Il trambusto che ha investito la società potrebbe portare grossi vantaggi strutturali per gli azionisti.
Anche se il più grande produttore di smartphone al mondo è nel bel mezzo di uno scandalo, gli investitori fanno bene a non scappare. Le autorità coreane hanno richiesto l’arresto dell’erede del gruppo Samsung, Lee Jae-yong, accusato di frode e peculato, ma il prezzo del titolo, Samsung Electronics (KRX: 005930), martedì è rimbalzato dopo un calo di due giorni. Rispetto a un anno fa il è cresciuto del 63%, vicino ai massimi storici.
E perché non è successo? Lee è stato de facto il leader di Samsung da quando il padre è caduto vittima di un attacco di cuore nel 2014, ma anche se si avverasse lo scenario peggiore (la carcerazione) le operazioni giornaliere non ne soffriranno. La domanda per schermi e chip di memoria, settori nel quali Samsung è un leader, e il suo business legato agli smartphone probabilmente si riprenderà dalla debacle del Galaxy Note 7 dello scorso anno.
Una preoccupazione più legittima è data dalla trasformazione strategica di Samsung. Un vuoto di potere potrebbe rallentare la trasformazione portata da Lee nel suo business, che comprende la proposta di acquisto di 8 miliardi di dollari della Harman International Industries, produttore di tecnologie connesse per l'auto fatta due mesi fa.
Eppure lo snellimento della società potrebbe andare avanti, che potrebbe sbloccare miliardi per gli azionisti, potrebbe andare avanti. A novembre Samsung ha detto che metterà sotto revisione la sua struttura, dopo che Elliott Management, fondo hedge di New York capitanato dall’investitore e attivista Paul Singer, ha spinto la società a dividersi in due parti.
In effetti lo scandalo attuale potrebbe alimentare quel cambiamento, rendendo più profondo il risentimento pubblico nei confronti dei grandi gruppi di affari che dominano l’economia coreana e che si servono di quote azionarie incrociate.
Samsung Electronics viene costantemente scambiata a un prezzo più basso rispetto ai rivali, dicono gli analisti, a causa di una rete intricata di quote azionarie incrociate. Bernstein ritiene che il valore delle le sue azioni aumenteranno del 43% se la società sceglierà di dividersi tra una holding e una compagnia operativa, come proposto da Elliot.
Sì, la tempesta in corso potrebbe fruttare qualcosa di buono per Samsung.