20 classici cinematografici dei nostri giorni
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Fare un tuffo nel recente passato cinematografico e guardare un bel film è sempre una buona idea.

1. “Donnie Darko” (2001)

Jake Gyllenhaal stava appena cominciando a farsi notare quando ha ottenuto uno dei primi ruoli da protagonista, nei panni di un adolescente inquieto perseguitato da visioni del futuro e da un inquietante coniglio. Donnie Darko è divenuto un cult, riuscendo a catturare l’angoscia di una gioventù che, all’epoca dell’uscita del film nelle sale, stava facendo i conti con lo smarrimento post 11 settembre.

2. “Bowling a Columbine” (2002)

Il quarto lungometraggio di Michael Moore, vincitore dell’Oscar per il miglior documentario, è forse il suo film migliore. Qui il controverso regista sfrutta gli eventi del massacro alla Columbine High School per affrontare la questioni delle armi negli Stati Uniti. Dopo 14 anni le problematiche esplorate dal film sono purtroppo ancora attuali.

3. “City of God” (2002)

Il film, ambientato nelle favelas di Rio de Janeiro, racconta la vita di due ragazzi che crescono in un ambiente dominato dalle armi e dalla droga. Il cast è composto perlopiù da attori non professionisti, le cui performance contribuiscono a conferire al film grande autenticità. Tuttavia ciò che sorprende maggiormente sono i momenti comici di un film estremamente violento.

4. “Se mi lasci ti cancello” (2004)

Cosa si ottiene combinando un regista come Michel Gondry e uno sceneggiatore come Charlie Kaufman? La risposta è una delle storie d’amore più originali degli ultimi 15 anni. In quella che è una delle sue prove migliori, Jim Carrey interpreta Joel, un uomo che, dopo la separazione dalla sua ragazza (Kate Winslet) si rivolge a un dottore specializzato nella cancellazione della memoria. Ciò che segue è, grazie alla visionarietà di Michel Gondry e alle parole di Kaufman, quasi perfetto.

5. “Super Size Me” (2004)

Morgan Spurlock ha usato la sua personalità estroversa e un tema scottante per creare un film che ha definito la sua carriera. Esaminando il problema dell’obesità negli Stati Uniti, Spurlock ha puntato i riflettori sulla catena del McDonald, cambiando il modo in cui pensiamo ai fast food (nel film il regista consuma per un mese tutti i suoi pasti dal McDonald). Il film ha contribuito in larga parte all’inserimento nell’offerta del Mc Donald di cibi più salutari e alla rimozione dei menu “Super Size”.

6. “Non è un paese per vecchi” (2007)

Partendo dall’adattamento di un romanzo di Cormac McCarthy, i fratelli Coen hanno dato vita a un western classico contemporaneo. Con Josh Brolin nei panni di un uomo che si imbatte in una grossa valigia piena di contanti e Javier Bardem che interpreta un killer psicotico, il film vi sembrerà più bello a ogni nuova visione.

7. “Ratatouille” (2007)

Questo film di animazione racconta una storia coinvolgente adatta anche a un pubblico adulto. Ambientata nell’elegante mondo culinario parigino, Ratatouille segue un topo che sogna di diventare uno chef. Il film sarebbe potuto essere un disastro, invece dimostra che anche i cartoni e la computer grafica possono raccontare storie con mille sfaccettature.

8. “Il petroliere” (2007)

Paul Thomas Anderson ha realizzato un film epico sotto diversi aspetti, tra cui la storia, la musica e la fotografia. Daniel Day-Lewis, che interpreta un maniacale signore del petrolio, regala una performance che supera la prova del tempo.

9. “Zodiac” (2007)

David Fincher, notoriamente attratto dai temi più cupi, è perfetto per portare sul grande schermo la storia del killer Zodiac. Jake Gyllenhaal interpreta il vignettista di un giornale che diviene ossessionato dal caso e si improvvisa detective quando la polizia si ritrova a corto di piste da seguire. L’aspetto migliore del lavoro di Fincher è forse la sapiente costruzione della suspense, grazie alla quale per lo spettatore chiunque potrebbe essere il killer.

10. “Man on Wire” (2008)

Prima di The Walk, la storia dell’audace funambolo che passeggia tra le due torri gemelle ci è stata raccontata da coloro che ne sono stati i veri protagonisti, nel documentario di James Marsh Man on Wire. Il documentario vincitore dell’Oscar vanta come narratore niente meno che il funambolo stesso. Sebbene la ricostruzione della vicenda mostri l’incredibile portata dell’impresa, è proprio la sapiente narrazione di Philippe Petit a tenere lo spettatore incollato allo schermo.

11. “WALL-E” (2008)

Probabilmente il miglior lavoro della Pixar, WALL-E esplora così tante questioni che lo si potrebbe guardare una dozzina di volte focalizzando sempre l’attenzione su un aspetto diverso. Da una storia d’amore alla riflessione sul problema dell’obesità e del cambiamento climatico, il film è molto più del viaggio di un adorabile robot (ma anche quella parte è fantastica).

12. “Bastardi senza gloria” (2009)

Il tanto sospirato film di Quentin Tarantino sui nazisti è valsa l’attesa. Brad Pitt interpreta il leader di un gruppo di soldati statunitensi ebrei la cui missione è uccidere il numero maggiore possibile di nazisti in Francia. Oltre a vantare personaggi grandiosi come “l’Orso Ebreo” e magnifiche scene di azioni, il film è anche una lettera d’amore al cinema.

13. “Inception” (2010)

A Christopher Nolan piace sorprendere il pubblico, ma Inception costituisce uno dei suoi più grandi trucchi. Leonardo Di Caprio interpreta il leader di un gruppo in grado di infiltrarsi nei sogni delle persone per rubare informazioni. La sua ultima missione consiste tuttavia nell’innestare un’idea. Ciò che ne consegue è una vertiginosa caccia nelle profondità del subconscio da cui è impossibile distogliere gli occhi.

14. “Le amiche della sposa” (2011)

Con alcune delle attrici più divertenti del mondo dello spettacolo, Le amiche della sposa dimostra che le donne possono essere comiche e sboccate tanto quanto gli uomini. Il film ha il merito di aver finalmente affidato a Kristin Wiig un ruolo da protagonista e di aver trasformato Melissa McCarthy in una stella del cinema, oltre ad aver consacrato Paul Feig come regista di commedie al femminile.

15. “Drive” (2011)

Il regista Nicolas Winding Refn prende la sua fascinazione per la violenza e la combina con l’interpretazione di Ryan Gosling e con la musica di Cliff Martinez, creando un ottimo thriller con le atmosfere di film degli anni ottanta come Il ladrone e Vivere e morire a Los Angeles.

16. “The Interrupters” (2011)

Prima che Spike Lee affrontasse il tema della violenza a Chicago con Chi-Raq, il regista di documentari Steve James si concentra, in The Interrrupters, su coloro che tentano di porre un freno alla violenza. La pellicola segue un gruppo di ex membri di una gang che cercano di far ragionare dei giovani e la cinepresa di James riesce a catturare delle incredibili interazioni nelle quali le parole possono più di qualsiasi pistola.

17. “The Act of Killing” (2012)

Questo è uno di quei documentari che mostrano realtà troppo orribili per essere vere. Il cineasta Joshua Oppenheimer punta i riflettori sul genocidio in Indonesia, facendo amicizia con i leader responsabili delle uccisioni di massa, i quali scelgono perfino il genere cinematografico cui aderire per ricostruire gli omicidi davanti alla macchina da presa.

18. “The Master” (2012)

I dialoghi tra Philip Seymour Hoffman e Joacquin Phoenix che impreziosiscono questo film di Paul Thomas Anderson si collocano tra le migliori prove d’attore che potrete mai vedere. La pellicola segue un veterano della marina che fa amicizia con il capo di un’organizzazione religiosa. La ginnastica mentale tra i due è a dir poco avvincente.

19. “Upstream Color” (2013)

Realizzato con un budget limitato e auto-distribuito, Upstream Color è un avvincente racconto che mostra come nella vita ci sia di più oltre alla nostra esistenza quotidiana. Da vedere assolutamente.

20. “Boyhood” (2014)

Girato nel corso di 11 anni, tra il 2002 e il 2013, il film di Richard Linklater che racconta la formazione di un ragazzo dalla pre-adolescenza alla maturità è un’opera mai realizzata prima. La dedizione di quanti vi hanno partecipato è encomiabile, ma la storia in sé è talmente potente da poter rivaleggiare con i migliori documentari in quanto a realismo.

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