L’economia della Francia in 5 grafici
AP Photo/Francois Mori
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Solo due settimane per sapere chi è il nuovo presidente Francia: Marine Le Pen o Emmanuel Macron. Ma la vera domanda è: chi sarà in grado di rimettere in sesto la più debole delle tre maggiori economie europee?

La terza economia europea ha sofferto anni di crescita anemica, disoccupazione alta e deficit di bilancio, mentre paesi vicini come Germania e Regno Unito si sono ripresi con più forza dalla crisi finanziaria globale.

Il malessere economico della nazione è uno dei temi centrali delle elezioni presidenziali.

Quando domenica gli elettori sono stati chiamati al primo turno delle elezioni, la corsa all’Eliseo si era ristretta a quattro candidati. Due di loro, Marine Le Pen e Jean-Luc Mélenchon, hanno proposto idee radicali per migliorare lo stato dell’economia. Entrambi si oppongono al libero mercato e criticano fortemente l’euro.

Le elezioni presidenziali francesi e il loro impatto sui mercati

Mélenchon è uscito fuori dalla corsa alla presidenza dopo il voto di domenica, ma Le Pen è arrivata seconda e affronterà al secondo turno l’ex ministro dell’economia di Hollande, Emmanuel Macron. Ma avranno le ricette giuste per curare la Francia?

La Francia è sull’orlo di una nuova rivoluzione

Dopo anni di crescita lenta, le cifre del Pil del paese stanno tornando finalmente a crescere. Ma restano a livelli molto bassi.

L’economia francese si è espansa dell’1,2% nel 2016, secondo il Fondo Monetario Internazionale. In quello stesso periodo le due economie più grandi in Europa, Germania e Regno Unito, hanno registrato una crescita dell’1,8%.

Per la Francia il Fmi prevede un tasso di crescita di solo l’1,4%, tra i più bassi dell’Ue.

La Francia ha difficoltà anche a far scendere il suo tasso di disoccupazione, attualmente sul 10% circa. La cifra supera la media dell’eurozona e il numero di senza lavoro è il doppio rispetto a Germania e Gran Bretagna.

Il problema della disoccupazione è persino peggiore per i giovani: 24% delle persone tra i 15 e i 24 anni non hanno un lavoro.

Nel frattempo il debito pubblico ha raggiunto quasi il 90% del Pil. Appena dieci anni fa era solo al 58%.

Ci sono comunque alcuni dati positivi. La Francia ha un livello di disuguaglianza economica relativamente basso e il numero di cittadini a rischio di povertà è più basso che in Germania o Regno Unito.

La percentuale del PIL che il governo spende in programmi sociali e welfare è molto più alta in Francia che nelle altre economie sviluppate.

Ma questo welfare generoso ha creato dei deficit di bilancio più alti che altrove e il sistema sanitario francese ha un disperato bisogno di soldi. Il Fmi ha dichiarato che dovranno essere messe a punto delle riforme per controllare la spesa pubblica.

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