5 ragioni per cui il prezzo del bitcoin è tornato a salire
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03 luglio 2018

Fino a poco tempo fa, dopo la discesa della regina delle criptovalute sotto quota 5.900 $,gli investitori nel bitcoin si trovavano praticamente in uno stato di shock. Ma da quando è iniziato luglio sembra esserci un’inversione di tendenza e la coppia BTC/USD ha dato segnali di poter puntare nuovamente ai 7.000 $. Questi sono i motivi per cui il prezzo del bitcoin sta provando a rialzare la cresta.

1. Il ritorno dei Tether dollars

La coppia di negoziazione con l’USDT di Tether ha sempre influenzato il prezzo del bitcoin (Bitcoin), ma ultimamente gli utenti preferivano ritirare i loro torken agganciati al dollaro oppure spenderli per sostenere altcoin e altri progetti promettenti.

Tuttavia adesso l’USDT è tornato alla ribalta. Solitamente intorno al 14-17%, l’influenza dell’USDT è aumentata nel weekend a più del 30%. Dato che la maggior parte del trading di bitcoin avviene ancora su Bittrex, il supporto per il bitcoin appare quasi come uno sforzo concertato. È vero, non è stato emesso alcun nuovo USDT, ma si può ritenere che una whale di USDT abbia deciso di supportare il principale crypto-asset presente sul mercato. Va ricordato inoltre che l’anno scorso, in questo periodo, il BTC era ancora al di sotto dei 5.000 dollari e i livelli al di sopra dei 6.000 dollari erano visti come eccezioni.

Tether è considerato pericoloso da una parte della community di appassionati di criptovalute e addirittura responsabile della manipolazione del prezzo del BTC secondo uno studio dell’Università del Texas. Di recente l’exchange Kraken ha respinto le accuse secondo le quali starebbe assumendo un ruolo poco chiaro nel supportare l’ancoraggio al dollaro dell’USDT.

2. Le altcoin sono deludenti

Le altcoin hanno avuto il loro momento di gloria nei mesi di aprile e maggio, ma potrebbero non ripetere più i picchi registrati a dicembre. Una volta svanito l’entusiasmo, i fondi dovrebbero rifluire in bitcoin. Potrebbe iniziare un nuovo mercato rialzista con il BTC, che è ancora la moneta più attivamente negoziata e costituisce il 30% di tutte le operazioni. In uno scenario dove Ethereum (ETH) che diventa più debole e non arriva nessun altro asset promettente a sostituire il BTC, l’interesse per la moneta principale potrebbe aumentare nuovamente.

3. I volumi ridotti consentono la crescita

Durante il mercato ribassista il bitcoin può contare su un numero abbastanza ampio di investitori a lungo termine che non abbandonano la nave, persino con i prezzi in calo vistoso. I volumi bassi rappresentano una scarsa propensione all’acquisto, ma anche la mancanza di una reale volontà di disfarsi del BTC. Coloro che vendono in situazioni di rabbia o disperazione potrebbero essersene già andati dal mercato. E con volumi ridotti, potrebbe essere fattibile per il BTC un picco temporaneo o una tendenza di più lungo termine.

4. Nessuna brutta notizia per un po’

Il bitcoin ha mostrato di essere ancora sensibile alle brutte notizie. Sebbene alcuni ritengono che l’attuale calo dei prezzi indichi una manipolazione del mercato concertata, le ultime settimane hanno registrato abbastanza problemi per far vacillare la fiducia. Ad aggiungersi ai malumori è l’inchiesta nei confronti di Kraken, ItBit, Coinbase e Bitstamp, seguita da ulteriori complicazioni per gli exchange giapponesi. Eppure il mercato delle criptovalute si muove velocemente, incurante di questi avvenimenti. E adesso il bitcoin potrebbe sfruttare questo rinnovato ottimismo.

5. Si è tornato a parlare di un ETF in bitcoin

Questo è un fattore importante che potrebbe preannunciare l’afflusso nel bitcoin di liquidità proveniente da investitori istituzionali. Sebbene possano esserci abbastanza BTC in cui investire, il mercato ha sofferto di una mancanza di nuovi fondi. L’emissione di USDT potrebbe non essere abbastanza e nemmeno la creazione del token TrueUSD (TUSD), la cui fornitura sarebbe inoltre presumibilmente sostenuta da veri investimenti in valuta fiat. Per il bitcoin, l’afflusso di denaro istituzionale in un asset completamente legalizzato come un ETF rappresenterebbe un segno di legittimazione. Alcune società finanziarie tradizionali hanno effettuato delle incursioni nel bitcoin, ma si è trattato prevalentemente di test di investimento su scala ridotta.

Un ETF potrebbe creare la domanda per il possesso di bitcoin reali, diversamente dai futures sul BTC, che sono regolati in contanti e non richiedono operazioni sugli exchange.

Fonte: Cryptovest

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