La cover letter è la tua prima, se non ultima, chance di dimostrare quanto vali al possibile datore di lavoro: un’opportunità di convincerlo che sei migliore degli altri. Ti riveliamo i 5 errori che dovrai evitare se desideri spiccare più degli altri.
Il tuo datore di lavoro ti ha fatto un bel regalo richiedendo una cover letter: la chance di metterti in mostra. E cosí tanti aspiranti lavoratori la sprecano. Invece di prendersi il tempo per scriverne una originale, spingendo forte sul perchè dovrebbero essere assunti, si impigriscono. Ripongono la loro fiducia su gerghi abusati e aggettivi soggettivi che in realtà fanno sí che le loro lettere sembrino quelle di qualsiasi altro. Che spreco.
Tu puoi fare meglio. I candidati al lavoro in competizione con te potrebbero usare queste cover letter stereotipate qui di seguito riportate, ma saranno gettate nel file “meh”. Tu, invece, farai in modo di evitare tutto ciò.
1. “Caro/a Signor/a”
Ecco un modo per annoiare un potenziale datore di lavoro sin dall’inizio: iniziare la tua lettera con questi saluti noiosi, “Caro manager delle Risorse Umane” o – da brividi – “A chi di competenza.” L’apertura generica è semplicemente pigra, e non un elemento ricercato dalle compagnie per le nuove assunzioni.
“Un saluto generico dimostra che non ti sei preso il tempo di cercare il nome del Manager delle assunzioni o neanche trovato un nominativo a cui rivolgerti nel Dipartimento Risorse Umane,” dice Mary Ellen Slayter, esperta in consigli sulla carriera nell’azienda Monster e fondatrice dell’azienda di marketing ‘Reputation Capital Media Services’. Essa consiglia di andare a caccia del nome di chi presumi leggerà la tua lettera.
2. “Vorrei candidarmi per la posizione di...”
Spero che invierai la tua lettera con una sveglia, perchè stai facendo addormentare il tuo lettore.
Jeremy Schifeling, autore di “Get it Done: Write a Cover Letter” e VP di Marketing in Fidelis Education, una startup tecno-educativa per aiutare gli studenti, afferma che troppe cover letter iniziano allo stesso identico modo. La pone cosí: E se Charles Dickens avesse usato lo stesso approccio mondano durante la stesura di “Racconto di due Città”? “Se, invece di iniziare con ‘Erano i tempi migliori, erano i tempi peggiori,’ avesse iniziato con, ‘ Caro lettore, ecco un libro molto lungo.’ Probabilmente non saresti andato oltre la prima pagina,” spiega Schifeling.
Nessun bisogno di scrivere un romanzo ma un aneddoto sí, se ne hai uno rilevante.
“Anche se immersi in un’era in cui i computer svolgono tutto, ad un certo punto, un vero umano deve leggere la tua cover letter,” continua. “E che l’uomo è cresciuto da migliaia di generazioni di persone che sono stati cresciuti con le storie.” Nessuna storia intrigante per affascinare il tuo lettore? “ Giocati la tua connessione piú forte in modo schietto,” afferma Schifeling. “ Se sei un utente spassionato di un prodotto dell’azienda, o se sei fantastico in quest’unica cosa, comincia da qui, e usala come amo.”
3. “Credo di essere il perfetto candidato per questa posizione”
Questa è una doppia offesa: “‘Pensare,’ ‘sentire’ e ‘credere’ sono roba fiacca nell’ambiente del business,” spiega la Slayter, “E tu non sei sicuramente in una posizione per giudicare se sei un profilo perfetto o no.” Continua dicendo che cominciare la frase con “sono” suona piú sicuro di quei deboli verbi. Riguardo la presunta-perfezione: “Spiegare come corrispondi alle qualifiche richieste è meglio che dichiarare di essere un candidato ideale.”
4. “Sono un uomo squadra orientato al dettaglio”
Nessuna di queste caratteristiche chiavi stereoptipate. “Riempi la tua lettera di concetti tangibili o di conseguimenti,” dice Slayter, aggiungendo, “Un 'engagement migliorato del 17%' suona meglio di 'uomo squadra'.” Come Schifeling conferma: “Cosa hai fatto in realtà, e quale è stato il risultato per l’azienda?
Egli inoltre sconsiglia nettamente l’uso dell’ “io”. “Come negli appuntamenti, un lavoro deve essere un dare e avere,” racconta. “Se non stai impiegando la metà del tuo tempo a spiegare perchè l’azienda si confà a te e il perchè la ammiri, tutto diventa un po’ egoisticamente unilaterale.” Ma...
5. “Sono un cosí grande fan di quest’azienda”
Schifeling afferma che i candidati si spingeranno spesso fino all’altro estremo e useranno il corpo della loro cover letter per dilungarsi a dismisura su quanto amino l’eventuale azienda. Questa manfrina risulterà come “sopra le righe e ridicola,” spiega. Dopo tutto, a nessuno piacciono i ruffiani.
Scrivere saluti generalizzati e cliché sulla propria persona, e sprecare complimenti all’azienda è come fare uno di quei solo noiosi puzzle Mad Libs. E uno spreco. “Pensa alla tua cover letter meno come un ostacolo da superare,” afferma Schifeling, “e piú come un’opportunità per mostrare il meglio di te.”