Qui l’apocalisse non riuscirà a raggiungervi.
Il clima di dicembre è stato praticamente apocalittico in alcune parti del mondo. Enormi aree del Brasile, Uruguay, Paraguay, Argentina e Regno Unito sono state colpite duramente da alluvioni.
Aggiungiamo a questo i tornado fuori stagione che hanno devastato il Texas e le pazzesche temperature troppo alte nella costa orientale degli USA e nell’Europa continentale.
Il cambiamento del clima causato dall’uomo sta iniziando a far pagare pegno e presto il mondo si sarà ufficialmente riscaldato di 1° C dal 1900, causando enormi cambiamenti al nostro pianeta.
C’è anche l’ascesa dello Stato Islamico e l’aumento delle tensioni tra la Russia e la Turchia, dopo che quest’ultima ha abbattuto un aereo militare russo a novembre. Tutto considerato, il mondo è un po’ in difficoltà.
L’umanità è già sopravvissuta a una crisi finanziaria e all’allarme di un’apocalisse dei Maya nell’ultimo decennio, ma se il 2016 è l’anno in cui eventualmente il mondo inizia a crollare, pensiamo che dovresti sapere dove andare a parare per sopravvivere.
Abbiamo selezionato dei posti che supponiamo rimarranno delle fortezze di stabilità, sicurezza e prosperità, indipendentemente da quel che il mondo gli riserva.
Islanda
L’Islanda è di gran lunga la nazione più isolata in Europa, piazzata a centinaia di chilometri da ogni altro pezzo di terra, cosa che rende difficile qualunque invasione potenziale.
La nazione è anche piena zeppa di risorse utili a rimanere in vita. È alimentata quasi interamente da energia geotermica grazie a diversi vulcani attivi sul suo territorio e le acque delle sue coste hanno alcuni dei pesci migliori e più abbondanti nel mondo. Quindi, se ti devi rintanare su quest’isola per lungo tempo, puoi essere certo che starai al caldo e ben nutrito.
L’Islanda è anche sopravvissuta al collasso quasi totale del suo sistema bancario durante la crisi finanziaria, quindi è risaputo che i suoi abitanti sono piuttosto resistenti, fatto essenziale caso mai arrivi la fine del mondo.
Tristan da Cunha
Quest’arcipelago nell’Oceano Atlantico meridionale è in effetti l’arcipelago abitato più remoto al mondo, a più di 2 mila chilometri da altri territori. La popolazione supera di poco i 300 abitanti, quindi siamo sicuri che stiano cercando altri residenti. È rinomato per la pesca eccellente: carriera perfetta se le cose dovessero peggiorare davvero.
Guam
Questo è il posto per i patrioti americani, che si possono rifugiare in questo remoto avamposto d’America. Guam è situato nel Pacifico e ospita un’enorme presenza militare americana. Perfetto per mantenere sicure le persone nel caso in cui le relazioni tra Russia e Turchia vadano a rotoli e ci ritroviamo nel mezzo della Terza Guerra Mondiale.
Tuttavia l’economia di Guam non è proprio florida, la maggior parte delle sue entrate provengono dal turismo e dal governo statunitense.
Chiang Mai
Tutto ciò che ti basta sapere di questa idillica città del nord della Thailandia è che l’investitore svizzero Marc Faber ne ha fatto la sua residenza. Faber è famoso per essere incredibilmente pessimista riguardo alle condizioni del mondo. Pubblica continuamente delle avvertenze su dove si dovrebbe vivere in caso di guerra (terreni agricoli in zone rurali) e cosa succederà al dollaro (varrà meno della carta igienica).
Inoltre, mentre il sudest asiatico è nel mirino per quanto riguarda guerre, eroina, massacri e turbolenze politiche da decenni, Chiang Mai è rimasta una roccaforte di pace e stabilità. Segno che potrebbe sopravvivere indipendentemente da quel che la storia riserva al resto del mondo.
Denver
Denver ha alcuni punti in suo favore. È vicino a incredibili riserve di petrolio di scisto, quindi non mancherà mai di carburante.
In caso di guerra è la città degli Stati Uniti più facile da difendere, è a 1609 m. s.l.m. (e per niente vicino al mare) e circondata da montagne.
La sua altitudine ne fa anche il posto ideale da abitare nel caso di riscaldamento globale. In effetti, il riscaldamento globale aiuterebbe a far diventare i terreni agricoli che circondano Denver incredibilmente fertili.
Antartide
L’Antartide è probabilmente uno dei posti più inospitali del pianeta, quindi è il luogo perfetto per nascondersi se arriva la fine del mondo. Se riesci ad arrivarci con abbastanza cibo per sopravvivere l’inverno freddo, puoi abitare una delle baracche delle spedizioni e resistere fin quando la situazione migliora. È poco probabile che la guerra raggiunga il luogo più a sud del mondo.
L’unico svantaggio è che se il livello del mare si alza a causa dei cambiamenti climatici, potresti finire come questo pinguino.
Puncak Jaya
Questa regione montagnosa dell’Indonesia non sembrerebbe un luogo molto ospitale in cui vivere. Ma ricordati che in un momento simile non stai cercando un luogo ospitale. Stai cercando di sopravvivere. E si è scoperto che la più grande miniera d’oro al mondo si trova nelle montagne Puncak Jaya, quindi ci potrebbe essere un mucchio di lavoro e commercio se giochi bene le tue carte. La regione ospita anche la terza miniera di rame più grande del pianeta.
Città del Capo
Quando ti trovi sul territorio africano, Città del Capo è il luogo migliore. Con viste e porti stupendi, la città è la seconda più popolata del Sud Africa per buone ragioni. Anche se tutto andasse storto, Città del Capo continuerebbe ad esistere come se niente fosse.
La situazione economica di Città del Capo non è paragonabile a quella di altre città del nord, in parte grazie alla posizione geografica del Sud Africa. È anche relativamente libera da influenze straniere occidentali.
Berna
La Svizzera ha già dimostrato di essere senza dubbio un rifugio sicuro durante il sanguinoso passato dell’Europa. Berna è circondata dalle Alpi svizzere, che forniscono una protezione naturale e la capitale svizzera è probabilmente il posto migliore in cui nascondersi in Europa, grazie al suo istinto diplomatico.
È risaputo che la Svizzera è restata neutrale in ogni gran conflitto degli ultimi secoli e la sua neutralità fa di Berna un luogo abbastanza buono in cui rintanarsi durante la Terza Guerra Mondiale. I terreni agricoli svizzeri sono già tra i più fertili al mondo e non faranno che migliorare in caso di cambiamenti climatici.
Si ritiene che Berna debba il suo nome al plurale tedesco della parola ‘orso’, Bären. Per 500 anni sono stati mantenuti tradizionalmente in vita i recinti per gli orsi e oggi ha un parco per gli orsi meno crudele.
Necker Island
Questa è l’isola privata di Richard Branson, magnate di Virgin. Se gli fai una telefonata, sicuramente ti lascerà abitare lì quando tutto andrà a rotoli. In fin dei conti sembra una persona simpatica.
Terra del Fuoco
I percorsi dei venti fanno sì che questa regione del Sud America sia il posto perfetto per evitare qualunque pioggia radioattiva nucleare. Inoltre, a nessuno verrà in mente di invadere la Terra del Fuoco.
Yukon
Lo Yukon è il territorio federale canadese più occidentale. Scarsamente popolato, in questi giorni la sua economia dipende molto sul governo e sul turismo. Ma se tutto va a pezzi la zona è certamente capace di sostenere delle piccole comunità rigogliose.
C’è un mucchio di fauna selvaggia per i cacciatori, che sarà utilissima nei primi anni dopo una catastrofe mondiale quando l’allevamento e l’agricoltura non sono un’opzione fattibile.
Mentre la civiltà recupera, le miniere di metalli rari della zona saranno una manna. L’abbondanza di fiumi permetterà di spostarsi facilmente.
Il clima è duro, specialmente in inverno. Quindi portati un cappotto pesante. E se ti ritrovi da solo nella landa desolata, fai particolarmente attenzione agli orsi.
Kansas City
Indipendentemente da quel che può succedere agli Stati Uniti, Kansas City probabilmente non avrà problemi. Non è su nessuna delle due coste, quindi non ti devi preoccupare troppo della sicurezza, invasioni straniere o innalzamento del livello del mare. È circondata da un mucchio di terreno agricolo (adatto a coltivare cereali e ad allevare bestiame), si trova anche al crocevia di diverse linee ferroviarie, quindi i trasporti non dovrebbero essere un problema, perfino se le cose iniziano ad andare proprio male. In effetti, la città dovrebbe prosperare e diventare un fulcro di attività.
L’isola di Lewis
Situata nel nord dell’Oceano Atlantico ad almento 3 ore di navigazione dalla Scozia, l’isola di Lewis ha la posizione ideale per evitare qualunque guerra o un’apocalisse di zombi. Considera anche che nessuno, da 950 anni, è riuscito a invadere il Regno Unito.
L’isola ha anche un mucchio di risorse naturali, con cibo fantastico e tutto il whisky che desideri, rendendolo il posto perfetto in cui nascondersi alla fine del mondo.