I sell-off come quello che ha caratterizzato il Nasdaq nelle ultime sedute possono certamente preoccupare gli investitori, ma allo stesso tempo fanno innegabilmente parte del gioco. Inoltre presentano un’opportunità per gli investitori che sono alla ricerca di società che hanno sviluppato un buon modello di business capace di generare profitti nel lungo periodo. Tre società che corrispondono a questa descrizione sono: Universal Display Corporation, Qualcomm e Corning.
Universal Display (NASDAQ: Universal Display Corporation [OLED]) e Qualcomm (NASDAQ: Qualcomm [QCOM]) operano in ambiti totalmente diversi. Universal Display è una società specializzata nei display OLED che sviluppa e produce tecnologie e materiali che rimpiazzeranno gli attuali schermi piatti LCD.
Apple (NASDAQ: Apple [AAPL]) per esempio userà la tecnologia OLED nei suoi iPhone a partire dal 2018. E Universal Display ha già stretto accordi con molte società come Sony Corporation (NYSE: Sony Corp Ord [SNE]), LG Electronics (KRX: 066570.KRX) e AU Optronics (NYSE: AU Optronics [AUO]).
La tecnologia OLED offre una serie di vantaggi nei confronti degli schermi LCD: è più efficiente dal punto di vista energetico, più sottile e leggera, permette una grafica più accurata e angoli di visione più ampi, streaming più veloci. E costi di produzione più bassi.
Qualcomm è la società leader globale per quanto riguarda 3G, 4G e le tecnologie wireless di ultima generazione. Per anni i suoi ricavi sono provenuti da due fonti principali: la produzione e la vendita di chip che sono installati in gran parte degli smartphone presenti sul mercato; e le royalties da parte di società che producono dispositivi come Apple e Samsung (LSEIOB: Samsung Electronics Co [SMSN]). Qualcomm è diventata col tempo un nome di riferimento per quasi ogni smartphone o dispositivo wireless fabbricato nel mondo.
Ma nonostante le differenze che le caratterizzano, queste due società hanno almeno una cosa in comune: sono in possesso di patenti che permettono lo di dettare i prezzi sul mercato e raccolgono royalties in settori che si sviluppano velocemente all’interno di industrie che non sono in grado di competere senza i loro prodotti.
E poi c’è Corning (NYSE: Corning [GLW]). La società paga un dividendo vicino al 2,50%, viene scambiata a un forward P/E vicino a 14 (circa lo stesso livello di quattro anni fa) e genera un flusso di cassa operativo pari a 2,12 miliardi di dollari.
Corning produce e vende vetro, ceramiche e materiali simili in cinque segmenti: tecnologie display, comunicazioni ottiche, tecnologie “verdi”, materiali speciali e scienze della vita. Alcuni di suoi prodotti hanno creato una categoria di mercato completamente nuova, mentre altri necessitano permessi da parte delle autorità.
Vale la pena notare che Corning è stata fondata nel 1851, una storia di 166 anni alle spalle. In questo periodo Corning è riuscita a sopravvivere e prosperare attraverso per mezzo della sua capacità di lavorare il vetro e sviluppare una serie di prodotti come il vetro per la lampada elettrica di Edison, gli schermi delle televisioni tradizionali, il vetro resistente al calore per missili e cucine, i cavi a fibra ottica per internet e il vetro per gli schermi piatti delle nuove Tv.
L’ultimo successo di Corning si chiama Gorilla Glass, un vetro ultra resistente che è diventato una necessità per i touch screen di dispositivi come gli smartphone.
Sebbene non sia ancora chiaro quanto a lungo durerà il sell-off dei titoli tech, una cosa è evidente: siamo in presenza di un’altra opportunità per comprare dei titoli di società che valgono molto di più di quanto suggerisce il prezzo delle loro azioni.