Ryan Vlastelika, editorialista di MarketWatch, spiega perché non bisogna farsi guidare dall’emotività quando si investe in azioni.
La verità è che non c’è bisogno di troppo denaro per impazzire dietro ai vostri investimenti.
La scorsa settimana, quando per la prima volta ho infranto una delle mie regole cardine decidendo di comprare uno stock individuale, sono passato dall’euforia alla depressione ad ogni movimento del titolo. Il mio investimento ammonta complessivamente a 3,44 dollari.
Ecco cosa è successo. Ultimamente mi ero reso conto che il conto portafoglio aveva circa 10 dollari in contanti, un pagamento di anni fa da un fondo su cui avevo reinvestito in seguito (come dovrebbero fare sempre gli investitori a lungo termine). Mi sembrava ridicolo richiedere un assegno da 10 dollari solo per metterli dentro il conto risparmio, quindi ho deciso di tentare la sorte e comprare qualcosa. Quel giorno avevo chiaramente voglia di fare pazzie.
Il titolo in questione, di cui sono orgogliosamente proprietario di due - e dico, ben due - azioni è Navios Maritime Acquisition (NYSE: Navios Maritime Acquisition Corporation [NNA]). Questa impresa è evidentemente nell’industria del “trasporto marittimo”, secondo FactSet, ovvero possiede una flotta di petroliere e altri vascelli. Dico “evidentemente” perché non conoscevo la società quando ne ho comprato il titolo. Quindi, che Dio mi aiuti, la comprai perché era la prima cosa che avevo trovato che potessi “permettermi” con i miei 10 dollari e perché, a fronte della poche ricerche che avevo compiuto, mi era piaciuto il suo rendimento sul dividendo (un 12,1% effettivamente impressionante, che equivale a dieci centesimi extra per me ogni tre mesi).
Non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo, ma non è così che dovreste compilare il vostro portafoglio.
In generale il modo in cui una persona dovrebbe mettere insieme il suo portafoglio è caricarlo di fondi indicizzati a basso costo e tenerli a lungo termine, così da godere degli interessi composti.
I fondi indicizzati seguono ampie parti del mercato e sono considerati un investimento più sicuro rispetto alle azioni individuali, in quanto riducono il rischio derivante dall’affidarsi a un solo titolo. Secondo dei dati di Charles Schwab, gli investitori hanno un 40,1% di possibilità di perdere denaro se possiedono cinque titoli; un rischio che cala al 25,5% se ne possiedono 20 e al 12,9% se ne possiedono 40. I fondi indicizzati, come quelli che seguono l’S&P 500 (INDEX: S&P 500 index [SPX]), forniscono agli investitori esposizione a centinaia di nomi.
Quando parliamo di singoli titoli, le probabilità di registrare una performance superiore alle attese sono addirittura più basse. Il titolo medio, quando preso individualmente, non solo registra una performance negativa rispetto al mercato nel suo complesso, ma potrebbe anche perdere il confronto con i Titoli di Stato, che vengono considerati tra gli strumenti finanziari più sicuri e statici.
Ora, sapevo già tutto questo quando ho comprato circa la 75milionesima parte di Navios, ma non me importava date le dimensioni minuscole della mia partecipazione. Se il prezzo saliva, ottimo - anche se dovrei vedere alcuni guadagni ingenti per rendere redditizio l’investimento, a causa del costo di 4,95 dollari delle operazioni di trading (questo particolare è proprio quello che mi ha limitato a sole due azioni e che ha reso il mio “piano” particolarmente stupido).
Se d’altra parte il titolo fosse andato a zero, avrei perso solo qualche dollaro, cosa che non mi avrebbe tolto il sonno, tenuto conto che la dimensione di quell’investimento impallidisce davanti alla quantità di spiccioli contenuti nel mio salvadanaio.
Tuttavia non mi aspettavo di affezionarmi così tanto a quelle piccole azioni. Nel breve periodo in cui le ho possedute, hanno registrato segno meno in cinque sedute su sei, perdendo complessivamente il 4,1% (e nell’unico giorno in cui solo salite, +9,4%, mi sonos sentito brevemente come Warren Buffett). In totale una perdita di 14 centesimi e credetemi che li ho sentiti tutti, mentre sparivano dal mio conto.
Vorrei poter dire che scherzo ma, per ragione che eludono ogni logica, sono diventato inaspettatamente interessato al mio investimento. Provo fastidio quando il prezzo va giù e sento un impulso a tagliare le mie perdite del valore inferiore a 25 centesimi. Mi sento così anche riconoscendo che i movimenti valgono pochi spiccioli che le due azioni non hanno alcun peso sulla mia stabilità finanziaria.
Ma per quanto pateticamente piccole siano, i soldi restano soldi, e preferirei averne di più che di meno.
La mia situazione è stata peggiorata dal mio lavoro, per il quale devo seguire costantemente il mercato e così ho preso l’abitudine di controllare l’andamento di Navios. Questa è proprio da evitare.
Jack Bogle, ex amministratore delegato di Vanguard, ha persino consigliato agli investitori di buttare via i rapporti mensili per evitarsi le emozioni derivanti dalla volatilità a breve termine (Seguendo questo principio, non seguo assiduamente il valore dei fondi che sono la base fondante del mio portafoglio, anche se i loro movimenti sono persino maggiori su base giornaliera).
Quello di Bogle potrebbe essere una decisione non necessario, ma il trading emotivo può ridurre significativamente il rendimento di un investitore. Per esempio, la facile negoziabilità facile degli ETF è stata criticata per il modo in cui porta gli investitori a eccedere negli scambi, una pratica che può danneggiarli molto di più rispetto agli investitori buy-and-hold.
E da scapolo quale sono, sono evidentemente portato a questo tipo di trading guidato dall’eccesso di sicurezza. Uno studio della University of California ha suggerito che gli uomini single operano il 67% in più rispetto alle donne single, per una riduzione dei loro rendimenti pari all’1,44% annuo.
Ed è tenendo a mente tutto questo che resisto alla tentazione di liberarmi di Navios. Salperò verso sponde più ricche o affonderò con la barca. Non ho molta possibilità di scelta, dato che mi costerebbe altri 4,95 dollari vendere le mie azioni, un prezzo superiore al loro stesso valore; ma nonostante tutto resto un ottimista: l’ultima volta che ho avuto l’idea di comprare un’azione la mia scelta è caduta su Netflix, il cui valore è balzato del 3.400% nei nove anni seguenti.
(Sfortunamente mio padre mi convinse a tirarmi fuori da questo investimento).
Presupponendo di non comprare altre azioni, entro il 2026 il mio investimento sarà cresciuto a 120 dollari.