Una delle tendenze più promettenti all’orizzonte che ha probabilmente il potenziale più trasformativo è la realtà virtuale/aumentata (VR/AR). Come emergeranno queste tecnologie e come di conseguenza si ripercuoteranno sulle nostre vite resta da vedere, ma le società stanno opportunamente piazzando le loro scommesse.
Facebook (NASDAQ:FB) è diventato il simbolo della VR in un colpo solo nel 2014, quando ha rilevato Oculus per 2 miliardi di dollari. Una settimana fa, Facebook ha perso una causa riguardante l’acquisizione nei confronti di ZeniMax, la quale ha dichiarato che Oculus le aveva rubato dei segreti commerciali, e la giuria ha concesso all’azienda 500 milioni di dollari (ZeniMax aveva richiesto 6 miliardi di dollari). Facebook intende fare appello, ma definiamo per adesso le spese di acquisizione definitive totali a 2,5 miliardi di dollari.
Tempo fa, era Alphabet il simbolo dell’AR con Google Glass, ma tale prodotto ha fallito clamorosamente. Apple (NASDAQ:AAPL) è emersa come potenziale candidata per assumersi questo titolo, anche se in via non ufficiale finché non rivelerà effettivamente un’offerta per l’AR. Sappiamo che l’AD Tim Cook sia molto più interessato all’AR che alla VR e che ritiene che avrà una maggiore attrattiva tra i principali casi d’uso.
Siamo ancora ai primi round, ma quale visione della realtà vincerà?
La VR è più difficile e richiederà più tempo
L’AD di Facebook Mark Zuckerberg ritiene fermamente che la VR sarà la prossima grande piattaforma informatica ad avere il potenziale di diventare un cambiamento paradigmatico. Ma ci vorrà moltissimo tempo prima di arrivare a tal punto. La VR è attualmente una nicchia emergente dei videogiochi e richiede la creazione di interi mondi in cui gli utenti si immergano. Richiede inoltre molta programmazione di software e un lavoro difficile sul lato tecnico, necessitando di attrezzi per il gaming di alto livello che da soli costano 1000 dollari o più.
Zuckerberg vede la VR come un formato mediatico che può creare svariate esperienze sociali. Ha persino immaginato un lontano futuro in cui si potrà andare dal dottore in VR o passeggiare con amici distanti in una stanza VR (nel modo in cui abbiamo chattato con Hugo Barra prima di assumere il direttore). Ci vorrà almeno un decennio, ma Facebook ci sarà dentro fino alla fine. Lo zio Zuck è interessato anche all’AR, ma a quanto pare crede che l’AR verrà dopo la VR, in base ai suoi commenti durante la F8 conference dello scorso anno:
“Nei prossimi dieci anni, il fattore forma continuerà a diventare sempre più piccolo. E prima o poi avremo quelli che all’apparenza potrebbero sembrare dei normali occhiali che supportino sia la realtà virtuale che quella aumentata. E la realtà aumentata fornisce la capacità di vedere il mondo, ma oltretutto di sovrapporre oggetti digitali.”
Questa mattina, Business Insider ha riportato che Facebook stesse disattivando centinaia dei suoi stand dimostrativi all’interno di negozi di grossi rivenditori, avendo notato che gli impiegati passavano giorni senza effettuare una sola dimostrazione ai clienti interessati. Per cui sì, ci vorrà un po’ prima che la VR sia pronta per le masse.
L’AR è più semplice e sarà disponibile prima
Come al solito, Apple non sta fornendo alcun dettaglio ufficiale per quel che riguarda la sua strategia, ma ci sono state voci secondo le quali la società starebbe testando gli occhiali per l’AR e avrebbe assunto e acquisito esperti nel campo almeno dal 2015.
È molto più plausibile che l’AR avrà un impatto più immediato. Il software dovrebbe essere più semplice da sviluppare e meno computazionalmente intenso. Immaginate le cose che fate attualmente con il vostro smartphone venire proiettate di fronte a voi. Oppure potrete persino usare il vostro telefono come interfaccia AR, cosa che molte app fanno già oggigiorno.
Tuttavia, se Apple si lanciasse direttamente con un’integrazione AR in iOS e/o un set di occhiali AR, ciò avrebbe davvero il potenziale di portare l’AR alle masse, un po’ come è successo in passato, quando la società ha portato molte altre tecnologie precedentemente di nicchia alle masse. L’AR è inoltre molto più accessibile all’utente medio.
Ecco un’altra citazione di Cook di settembre riguardante l’AR:
“A mio parere, la realtà aumentata è la più ampia delle due, perché ci dà la possibilità di sederci ed essere presenti parlandoci reciprocamente, ma anche di potere vedere altre cose a livello visivo. Può essere qualcosa di cui stiamo parlando, qualcun altro che non è lì in quel momento, ma che può apparire per essere presente insieme a noi. Quindi presenta diverse cose fantastiche.”
Cook ritiene che la VR possa essere alienante, dato che si deve indossare un grosso visore appariscente, il che è un po’ ironico, visto che Facebook è fortemente interessato ad un’esperienza potenzialmente anti-social (o almeno anti-social nella realtà fisica). Stavolta mi schiero dalla parte di Apple e penso anch’io che l’AR abbia più potenziale rispetto alla VR.