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Secondo Natixis Global Asset Management ci sono grandi aspettative per i mercati emergenti da parte degli investitori.

Pensavate che Donald Trump fosse l’unica buona ragione per il Russell 2000, vero? Secondo un sondaggio di Natixis Global Asset Management condotto su 500 investitori da tutto il mondo, gli Stati Uniti appaiono cari, i mercati emergenti sono malconci e offrono prezzi convenienti, in particolare l’Asia (Giappone escluso).

Nonostante Natixis non abbia detto proprio questo nel suo studio pubblicato giovedì, i titoli cinesi hanno registrato una performance inferiore all’S&P 500 (INDEX:US500) e all’indice MSCI dei mercati emergenti per tutto l’anno. Se gli investitori apprezzano l’Asia, la Cina sta diventando a buon mercato.

La maggior parte degli investitori si aspetta almeno due grossi aumenti dei tassi di interesse il prossimo anno.

La reflazione negli Stati Uniti ha aiutato a spingere il mercato azionario verso massimi record, con il Dow Jones (INDEX:DJI) sul filo di quota 20.000 punti questo lunedì.

I settori favoriti sono stati il comparto finanziario, che si aspetta una deregulation dall’amministrazione Trump, e le aziende a piccola e media capitalizzazione, che si aspettano tasse più basse.

Ma sul lato lato macro, gli investitori non si attendono belle notizie dagli USA.

Ecco cosa hanno risposto gli investitori intervistati da Natixis:

Alla domanda su quali titoli saranno le delusioni più grandi, solo il 22% degli investitori istituzionali ha nominato quelli dei mercati emergenti. Circa il 41% ha detto che i titoli americani peseranno di più, per il 24% i titoli del loro paesi d’origine non batteranno quelli statunitensi e il 13% dice di non aspettarsi molto dai titoli non-USA.

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