Google è ancora la forza trainante di Alphabet
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I risultati trimestrali di Alphabet hanno superato le aspettative, ma anche così gli investitori di Wall Street non sono rimasti soddisfatti della società.

Ieri Alphabet (NASDAQ: Alphabet Class A [GOOGL]) ha annunciato i suoi utili societari per l’ultimo trimestre del 2016. Wall Street aveva previsto ricavi intorno ai 25 miliardi di dollari per la compagnia (dai 17 miliardi di dollari nel quarto trimestre del 2015). Alphabet in effetti ha generato oltre 26 miliardi di dollari, il 22% in più su base annua.

“La nostra crescita nel quarto trimestre è stata eccezionale”, ha detto in un rapporto il CFO della società, Ruth Porat. “Questa performance è stata guidata dalle ricerche su mobile e da YouTube”.

La stragrande maggioranza dei ricavi (quasi il 99%) è arrivata tramite Google. “Other Bets” è il soprannome dato alle società e ai progetti su cui Alphabet sta investendo per diversificare i suoi flussi di ricavi. E hanno perso circa 1,1 miliardi di dollari nel quarto trimestre.

Sembra che battere le previsioni sugli utili non è stato abbastanza per Wall Street: durante il trading after-hours le azioni di Alphabet sono scese del 2,5% dopo la pubblicazione dei dati.

È probabile che i numeri degli utili per azione (9,36 dollari, escludendo alcune spese, contro i 9,61 dollari previsti) abbia provocato questa ondata di costernazione nel mercato, nonostante Alphabet non sembri affatto preoccupata delle perdite legate alle “Other Bets”.

Google sta ancora generando molti soldi

Ambivalenza di Wall Street a parte, Google sta ancora trovando maniera di incrementare i suoi ricavi. Il fatturato di Google per il trimestre è quasi 26 miliardi di dollari (+22% rispetto al quarto trimestre del 2015) e i profitti 7,8 miliardi di dollari, circa il 17% in più.

“Il 2016 è stato un grande anno per Google, e il 2017 si prepara a essere persino migliore” ha detto il CEO di Google Sundar Pichai durante l’ultima earnings call.

Quella discrepanza tra crescita del fatturato e del profitto trimestrali potrebbe comunque fornire agli investitori una ragione per preoccuparsi dei prospetti di crescita a lungo termine, soprattutto dato che la società è sempre stata così concentrata sul suo motore di ricerca e sulle inserzioni pubblicitarie.

Hardware

Google a ottobre ha lanciato una serie di prodotti col proprio marchio nel tentativo di creare un ecosistema per i propri utenti, sul modello di Apple (NASDAQ: Apple [AAPL]), La società ha pubblicato una nuova linea di smartphone Pixel, uno smart speaker di nome Home con attivazione vocale, un headset per la realtà virtuale, router wifi e uno nuovo dispositivo di streaming Chromecast.

Ma sembra che questi dispositivo non abbiano venduto abbastanza da risultare degni di menzione nel rapporto di Porat. Google invece ha registrato un aumento del 62% in ricavi non legati alla pubblicità rispetto allo stesso trimestre 2015.

Google è in vantaggio su Apple su due fronti

Quella crescita di circa 1 miliardi di dollari è stato in parte un risultato di un aumento nelle vendite di hardware. E questo potrebbe essere solo l’inizio delle ambizioni hardware di Google. Resta da vedere se qualcuno vorrà cambiare il suo dispositivo attuale con un modello a marchio Google e se Google riuscirà a differenziarsi abbastanza dai leader del settore, come Amazon Echo.

Oltre al motore di ricerca

Porat ha detto che le vendite legate all’advertising hanno aiutato a far crescere i ricavi di Google nel trimestre e che i servizi cloud hanno sostituito un’area “prioritaria” per quanto concerne le assunzioni di Google nel 2017. Inoltre ha detto che la crescita di Google non legata alla pubblicità era promettente ed era guidata soprattutto da un misto di vendite di hardware, media e app attraverso lo store di Google Play store e dai servizi cloud, un business in cui la società sta investendo.

“Noi vediamo un grandissimo potenziale in questi business”, ha detto Porat, aggiungendo che Google sta investendo nel machine learning e nei sistemi di computing di “prossima generazione”.

“Il nostro business nel cloud sta attraversando una forte fase di crescita” ha aggiunto Pichai.

Ma pur contando i ricavi generati da attività non legate alle inserzioni pubblicitarie, l’87% dei ricavi di Google deriva ancora proprio dall’advertising e dalla vendita degli spazi pubblicitari, nonostante bisogni tenere conto che nell’ultimo trimestre del 2015 arrivassero al 90%.

Scommesse, appunto

Anche se Alphabet ha grandi piani su automobili senza conducente, curare malattie, palloni aerostatici portatori di rete wi-fi e ogni sorta di progetto fantastico, per adesso queste ambizioni sono in gran parte dei vuoti a perdere.

Alcune Other Bets hanno immesso dei prodotti sul mercato (Nest, società di tecnologie per abitazioni smart, e Fiber, provider di internet a banda larga) ma nessuna delle due ha registrato un fatturato degno di nota. In effetti Fiber ha “messo in pausa le operazioni” e Nest ha avuto un 2016 ricco di difficoltà, con molti top executive che hanno lasciato la società.

Le Other Bets hanno almeno ridotto le loro perdite rispetto a un anno fa nell’ultimo trimestre: 1,08 miliardi di dollari nel 2016 contro 1,24 nel 2015. Porat ha aggiunto che per l’anno complessivo le Other Bets hanno generato un fatturato di 809 milioni di dollari, guidato da Nest, Fiber e Verily, la sua divisione dedicata alle scienze della vita. Ma quest’ultima ha perso anche 3,6 miliardi di dollari nello stesso periodo.

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