.

Quindi, invece di “imparare il francese”, potreste decidere di “inviare una mail a Nicole per chiederle consigli riguardo all’imparare il francese”. Portate a termine questo semplice obiettivo e vi sentirete più motivati a compiere il prossimo passo, invece di continuare ad abbattervi per la vostra mancanza di conoscenze linguistiche.

Collegate il primo passo a un premio

Possiamo far sembrare il costo dello sforzo ancora inferiore se colleghiamo quel piccolo passo a qualcosa che abbiamo realmente intenzione di fare. In altre parole, collegate il compito che state evitando a qualcosa che invece non evitereste. Ad esempio, potreste concedervi di leggere riviste popolari o libri mentre siete in palestra, poiché quel piacere proibito aiuterebbe a diluire la percezione del vostro cervello del “costo” a breve termine dell’esercizio. Allo stesso modo, potreste trovare l’autodisciplina necessaria a portare a termine un compito sfuggente promettendo a voi stessi che lo farete in una graziosa caffetteria, tenendo in mano il vostro drink preferito.

Rimuovete il blocco nascosto

A volte ci troviamo continuamente a tornare su un compito, ancora riluttanti a compiere il primo passo. Sentiamo una vocina nella nostra testa che ci dice: “Sì, è una buona idea, ma… no”. A questo punto, dovremmo porre a quella vocina qualche domanda, per capire cosa rende così sgradevole l’agire. Ciò non richiede necessariamente della psicoterapia. Chiedetevi con pazienza alcuni “Perché?” – “Perché sembra così difficile farlo?” e “Come mai?” – e il blocco riuscirà a emergere abbastanza in fretta. Spesso, il problema risulta essere un nobile impegno in competizione che indebolisce la vostra motivazione.

Ad esempio, supponiamo che troviate difficile attenervi a una routine di obiettivi per la mattina. Alcuni “perché” potrebbero evidenziare che la sfida derivi dal vostro desiderio ugualmente forte di far colazione con la vostra famiglia. Una volta che avrete reso questo conflitto più esplicito, sarà molto più semplice trovare un modo per superarlo – magari fissando i vostri obiettivi giornalieri per la sera prima o durante il vostro tragitto verso il luogo di lavoro.

Fidatevi di voi stessi per iniziare adesso

Una volta che avrete scoperto cosa vi trattiene dal compiere un compito specifico o un progetto, sarà tempo di superare le vostre paure. La ricerca della Webb mostra che tendiamo a eseguire un’analisi costi/benefici su qualcosa di nuovo, ma che siamo meno propensi a valutare i potenziali svantaggi derivanti dal mantenimento dello status quo. Questa propensione alla negligenza può impedirci di fare le cose in modo migliore soltanto perché significherebbe fare qualcosa di diverso.

Superate questo timore utilizzando la regola del 70% del corpo dei Marine. Finché avrete il 70% delle informazioni per prendere una decisione, il 70% delle risorse per completare un progetto e sarete certi al 70% che riuscirete, allora sarete pronti. Il fulcro della regola del 70% è che è impossibile essere pienamente preparati a qualcosa.

Fidatevi del vostro istinto e iniziate.

Pensate ai risultati della procrastinazione

Mark Twain una volta disse: “Mai rimandare a domani ciò che puoi fare benissimo dopodomani”. Non ascoltatelo! Piuttosto, concentratevi su ciò che accadrebbe se rimandaste un compito o un progetto fino all’ultimo minuto. Potrebbe capitarvi un’emergenza, che vi farebbe perdere la scadenza. Il risultato sarebbe la perdita di un buon affare o la rovina della vostra immagine aziendale. Il vostro cliente potrebbe pensare che gli abbiate fornito un servizio inadeguato e ciò potrebbe inoltre ripercuotersi sulla vostra reputazione e sulla possibilità di ottenere lavori futuri.

Pensando maggiormente alle conseguenze negative derivanti dal rimandare un compito, sarete più motivati a evitare tali effetti e a portare a termine il lavoro. Secondo la Webb, gli psicologi lo chiamano “focus sulla prevenzione”, poiché molte persone cercano maggiormente di evitare le conseguenze negative rispetto al ricevere risultati positivi. Questa mentalità vi permetterà di andare avanti anche quando vorrete mollare o rimandare il lavoro a un altro giorno.

Accettate il fatto che la procrastinazione sia parte naturale di ciò che siete ma ricordate che, come con qualsiasi altra cosa, avete anche il potere di rieducare il vostro cervello e di vincerlo grazie a questi pratici consigli. L.M. Heroux diceva: “Smettetela di parlare, iniziate a camminare”.

Vorrei modificare un po’ questo consiglio e dirvi “Smettete di leggere, iniziate a ottenere successi!”.

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