I programmi economici dei candidati alle elezioni francesi
Patrick Kovarik/Pool Photo via AP
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Quali sono le posizioni di Marine Le Pen ed Emmanuel Macron su economia, euro e tasse?

Le elezioni francesi sono il campo di battaglia di due visioni economiche molto diverse, le cui implicazioni sono cruciali per tutta l’Europa.

I due candidati favoriti nella corsa all’Eliseo, Marine Le Pen e Emmanuel Macron, hanno offerto una fedele rappresentazione di questa distanza siderale nel corso del primo dibattito televisivo per la campagna elettorale andato in onda ieri.

Le Pen, del partito di estrema destra Front National, vuole che la Francia abbandoni l’euro e proteggere i posti di lavoro francesi. Macron, ex ministro dell’economia e banchiere, è un sostenitore delle frontiere aperte e di una maggiore integrazione con l’Europa.

Abbiamo raccolto le loro posizioni sulle grandi questioni economiche, come euro, mercato e tasse.

Euro o nuovo franco?

Marine Le Pen vuole tenere un referendum sull’adesione della Francia all’Unione europea. Ha proposto di abbandonare l’euro e passare a un “nouveau franc” di minor valore, così da aiutare gli esportatori francesi a restare competitivi. Il debito pubblico esistente verrebbe convertito nella nuova valuta, e così dando probabilmente vita a un default. Durante il dibattito di lunedì, Le Pen ha detto:

“L’Ue ci impedisce qualsiasi cosa, ci punisce, ci reprime; e il risultato è disoccupazione e povertà”

La posizione di Le Pen sull’euro è stata attaccata dagli altri candidati, che l’hanno accusata di corteggiare una catastrofe economica. Lei ha risposto accusando i suoi critici di speculare sulla paura.

Emmanuel Macron non potrebbe essere più lontano dalla Le Pen. Mantenere la Francia nel cuore dell’Europa è il centro della sua campagna elettorale.

Macron vuole una maggiore integrazione tra i paesi che condividono l’euro. In caso di vittoria, spingerà per una riforma della moneta unica e ha persino chiesto all’eurozona di creare la propria legge di bilancio.

Libero mercato o prima la Francia?

Macron è un sostenitore del libero mercato e ha fatto campagna in favore del CETA, l’accordo Ue di libero scambio con il Canada.

Ad ogni modo Macron dice che anche l’Europa dovrebbe essere prudente nello stipulare nuovi accordi e che non dovrebbe sacrificare i propri standard in fatto di sicurezza, protezione sociale e ambientale.

Inoltre si è espresso contro il ritorno alle frontiere in Europa e anzi vuole una maggiore integrazione dentro il blocco di nazioni Ue.

Lunedì Le Pen ha sostenuto che le imprese francesi dovrebbero avere la priorità negli appalti pubblici e che bisognerebbe fare di più per proteggere i posti di lavoro in Francia.

“Lo Stato deve dare priorità alle imprese francesi e non a quelle straniere. Io non sono qui per creare posti di lavori per i nostri vicini”.

Al tal proposito Le Pen intende creare prodotti “Made in France” con godranno di un’etichetta speciale. E se una una società sposterà posti di lavoro dalla Francia a un paese con costi più bassi, i suoi prodotti saranno soggetti a una tassa sulle importazioni.

Il partito di Le Pen rifiuta di supportare nuovi accordi di libero scambio e ha presentato una serie di misure che descrive come “protezionismo intelligente”.

Tagliare le tasse alle imprese o ai lavoratori?

Le Pen vuole tagliare le imposte sul reddito dei lavoratori più poveri, semplificare la fiscalità e combattere l’evasione fiscale. Inoltre ha promesso una nuova tassa sulle società che assumono immigrati così da incoraggiare l’assunzione di lavoratori francesi.

Macron ha promesso di tagliare gradualmente le tasse alle imprese, dal 33% attuale al 25%. Inoltre vuole tagliare le tasse sugli immobili e riformare la tassa sui grandi patrimoni.

Il candidato di En Marche intende tagliare la spesa pubblica a 60 miliardi l’anno, in parte nel tentativo di rendere il governo più efficiente. Ha detto che taglierà fino a 120.000 posti di lavoro di dipendenti pubblico non sostituendo quelle posizioni quando i lavoratori andranno in pensione.

Le Pen programma di abbassare l’età della pensione a 60 anni e incoraggiare le società ad assumere più persone, per esempio tagliando le imposte per le imprese.

Macron prenderà in considerazione anche l’idea di modificare lo statuto che fissa a 35 ore la settimana francese.

“Non sto proponendo il Far West. Io propongo che le ore di lavoro vengano negoziate. È flessibilità, è libertà. Non creeremo occupazione dando libertà alle imprese e avendo un dialogo sociale”.

Stimolo fiscale o svalutazione?

Macron ha delineato un grande stimolo economico che secondo lui cambierà radicalmente l’economia francese. L’ex ministro vuole 50 miliardi di euro su formazione, energia, ambiente, trasporti, salute e agricoltura nel corso di cinque anni.

Le Pen invece sostiene che una moneta svalutata in una Francia indipendente dall’Ue darebbe una grande spinta all’economia.

E ha anche promesso un piano di “re-industrializzazione” per promuovere le imprese francesi e la cooperazione con lo Stato.

Le conseguenze di una vittoria di Marine Le Pen
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