La vita dell'1% dei privilegiati
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La disuguaglianza tra ricchi e poveri in un progetto fotografico di Miles Piccolo.

Non è un segreto che oggigiorno l'1% della popolazione mondiale detiene il 50% della ricchezza globale e che il secondo 50% detiene appena l'1% della ricchezza.

I più alti AD americani guadagnano circa 350 volte di più del lavoratore medio e nel 2014 i 25 amministratori di fondi speculativi più pagati hanno collettivamente raggiunto uno stipendio pari a 11,6 miliardi di dollari - a quanto si dice, una delle cifre più basse degli ultimi anni.

Nel suo libro di prossima uscita e nella sua mostra itinerante "1% Privilege in a Time of Global Inequality", il curatore e redattore grafico Myles Little esplora questo problema complesso, mettendo in mostra una collezione di opere di vari fotografi. Il libro, che è stato finanziato collettivamente via Kickstarter, dovrebbe uscire a dicembre.

"Voglio che la gente cominci a parlare di correttezza economica, delle nostre priorità e dei valori della nostra società", dice a Business Insider. "Stiamo celebrando dei veri eroi? Stiamo trattando bene le persone giuste? O le nostre simpatie sono fuorviate?".

Queste sono le domande che spera di sollevare tra i visitatori della sua mostra, mentre danno uno sguardo esclusivo nelle vite dei super ricchi.

Abbiamo parlato con Little di questo progetto e di come è stato messo insieme.

Little ha concepito questa mostra mentre era in vacanza in Messico, nella regione di Oaxaca, discutendo di fotografia, ricchezza e disuguaglianza con un collega curatore. Little lasciò la regione con l'ispirazione di iniziare a curare un assortimento in cui questi tre punti di discussione si intersecassero. Quest'immagine "Varvara nel suo Home Cinema" esplora cosa vuol dire crescere come bambino privilegiato in Russia. Little ha detto che Skladmann descrive questa immagine come "una farfalla che cerca di scappare".

Varvara nel suo Home Cinema, Mosca, 2010, dalla serie "Little Adults" di Anna Skladmann.

Quest'immagine è tratta dalla serie "Removing Mountains", che esamina gli effetti dell'industria delle miniere di carbone sulla cultura e sul paesaggio degli Appalachi. Little ha scelto questa immagine per i suoi toni infausti e perché attesta "i costi ambientali del consumo e del privilegio", ha detto. "I costi che potrebbero essere nascosti dietro ad una bella e alta fila di alberi, ma che in effetti colpiranno altre persone che abitano sottovento".

Cheshire, Ohio, 2009, tratta dalla serie di Daniel Shea "Removing Mountains".

"Questa fotografia è stata scattata in una miniera di diamanti in Tanzania. In questa serie [il fotografo David] Chancellor documenta anche la gente del posto bisognosa che vive vicino alla miniera e che si arrampica tutto intorno alle rocce, nella speranza di trovare qualche traccia di polvere di diamante o roccia. Adoro veramente questa perfetta sintesi di idee di lusso elevato, di costi ambientali della miniera e di violenza fortemente alimentata, messa a nudo in un solo scatto, quando il privilegio viene messo in dubbio."

Senza titolo #IV, Sicurezza della Miniera di North Mara, Tanzania, 2011, David Chancellor - chiosco.

Little è stato molto attento a non selezionare immagini di ricchezza che vediamo nei giornali scandalistici o attraverso Hollywood. Questa foto tratta dalla serie "Paradise Now" del 2008, documenta una natura artificialmente illuminata dalle grandi città asiatiche. "Volevo mostrare un'attività economica fantastica e frenetica. È importante far vedere lo sforzo, la produttività e il lavoro puro e semplice in una mostra che è in gran parte sull'economia", dice Little

Paradise Now n. 18, 2008, dalla serie "Paradise Now" di Peter Bialobrzeski.

Little ha detto che voleva "evitare il cliché del malvagio banchiere ricco e facoltoso". "Quel che mi piace di questa immagine è come ha catturato in modo energetico la prossimità tra ricchezza e povertà, bellezza e rovina", ha detto Little di questa foto di Shanghai.

La caduta di Shanghai (Fuxing Lu Demolition), 2002, di Greg Girard.

"Volevo creare una mostra fatta di oggetti belli e preziosi", ha detto Little. In questa immagine un uomo galleggia nella piscina del 57º piano del Marina Bay Sands Hotel, con il profilo del distretto finanziario di Singapore alle sue spalle.

2013, Paolo Woods & Gabriele Galimberti —INSTITUTE.

"Hollywood, California" è preso da un libro che esplora i paesaggi più rappresentativi del West americano. Little è stato attirato da questa immagine perché "esamina da vicino il simbolo [hollywoodiano] del tremendo potere culturale e finanziario, in un modo che perdona poco, o semplicemente in un modo che non è celebrativo.

Hollywood, California, 2007, tratto dal libro di Jesse Chehak "Fool's Gold."

Quest'immagine aerea di una comunità recintata di Henderson, nel Nevada, ha fatto venire in mente a Little la questione della sostenibilità. "[Questa foto] descrive gli effetti ambientali del privilegio. Serve parecchia acqua per mantenere così verde l'erba in un deserto del Nevada. C'è qualcosa di alieno nella presenza di questo paesaggio e personalmente mi chiedo per quanto tempo questo sarà ancora sostenibile?"

"Roma Hills" Case Recintate Rivolte a Est; 1000-2500 mq, Henderson, Nevada; 2012 ©2012 Michael Light, tratta da Lake Las Vegas/Black Mountain, Radius Books.

"L'impotente che celebra il potente è qualcosa che qui in America vedo spesso", dice Little. Quest'immagine realizza l'idea, ma Little ci tiene a notare che "voglio evitare di criticare l'uomo nella fotografia, invece quello che mi attrae è la metafora, la visione di insieme che quest'immagine trasmette".

Pulitore senza gambe della Hollywood Walk of Fame, 2005, Juliana Sohn.

Aldilà della meravigliosa tavolozza di colori e struttura della "Chrysler 300", Little ha visto l'opportunità di poter parlare dell'automazione e di come tocca la classe media. "È importante parlare della pressione che è calata sulla classe media e penso che l'automazione sia parte integrante di questa conversazione. Produciamo della tecnologia incredibile, tecnologia come questi robot. Ma questo non significa che ciò sia sempre bene per noi sotto ogni aspetto, non significa che creerà molto più lavoro per noi."

Chrysler 300, 2007, Floto+Warner.

"Projector" è tratta da un libro che esplora i casinò di nuova costruzione (nella foto qui sotto) e le decadenti strutture militari nelle comunità limitrofe di Wendover nello Utah e di West Wendover nel Nevada. "Ciò che amo è che abbiamo questo oggetto del desiderio incredibilmente seducente e luccicante, che però è illusorio, è un soffitto invece di una porta. È una fine invece che un inizio", ha detto Little.

Projector, 2012, dal libro di Mike Osborne, "Floating Island."

Qui un predicatore di strada di New York fa appello a Wall Street perché si penta. Secondo l'opinione di Little, questa è una delle immagini iconografiche della finanza d'America.

Un predicatore di strada di New York fa appello a Wall Street perché si penta. 2011, Christopher Anderson —Magnum Photos.

Lo scopo di Little è stato di scegliere delle opere che parlassero lo stesso linguaggio dei ricchi. "Questa è una mostra sull'esclusività; sul privilegio. Perciò uso quel linguaggio di privilegio e ricchezza per criticare il privilegio e la ricchezza", ha detto. A parte la sua incredibile decadenza, a Little è piaciuta l'idea che quest'Opera di Montecarlo si trovasse all'interno di un casinò, "luogo di tanto rischio e tanti soldi".

Opéra de Monte-Carlo, Monte Carlo, Monaco, 2009, David Leventi.

Little fa attenzione a farci notare: “non penso per niente che tutti i ricchi siano dei malvagi. Per questo motivo ho incluso la fotografia dell'Highline Park di New York, che è stato costruito grazie alle enormi donazioni di ricchi individui. È semplicemente una meravigliosa aggiunta a questa città."

The Highline: Sulla 34ª strada Eastward, 2004, Jesse Chehak.

Little ha aggiunto quest'immagine di Harvard per parlare del sistema educativo dell'America. "Penso che sia incredibilmente importante parlare del divario dell'educazione", ha detto. "Abbiamo un programma che va dalla scuola dell'infanzia alla maturità e che, in base a dove viviamo e ai nostri privilegi, ci delude. Può anche essere vero che le maggiori università tendano a essere quelle americane, ma allo stesso tempo ci sono mucchi di università in America che non sono buone, ma che fanno ancora pagare fior di quattrini ai loro studenti".

Università di Harvard, 2006, Shane Lavalette.

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