Le 9 attrazioni turistiche più sottovalutate d’Asia
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Non solo Angkor Wat o la Grande Muraglia Cinese.

Quando si tratta di attrazioni turistiche spettacolari, l’Asia ne ha moltissime.

Ma per ogni Angkor Wat o Grande muraglia cinese, centinaia di posti incredibili restano inosservati.

Alcuni sono remoti e oscuri, altri nascosti in piena vista in alcune delle città più grandi dell’Asia.

Ecco 9 luoghi inattesi che vale la pena visitare.

1. Pulau Ubin (Singapore)

Nello Stretto di Johor al largo della costa nordorientale di Singapore, a soli 10 minuti di battello dal terminal traghetti Changi Point, è situata l’isola di Pulau Ubin.

Spesso definita l’ultimo “kampung” di Singapore (la parola malese per descrivere un villaggio tradizionale) ha successo tra i singaporiani in cerca di un ritmo di vita più lento e che vogliono prendersi una pausa dalla giungla urbana. L’isola da 10 km² ha elementi unici come il suo ecosistema, la fauna marina, le specie di uccelli a rischio estinzione e le scogliere coralline presso le paludi di Chek Jawa.

Le mountain bike sono il mezzo di trasporto preferito e un ottimo modo per esplorare i sentieri e i percorsi. L’eccellente cucina locale casereccia è un’altra grande attrazione.

2. Villaggio di Taipa (Macao)

È facile dimenticare che Macao sia stata una meta in cui storia, cultura e tradizione attiravano più visitatori internazionali rispetto all’intrattenimento e al gioco d’azzardo.

E mentre il boom dei casinò ha cambiato per sempre il volto dell’ex enclave portoghese, sono stati fatti dei tentativi per preservare gli aspetti del patrimonio unico della zona.

Il villaggio di Taipa è un ex villaggio di pescatori. Con le sue facciate coloniali e vicoli pittoreschi ristrutturati, è sede di musei, chiese, templi e ville straordinarie.

In Rua do Cunha (la strada del cibo), i visitatori possono operare diverse scelte.

3. Dalat (Vietnam)

Le pittoresche Baia di Ha Long e Hoi An sono due delle destinazioni che negli ultimi anni hanno prosperato, con l’aumento dei turisti in visita in Vietnam.

Ma Dalat, situata presso gli altipiani centro-meridionali del paese, sta iniziando ad attirare l’attenzione soltanto di recente.

Conosciuta come “la città dell’eterna primavera” era in precedenza la destinazione preferita dei governatori coloniali francesi che desideravano raggiungere il clima più fresco della montagna, lontano dalle coste umide.

Fuori dalla città, le sinuose colline ricoperte di pini possono fare dimenticare a chiunque di trovarsi nel sudest asiatico, mentre golf club privati alla moda come il The Dalat at 1200 hanno tratto vantaggio dal clima confortevole.

4. Ko Adang (Thailandia)

Le spiagge di Ko Adang sono raggiungibili con le long tail boat.

Le isole della Thailandia non hanno bisogno di presentazioni per gli edonisti del mondo in cerca di relax e tramonti perfetti.

Ma poche di queste sono rimaste tranquille come Ko Adang nel Parco nazionale marino di Ko Tarutao.

Nei suoi 30 km², vicino al confine con la Malesia, si trovano acqua cristallina e sabbia bianca, con l’aggiunta di molti meno visitatori.

Gli alloggi sono piuttosto semplici e limitati a tende e bungalow sulla spiaggia, ma con le montagne e la foresta pluviale da esplorare, insieme alle Cascate del pirata, il soggiorno sull’isola non lascia molto spazio al riposo.

5. Sharp Island (Hong Kong)

Chi visita Hong Kong per la prima volta resta sempre sorpreso dallo scoprire la moltitudine di opzioni esterne alla città, dalle centinaia di chilometri di sentieri fino alle isole remote.

Sharp Island, anche nota come Kiu Tsui Chau, dista un giro in battello dalla popolare destinazione turistica e porto peschereccio di Sai Kung. Durante la settimana, sono pochi i turisti che vi arrivano, e ciò significa che i visitatori possono avere le tre spiagge dell’isola tutte per loro.

Il possedere una delle acque più pulite di tutta Hong Kong la rende la destinazione per immersioni ideale, mentre la vicina isola di Kiu Tau può anche essere raggiunta con la bassa marea tramite una lingua di terra naturale.

6. Yakushima (Giappone)

Il clima subtropicale, la riserva di biosfera UNESCO, le sorgenti calde, le tartarughe Caretta Caretta e i delfini sono solo alcune delle attrazioni di quest’isola che si trova a circa 64 km dalla punta sudovest del Giappone nella Prefettura di Kagoshima.

La ricca flora comprende gli antichi cedri giapponesi – alcuni dei quali hanno più di 1.000 anni – parte di una foresta primordiale che è praticamente scomparsa nelle altre zone della regione.

Gli alloggi variano dai pittoreschi cottage e pensioni fino al lusso delle spa, degli hotel e degli ryokan, alberghi tradizionali giapponesi con un servizio impeccabile.

7. Majuli (India)

Il lontano stato di Assam dell’India nordorientale non appare in molte guide turistiche, ma la più grande isola fluviale del paese, Majuli, è una delle attrazioni per gli intrepidi viaggiatori che la visitano.

È la capitale culturale della lingua assamese e presenta molti monasteri indù. I suoi 450 km² di aree naturali sono anch’essi un’attrazione – soprattutto per gli appassionati di birdwatching.

Tuttavia, il possente fiume circostante di Brahmaputra erode quest’isola ogni anno a un tasso allarmante e alcuni esperti sostengono che Majuli scomparirà completamente entro vent’anni.

8. Piana delle giare (Laos)

Uno dei luoghi più esoterici dell’Asia si trova nel Laos centrale, dove migliaia di enormi giare di pietra, alcune delle quali possiedono più di 2.000 anni, costellano il paesaggio in più di 90 siti separati.

La convinzione più diffusa riguardo alle loro origini è che venissero usate in pratiche sepolcrali preistoriche per cremare i corpi.

Un’altra ipotesi più pragmatica è che venissero utilizzate per raccogliere e immagazzinare l’acqua piovana dei monsoni per i viaggiatori e i mercanti lungo le strade carovaniere.

Allo stesso tempo, il più romantico folklore locale suppone che contenessero whiskey per un gigante che viveva nelle montagne di Phonsavan.

In ogni caso, sono una straordinaria aggiunta al paesaggio in un paese spesso trascurato dai viaggiatori.

9. Koh Rong (Cambogia)

Poiché la seconda isola più grande della Cambogia è stata lo scenario di una delle ultime stagioni di “Survivor”, non sorprende che, in assenza di strade, macchine e con elettricità molto limitata, l’offerta di alloggi sia molto essenziale.

Ma ciò che manca in servizi viene compensato dalla bellezza naturale e dalla tranquillità.

Oltre ai tranquilli piaceri di un’amaca, di un tramonto e di una birra fredda locale, i viaggiatori giungono qui per praticare immersioni, fare snorkeling, trekking nella giungla e arrampicate.

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